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Una polemica con Andrea #Carancini intorno alla figura di Vincenzo #Vinciguerra

(umt) Un paio di giorni fa tra i commenti all'intervento di Cutonilli compare un contributo di Andrea Carancini francamente sconcertante: tanto per i toni quanto per i contenuti ma anche per lo stesso impianto logico:
@Tassinari: 
tanto per cominciare, Vinciguerra non è mai stato un delatore, come tu invece sembri insinuare con il termine "deriva collaborazionista".
Vinciguerra "disperato e solo, accetta di consegnare ai vari inquirenti i suoi ricordi e pensieri"?
E chi sarebbero questi "vari inquirenti" (a parte Salvini, visto che la Pradella è stata subito sfanculata)? 
E poi, quella che tu, con un'espressione da fascista di complemento, definisci "deriva collaborazionista", io la definisco "contributo di verità", visto che (proprio tu l'hai detto) la detta "deriva" non ha mai fatto condannare (in via definitiva) nessuno.
Certo, senza un certo Casson e senza un certo D'Ambrosio, il contributo di verità di Vinciguerra certo che avrebbe fatto condannare qualcuno (più alti ufficiali dei carabinieri che camerati, per la verità, come è avvenuto nella sentenza di primo grado di Peteano, poi ribaltata dagli "aggiustamenti" successivi.)
E il comportamento di Vinciguerra è sempre stato all'insegna della solitudine (meglio soli che male accompagnati) ma non certo della "disperazione". 
Per dirla ancor più chiaramente: Vinciguerra non si è mai "consegnato" a nessuno!
Tassinari, non è che a forza di fascinazioni stai finendo dall'altra parte della barricata pure tu?
Tocca quindi replicare punto per punto:
Se pensassi che Vinciguerra fosse un delatore l'avrei chiamato delatore. Se parlo di deriva collaborazionista è proprio perché i suoi movimenti sono lenti come la processione degli equinozi. Ci mette cinque anni per decidersi ad asuumersi la responsabilità della strage di Peteano, altri cinque anni per pubblicare un'autobiografia in cui lancia accuse esplicite a suoi ex commilitoni e altri tre anni per cominciare a rispondere ai giudici. Fornire notizie di reato (dal "contratto" per Rumor che gli era stato proposto alla subordinazione dell'autore della strage di Brescia a Tuti) è una forma di collaborazione e infatti i giudici hanno usato queste informazioni per le loro indagini. Senza risultati.

Tra i vari inquirenti puoi mettere i giudici bresciani che hanno appunto lavorato alla ricerca della "confessione"finita nelle mani di Tuti. O i giudici romani del processo Leighton. Io non ho mai scritto che Vinciguerra ha parlato con vari giudici ma ha "consegnato ricordi e pensieri": la sua autobiografia, appunto.

Quanto al contributo di verità, beh, un'azione non si definisce in funzione degli esiti (in questo caso giudiziari): perché allora si potrebbe semplicemente parlare di collaborazione inefficiente. E comunque anche Vinciguerra non è la bocca della verità: valga l'esempio del latitante dato per morto in un attentato anti-Eta (vedi ordinanza bis di Salvini) e invece arrestato anni dopo in Argentina.

Così come potremo discettare per ore ma a me risulta che Vinciguerra si è costituito, motivando la sua scelta con la necessità di tutelare la sua dignità di "soldato politico": qual è la differenza con l'espressione gergale "si è consegnato"?

Quanto alla barricata, Carancini, stai sicuro, io non posso cambiarla perché da tempo resto sull'alto della collina e guardo con commiserazione la povertà intellettuale di chi, ad esempio, sostiene che Preve è diventato fascista o che, gratta gratta, sotto il revisionista ci trovi sempre il nazista...

