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#Alemanno e #Storace litigano anche su #Bentivegna: eroe o assassino?

La concorrenza mimetica è una bestia feroce. Così tocca leggere, in morte del gappista Bentivegna, l'organizzatore dell'attentato di via Rasella, la lite tra quelli che ancora qualche anno fa erano i Dioscuri della Destra sociale. Mentre il sindaco di Roma, in perfetta logica istituzionale, assicura il tributo d'onore dovuto a una medaglia d'oro della Guerra di Liberazione, il presidente della Destra liquida l'episodio: "il credente prega per il morto ma io non verserò una lacrima per un assassino". Nella destra radicale è questo l'atteggiamento dominante. Da Adinolfi, che rovescia un aforisma classico ("Bentivegna ha resistito nella sua esistenza biologica fino a novant’anni comprovando, com’è il caso di altri del suo tipo, quanto poco fosse caro agli dei. Ora giace tra i vermi") ai giovani forzanovisti romani che sulla pagina facebook di Lotta studentesca commentano: INFAME E ASSASSINO... BENTIVEGNA PEZZO DI MERDA!), status che si becca.nove "mi piace".

12 commenti:

  1. Potremmo sintetizzare il tutto con questa frase: "non verserò una lacrima per un assassino poco caro agli dei che ora giace tra i vermi...Bentivenga pezzo di merda!"

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  2. E ci furono di mezzo anche dei civili oltretutto. Alemono due, ma diversi fonti parlano di quattro. Ovviamente per scatenare la feroce rappresaglia dall'altra parte era stato perfettamente messo in conto pure questo.................

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  3. Con Morucci e Galmozzi taralucci e vino,
    morto Bentivegna tutti a fare la voce grossa.
    Ma daltronde è questa la politica.

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  4. almeno Morucci e Galmozzi non hanno ricevuto medaglie per i loro crimini



    Andrea

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  5. non mi sembra che le istituzioni abbiano fatto passare per eroi nazionali Morucci e Galmozzi.

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  6. Degli infami di Via Rasella quanti ne sono rimasti ancora in vita?

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  7. È vero le istituzioni non hanno certo dato medaglie a galmozzi e morucci. Detto questo la sostanza non cambia, le loro mani rimangono sporche del sangue di Pedenovi, dei fratelli Mattei e di tanti altri innocenti.

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  8. E' morto uno dei più feroci assassini partigiani comunisti che la storia della resistenza italiana ha soventemente preso ad esempio glorificandone la persona e le sue azioni.
    Bentivegna non è stato solo un assassino di soldati austriaci e di civili italiani ma ha contribuito anche ad addestrare la guerriglia nella jugoslavia di Tito dopo la fine della seconda guerra mondiale.
    E destino ha voluto che, a fine guerra, diventasse il medico della famiglia Zuccheretti, la stessa che dovette raccogliere i brandelli diPiero, loro figlio, che all'epoca dei fatti di via Rasella aveva poco meno di 13 anni.
    E' morto un macellaio che non si è mai pentito di ciò che ha compiuto, che si è vantato di ciò che aveva fatto, che ha mentito sul numero dei morti civili e sui veri motivi di quella strage, che non ha mai rinnegato quel gesto e che sarebbe stato pronto a rifarlo. Il comunista assassino ha cancellato dalla propria coscienza il peso e le responsabilità civili e morali delle decine di morti che ha causato con la sua azione infame, tipica dell'idologia alla quale si era votato anima e corpo. Metodi criminali quelli usati dal Bentivegna e dai sui scherani che prevedevano di colpire alle spalle il nemico, senza mostrare il proprio volto per meglio confondersi con i civili sui quali non fu raro il caso che si abbattesse l'ira di chi era stato colpito dalle azioni terroristiche dei GAP. Ha scaricato sulle spalle altrui anche le responsabilità della rappresaglia compiuta dai tedeschi alle Fosse Ardeatine. Costui è uno dei pochi uomini che mi rendono felice per la loro morte. Mi rammarica solo il fatto che sia deceduto nel suo letto, mentre avrebbe meritato una fine ignobile quale è stata la sua esistenza.

    G. Martorana

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  9. si,è vero,era un feroce assassino.ha ucciso ben 33 nazisti in un colpo solo.vi rendete conto?
    poveri nazisti,loro non hanno mai fatto male a nessuno...

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  10. Chissà se l'anonimo delle 17:22 è spinto dall'ignoranza o dalla malafede. Non c'e' stato un solo morto nazista in quella strage. Il battaglione della Bozenpolizei era composto da soldati austriaci, alcuni dei quali erano di origine italiana. Furono precettati ed arruolati nell'esercito tedesco benché molti di loro avessero già prestato servizio di leva. Tanto è vero che il battaglione colpito in via Rasella era composto da soldati con una età media che oscillava tra i 45 ed i 55 anni.

