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#LegaLadrona, nel carnevale della storia si invertono le parti tra #Bossi e #Maroni

(umt) C'è un elemento al tempo stesso tragico e grottesco nel carnevale della storia della Lega che si sta consumando in queste ore. Perché i militanti che danno del Giuda a Maroni mentre entra nel santuario di via Bellerio dimenticano due particolari:
che Maroni ha stabilito l'invidiabile record (per me che nel match tra guardie e ladri tendenzialmente simpatizzo per i secondi) di assurgere al vertice del Viminale dopo aver conseguito una condanna per resistenza e violenza alla forza pubblica (l'indicazione giuridica è approssimativa perché sono senza archivio) per essersi fisicamente opposto a un precedente blitz delle forze dell'ordine a via Bellerio. Ma in quel caso si trattava di repressione politica: l'inchiesta del pm veronese Papalia contro l'organizzazione paramilitare leghista (camicie verdi, guardia nazionale padana) nella stagione secessionista;
che già una volta a Maroni era toccato di prendersi del traditore: dopo il ribaltone del governo Dini lui era rimasto al fianco di Berlusconi contro la scelta leghista di mandare a fondo il "mafioso di Arcore". E a dare il pretesto per lo strappo a Bossi - in nome della difesa della legalità e di Mani Pulite - era stato il clamoroso avviso di garanzia al premier, o meglio la relativa fuga di notizie, in occasione di un vertice internazionale a Napoli

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