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Bersani, Grillo e l'eterno ritorno del fantasma del fascismo

Pierluigi Bersani ha ragione, ma sbaglia aggettivo. Chi approfitta di Internet per insultare gli avversari non è «fascista»: è un maleducato. Immaginate, tuttavia, due leader di partito che, di questi tempi, si danno del maleducato. Qualche anziana maestra capirebbe, ma pochi altri. «Fascisti!». Nel grido bersaniano contro Grillo & C. c'è molta autobiografia. Quarant'anni fa, quando la chiesa comunista faceva sul serio, il vocabolo era una scomunica. «Fascista!». E qualsiasi discussione - dalle assemblee sindacali ai collettivi studenteschi - si chiudeva lì. La cosa grave è che a quei tempi i (neo)fascisti c'erano davvero, ed erano pericolosi; ma degli aggettivi, mussolinianamente, se ne fregavano.
(umt) Così Beppe Severgnini, brillantissimo inviato del Corriere della Sera, coglie perfettamente i termini della polemica tra Bersani e Grillo (ma nel mirino del leader del Pd c'è anche Di Pietro). Il riferimento storico è però approssimativo: perché in realtà l'uso del termine era ben più esteso che per definire le semplici truppe missine e gli sparuti manipoli extraparlamentari. Per le elezioni presidenziali del 1971, Lotta Continua lanciò una campagna di lotta contro i pericoli del fanfascismo e cioè dell'elezione di Fanfani al Quirinale. Per i marxisti-leninisti, invece il nemico principale erano i revisionisti del Pci, che, sulla falsariga del VI congresso dell'Internazionale comunista (1929), vennero ribattezzati "socialfascisti" (una farsa, ovviamente; mentre la scelta staliniana di considerare i socialdemocratici nemici fu un'autentica tragedia: perché favorì l'ascesa hitleriana, e ci volle il VII congresso del 1935 per imporre una radicale correzione di rotta con la politica dei fronti popolari). Un gentiluomo liberale come Montanelli era ovviamente fascista, e così via... Ma questo tic linguistico non imperversò soltanto nell'estrema sinistra: per liquidare l'insorgenza violenta ma anche creativa del Movimento del '77, i polemisti del Pci evocarono lo spettro del diciannovismo. Ed è probabilmente questa la corda che è suonata nella testa di Bersani quando ha scagliato l'anatema contro "i fascisti del web".
PS: Quanto alla natura di destra del Movimento Cinque Stelle, è sempre valido il lungo dibattito sviluppato sul blog di Wu Ming, Giap. 

1 commento:

  1. il libro !"Tutti fascisti" di Claudio Quarantotto (Ed,. del Borghese, omaggio agli abbonati del 1975) è spassoso ed impressionate. Non c'è gruppo o personalità politica di alcun paese al mondo, colore e perido sorico, che non abbia trovato qualcuno che lo abbia definito fascista. in particolare una scrittrice (mi sembra, ma non ci metto la mano sul fuoco, Dacia Maraini) che da del "Fascista" all'organo genitale maschile, con il corollario, che quello femminile fa la "Resistenza".

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