    La storia dei nazisti uccisi quel 23 marzo continua ad essere portata avanti dalla stravaganza di certe menti bacate che non riescono ad avere altra informazione se non quella di partito.

    E' disgustoso anche continuare a leggere, in certe risposte, una sorta di ovvietà quando si parla di morti ammazzati tedeschi, mentre ci si strappa le vesti quando muore, per cause naturali, un porco macellaio come Bentivegna.

    In verità siamo un paese ancora troppo diviso, non solo politicamente, ma anche per cultura, storia e capacità analitica. Forse l'Italia è l'unica nazione al mondo che vive ancora nel rancore di ciò che accadde oltre 70 anni fa.

    D'altronde quando certi imbecilli continuano a sostentere tesi come quella dell'anonimo in questione, più che un desiderio di scontro politico, verrebbe voglia di sputargli in faccia per la sua pochezza culturale e per il suo schifoso fanatismo antifascista inculcatogli da uno stato democratico che è sorto sul tradimento di un re infame e boia, sull'eccidio di piazzale Loreto, e sui brogli elettorali manipolati da un popolo guerrafondiaio e mistificatore quale è sempre stato quello americano.

    G. Martorana

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  11. non vorrei dire signor G.Martorana (G.per Giorgio? Gianni? Glande?)ma ecco la lista delle SS del Polizeiregiment Bozen che morirono quel giorno in via Rasella;
    Andergassen Karl, nato nel gennaio 1914 a Kaltern
    Bergmeister Franz, nato nel settembre 1906 a Kastelruth
    Dissertori Josef, nato nel giugno 1913 a Eppan
    Eichner Georg, nato nell'aprile 1902 a Sarnthein
    Erlacher Jakob, nato nel luglio 1901 a Enneberg
    Fischnaller Friedrich, nato nel novembre 1902
    Fischnaller Johann, nato nel novembre 1904 a Mühlbach
    Frötscher Eduard, nato nel dicembre 1912 a Latzfons
    Haller Vinzenz nato il (?) a Ratschings
    Kaspareth Leonhard, nato nel gennaio 1915 a Kaltern
    Kaufmann Johann, nato nell'ottobre 1913 a Welschnofen
    Matscher Anton, nato nel giugno 1912 a Brixen
    Mittelberger Anton, nato nel novembre 1907 a Gries di Bolzano
    Moser Michael, nato nel settembre 1904 a Kitzbühel
    Niederstätter Franz, nato nel giugno 1917 ad Aldein
    Oberlechner Eugen, nato nell'aprile 1908 a Mühlwald
    Oberrauch Mathias, nato nell'agosto 1910 a Bolzano
    Palla Paul, nato il 31 dicembre 1915 a Buchenstein
    Pescosta Augustin , nato nel maggio 1912 a Colfosco
    Profanter Daniel, nato nel maggio 1915 ad Andrian
    Raich Josef, nato nel dicembre 1906 a St. Martin
    Rauch Anton, nato nell'agosto 1910 a Völs
    Rungger Engelbert, nato nel dicembre 1907 a Welschellen
    Schweigl Johann, nato nell'agosto 1908 a St. Leonbach
    Seyer Johann, nato il 3 giugno 1904 a Gais
    Spiess Ignatz, nato il 4 luglio 1911 a Schweinsteg
    Spögler Eduard, nato l'11 luglio 1908 a Sarnthein
    Stecher Ignatz, nato l'11 maggio 1911 a Schluderns
    Stedile Albert, nato il 26 giugno 1915 a Bolzano
    Steger Josef, nato il 10 agosto 1908
    Tschigg Hermann, nato nel 1911 a St. Pauls
    Turneretscher Fidelius, nato il 19 gennaio 1914 ad Untermoi
    Wartbichler Josef, nato nel novembre 1907 .

    ora,a meno che l età di un membro delle SS-Polizei non venga calcolata con lo stesso sistema con cui la si calcola ad un cane(un anno di una persona vale come quattro anni di uno dei nostri simpatici amici a quattro zampe)e per me si potrebbe pure fare eh,non voglio polemizzare inutilmente sui vostri usi e costumi,non ne vedo uno più vecchio di 42 anni al momento del fausto decesso.avevano tutti la cittadinanza tedesca,scelta fatta al momento dell annessione dell Austria alla Germania e giunto il momento del servizio di leva avevano scelto di arruolarsi nelle SS piuttosto che nella Wehrmacht.
    il battaglione Bozen era stato impiegato in compiti assai poco felici come il rastrellamento degli ebrei,degli oppositori politici,dei renitenti alla leva e al lavoro e nella guerra antipartigiana.
    detto questo risparmiaci la baggianata del reparto Sturmtruppen candidamente gerontoiatrico e privo di colpe e il pippone sulla pochezza culturale di chi è fanaticamente antifascista e manovrato da uno stato democratico,anche se io avrei detto demo-pluto-giudaico-massonico che è sempre un evergreen.

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