11 commenti:

  1. Caro Ugo, se ti sono sembrato "sconcertante" è solo perchè sono rimasto, a mia volta, sconcertato dal vederti usare certe espressioni tipiche del mondo di cui tu scrivi.
    E comunque, la collaborazione di Vinciguerra non è stata affatto "inefficiente" come ti ostini a sostenere: in realtà è stata illuminante, come hanno riconosciuto gli inquirenti in buona fede (sono gli altri, vista la mala parata, ad essere stati - studiatamente - inefficienti).
    In ogni caso, Vinciguerra può essere considerato un "infame" solo da una prospettiva neofascista.
    Dal mio punto di vista, tale qualifica, nel contesto in questione, suona come un involontario complimento:
    http://politicainrete.it/forum/movimenti-e-cultura-politica/destra-radicale/30556-vinciguerra-evola-solo-un-antifascista.html
    :-D
    In ogni caso, grazie per l'attenzione! :-)

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  2. non ho seguito la dscussione ma comunque in questi casi dovrebbero valere le antiche regole buddiste dei 4 CHI.

    Chi fà domande è una guardia
    Chi risponde è una spia
    Chi ti accusa è un infame
    Chi ti giudica verrà giudicato

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  3. Io ne aggiungerei una quinta.
    Che cos'è il saggio che si nasconde dietro lo schermo dell'anonimato mentre spezza il pane della sua sapienza?

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  4. .......Gia' Appunto.....adesso mo' salta pure fuori che gli ANONIMI danno lezioni di saggezza e sobrieta' agli altri!!!. Che abbiano qualcosa da nascondere??.....O che pensino alla difesa " Eterna, infinita e per sempre" anche di chi si e' intrufulato nel sistema ottennendo prebende e tornaconti personali a danno dell' intero Popolo italiano??


    Ago

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  5. Non lo sò,cosa è? Comunqe non volevo assolutamente esprimere un giudizio su nessuno ma un metodo di analisi della propria coscienza.

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  6. Neanche io esprimo giudizi, e in particolare mi sforzo di evitare quelli di valore come "infame". In questo caso volevo solo contribuire ad allargare gli strumenti per l'analisi della coscienza.

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  7. Continuare con questi atteggiamenti superficiali, avvilenti, nichilisti, nei confronti di persone (non personaggi) come Vincenzo Vinciguerra e soprattutto Guido Salvini significa prolungare l'agonia di questa repubblica nata e vissuta sul sangue di tanti innocenti e sull'inganno perpetuo iniziato il 10 giugno 1940 (troppo complicato spiegare il perchè di questa data, mi servirebbe più spazio e tempo)e tutt'ora operante ai più alti vertici di questa putrida e ignobile istituzione usurpatrice del glorioso nome Respublica......La verità sulla strategia della tensione e di tutto quello che è accaduto in Italia dal 1940 a oggi, lo si trova negli scritti di Vinciguerra e nelle inchieste del dottor Guido Salvini. ONORE A LORO!

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  8. Vinciguerra non si è costitutito nè consegnato: ha deciso di proseguire, in un'ottica di lotta contro lo stato, la propria battaglia. C'è un' enorme differenza.
    Questo senza elemosinare nulla, nemmeno un giorno di libera uscita, a dimostrazione della sua integrità e coerenza.
    Niente a che vedere con i vari Izzo e Calore, nè con i vari giudici che da vent'anni si girano dall'altra parte per non sentire cosa dice nè leggere cosa scrive.
    Come scrive giustamente Lorenzo, solo a Salvini va riconosciuto il merito di aver lavorato con onestà nella ricrca della verità. Gli altri, da Casson a D'Ambrosio a Violante, non hanno fatto altro che dimostrare che quanto affermato da Vinciguerra è vero: è questo il motivo della mancanza di risultati a cui fa riferimento Tassinari.

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  9. Kopp, com'è stato arrestato Vinciguerra. A me risulta che si è costituito. Tu come definiresti le modalità dell'arresto...

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  10. D'accordo, non si è barricato in casa come Concutelli, nè si è messo a fare il rapinatore come tanti altri. Ma non penso che questa possa essere ritenuto una colpa.
    Ha posto volontariamente fine alla propria latitanza, non perchè ravveduto ma, appunto, per proseguire la propria lotta contro lo stato con l'unica modalità ancora possibile: smascherarne le responsabilità nella guerra civile degli anni Settanta.
    Uno che si batte per ottenere un ergastolo contro la volontà di tutti gli apparati statali, che non ricorre in appello, che non chiede sconti di pena ecc. non può essere definito "contrito", "disperato", "collaboratore", "delatore", "collaborazionista" o quant'altro.
    La sua si chiama semplicemente coerenza.

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