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Soltanto indizi a carico di Giannotta per il ferimento di Bianco

(umt) E' un quadro esclusivamente indiziario quello che ha portato al fermo di Carlo Giannotta per il ferimento di Francesco Bianco, con l'accusa di tentato omicidio. Ipotesi di reato che sicuramente sarà oggetto di scontro, visto che il ferito non è mai stato in pericolo di vita e che a soli tre giorni dall'intervento chirurgico di riduzione delle fratture è stato dimesso dall'ospedale. Lo stesso provvedimento giudiziario parla dell'intenzione di produrre ferite "potenzialmente letali".
Le indagini partono in maniera abbastanza casuale e sono orientate da un'imbeccata della procura di Napoli che trasmette la trascrizione di una telefonata del 31 dicembre scorso (il giorno della accesa discussione sulla pagina facebook di Gabriele Adinolfi in cui Bianco litiga con Giannotta) tra Francesco Bianco e un suo amico napoletano di vecchia data, un quadro storico della fascisteria napoletana che è sottoposto a intercettazione dall'autorità giudiziaria. Bianco racconta al camerata di aver "attaccato pesantemente su facebook Giannotta, dicendogli di ridarci le chiavi e di andarsene a fare in culo da lì che non gli appartiene quella sezione. Aggiunge poi che gli "ha detto di tutto e di più", lo ha "insultato pesantemente", lanciando la proposta di "un comitato promotore che gestisca la sezione perché ci siamo stufati di Giannotta".
I carabinieri sostengono che l'uomo che aveva appuntamento con Bianco la sera del 2 gennaio a Bagni di Tivoli era proprio Carlo Giannotta, nonostante Bianco non abbia fornito informazioni in tal senso. Il provvedimento giudiziario parla di analisi dei tabulati telefonici  ma sono anche descritti i contenuti delle conversazioni. Ci sono quindi altre intercettazioni? Il decreto di fermo non le menziona. Comunque in una prima telefonata Bianco avrebbe fissato un appuntamento con Giannotta a un bar di Guidonia, poi, poco dopo le 19 avrebbe invitato un altro amico, estraneo all'ambiente neofascista, a raggiungerlo nello stesso locale. In una successiva telefonata, poco prima delle 20, Giannotta avrebbe chiesto di spostare l'appuntamento per la difficoltà di trovare il posto e quindi Bianco si sarebbe recato al luogo del ferimento, che si consuma tra le 20.05 e le 20.10,  mentre il terzo uomo parcheggia l'auto dopo aver fatto scendere Bianco. 
I carabinieri sono sicuri che Giannotta è sul luogo dell'agguato o quanto meno nei paraggi (perché il suo cellulare aggancia le celle di Tivoli terme) ma non trovano traccia della sua persona. A questo elemento indiziario si accompagna la circostanza, sospetta per i carabinieri, che Giannotta fa ancora una telefonata alle 20.30 e poi spegne per un paio di giorni il cellulare. 
Dalle intercettazioni telefoniche attivate sulle sue utenze emerge poi un successivo appuntamento con uno dei figli, a tarda notte a Cinecittà, che i carabinieri ritengono sospetto.  Anche quest'ultimo risulta indagato. L'ultimo elemento a carico di Giannotta è la disponibilità in famiglia di uno scooter simile a quello usato dagli autori dell'agguato.
Il fermo è giustificato dal pericolo di fuga: Giannotta avrebbe dichiarato, in tre successive telefonate, l'intenzione di recarsi in Brasile il 13 o il 14 gennaio avendo già acquistato il biglietto aereo. E infatti il provvedimento giudiziario è emesso il 12 gennaio. 
Quanto alla perquisizione a Iannone, il provvedimento mira a recuperare "materiale pertinente e utile all'indagine in corso, e in particolare telefoni, appunti, documenti riguardanti contatti e rapporti con Giannotta e Bianco, in particolare il computer in uso a Iannone, attraverso il quale ricostruire la conversazione su facebook intercorsa il 31.12.2011 tra Adinolfi, Iannone, Giannotta, Bianco e altri". 


6 commenti:

  1. Mah, che i termini della questione siano del tutto indiziari, mi sembra evidente, anche se innegabilmente gli indizi sembrano anche essere molti ...

    Ma, in tutta franchezza, quello che mi lascia più perplesso è il movente indicato dai media ..... sembrerebbe legato alla gestione della sede di Acca Larentia ed in generale alle diatribe sorte intorno alla scadenza del 7 Gennaio ...

    Insomma, pur avendo fama sia Bianco che i Giannotta di personaggi "fumini" e molto, come dire, "estroversi" nell'emotività, l'idea che possano esserci - in ipotesi - questioni molto più "pratiche", se non direttamente di interesse materiale, viene spontanea ....

    La sceneggiata a Casa Pound - sia quella "di stato" sia quella, per reazione, di Iannone e c. - credo invece che con l'attentato a Bianco c'entri solo di sguincio ...

    Si è approfittato dell'occasione probabilmente per dare una risposta forte alla questione dell'esternazione sulla morte di Saviotti da parte di Iannone ... che, a sua volta, in parte equivocando il senso della perquisizione - cosa facilmente comprensibile - ma anche volendone poi approfittare per una "rodomontata" pubblicitaria in stile Casarini, ha messo in piedi la sua parte di sceneggiata ...

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  2. E' un facile pronostico che sarà smontata l'ipotesi del dolo omicida. Se sono reali tutti gli elementi indicati nel decreto chi può pensare che uno è tanto imbecille di prendere appuntamento per telefono con la persona che si vuole uccidere e poi spostare il luogo sempre via cellulare?
    Quanto a CasaPound, keoma, hai perfettamente ragione. L'avvocato di Cp ieri in conferenza stampa escludeva che il blitz fosse stato condizionato dal caso Saviotti per mancanza di tempi tecnici. Ma non è detto.
    I provvedimenti giudiziari sono firmati dal pm di Tivoli il 12 perché i CC sostengono che Giannotta ha comprato un biglietto per il Brasile per il 13 o il 14 e quindi c'è l'imminente pericolo di fuga. E il 12 mattina è già uscito su Repubblica.it l'articolo di Pasqua.
    Per parte mia, per quanto possa ritenere faziosa e corporativa la magistratura, penso che più di una "rappresaglia" immediata sia stata una somma che fa il totale, per dirla con Totò. Ma sono quisquiglie, pinzillacchere ...
    Se oltre ai ricchi commenti ogni tanto volessi postare un contributo organico, da elevare a dignità di post, mi farebbe piacere ...

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  3. Mah, caro Ugo, pur considerando da tempo il problema dei fascisti come del tutto secondario e pur avendo da tempo - anche per questioni "professionali" - elevato a "nemico" innanzitutto i poteri finanziari ( in questo mi trovo in enorme sintonia con Cremaschi e con Bifo ), cosa che a volte mi ha fatto trovare in situazioni di confronto e stima reciproca anche con esponenti di destra, io rimango comunque inguaribilmente antifascista.
    Il che potrebbe, in una mia eventuale collaborazione non casuale con questo blog, farmi trovare in situazioni di polemica sterile e patetica con altri frequentatori più "naturali" ...
    Comunque, mai dire mai ... vedremo ...

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  4. Comunque possiamo tranquillamente dire che "l'avvocato di Casapovnd" è davvero un pessimo avvocato. Oltre che un pessimo scrittore. Non ha la minima idea di come si affrontano certe situazioni.
    Contenti voi.

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  5. Comunque, una cosa, da vecchio "controinformatore", voglio dirla.

    E cioè che una serie di episodi, a partire dall'agguato a Toffolo nel 2007, per passare a quello più recente ad Antonini, a certe implicazioni con la "fascistopoli" messa in piede da Alemanno ( non solo Andrini e Bianco ma anche uno dei figli di Giannotta, peraltro credo pluripregiudicato, ha ottenuto un incarico nelle municipalizzate), passando per la storia di Mokbel. per quella del "Madoff dei Parioli" - pure lui con precenti fascistoidi - e per quella del deposito di armi di Nuccetelli ( anche lui intimo dei Giannotta), qualche dubbio rispetto ad una guerra di strada più ampia nella malavita romana, dove non pochi fascisti sembrerebbero essere parte del problema, legittimamente lo lascia ...
    Non sono storicamente amante dei "teoremi" e rifuggo abbastanza anche dal "complottismo" di bassa lega, penso pure che magari tutto questo con la vicenda del ferimento di Bianco ( anche io escluderei nel merito una volontà omicida) non c'entra, ma certo molte coincidenze un pò inquietanti e stimolanti lo sono ....

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  6. Concordo con Ugo, la tesi dell'omicidio premeditato è difficilmente credibile.

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