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Strage di Firenze, la marcia indietro del blogger che voleva denunciarmi per odio razziale

Roma, 15 dic. (Adnkronos) - ''E' delirante, oltre che preoccupante e indicativo di un clima da caccia alle streghe che riporta l'Italia in pieno Medioevo''. Cosi' il giornalista e scrittore Ugo Tassinari commenta l'iniziativa del blog animasalva.com che ha lanciato una sorta di petizione web, invitando i suoi lettori a scrivere un'email a liberta.civiliimmigrazione@interno.it, per chiedere al Viminale ''l'oscuramento dei siti web stormfront.org, fascinazione.info e dei gruppi di Facebook come il neonato 'Onore al Camerata Gianluca Casseri, Italiano Vero'''. Tassinari, giornalista con un passato nell'antagonismo di sinistra che, nella sua veste di scrittore e giornalista, si e' occupato molto di neofascismo, e' l'autore di FascinAzione, blog sulla 'Fascisteria' che non di rado ha dato anche notizie in anteprima.
''Fascinazione e' un blog di informazione e non c'entra assolutamente nulla con il sito che fa riferimento al white power o con le pagine che inneggiano a Casseri - spiega - Detto questo, le liste di proscrizione a me non piacciono, cosi' come non mi piace denunciare un 'collega', e quindi non intendo querelare il blog. Ma, lasciatemelo dire, sarebbe auspicabile che chi e' pronto a lanciare una campagna per impedire a qualcun altro di parlare, almeno avesse la decenza di guardare tutti i siti che chiede con tanta solerzia al ministero dell'Interno di censurare''.
(umt) Così ieri l'Adnkronos sull'incredibile vicenda del blogger fiorentino che mi additava come incitatore dell'odio razziale e lanciava un appello per denunciarmi in massa al Viminale.  Grazie al pronto intervento di Miguel Martinez, che ha denunciato con sdegno il caso, il malcapitato ha fatto pronta e totale retromarcia: ha rimosso dal suo blog ogni riferimento a Fascinazione e si è scusato pubblicamente, in una serie di successivi commenti al post di Martinez. Ribadendo, ma non ce n'era bisogno, che la fonte del clamoroso errore è il Corriere fiorentino

1. Ti ringrazio per la segnalazione Miguel (così confermo il modello di buonista pacifista democratico che ti sei fatto di me): ho fatto una leggerezza a mantenere nel testo del post il riferimento all’oscuramento dei siti, però come avrai notato non ho indicato il nome dei siti al Ministro, proprio perché non riesco a fare indagini su tutta la galassia del web. So che esistono siti con contenuti che istigano alla violenza razziale e mi auguro che chiudano. Non sono un giustizialista (non rientrerebbe nel mio modello, per quanto mi chiami sbirro), ma credo che di fronte all’intolleranza che può sfociare in crimine la norma possa fornire un altro modello di comportamento. Non l’unico, né il migliore. Correggerò il contenuto del post appena vi avrò accesso (da qui mi è inibito), ma è bene che si sappia che l’informazione che fornisci riguardo al contenuto della mia lettera al Ministro è inesatta.

2. Ho commesso una leggerezza: avevo ripreso una lista di nomi di siti riportati dal Corriere della Sera, dalla cui pagina (questa: http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2011/13-dicembre-2011/i-forum-estrema-destra-web-celebrano-l-eroe-bianco-1902526623036.shtml) il giorno stesso dell’omicidio vi facevano riferimento- mi sembra- in modo più aggressivo.

Ho modificato il mio post. E cercherò di seguire il tuo sito. Provando a convincerti che hai torto, semmai dovessi avere un’opinione diversa dalla tua.
Ancora grazie

3. E’ vero, sono un cretino decente, ma via via che andavo formulando l’idea di quest’appello mi sono reso conto che era giusto generalizzare e ho corretto l’errore nell’email da mandare al Ministro. Solo per una svista non l’ho corretto anche nel post. E’ chiaro che il corriere ha modificato l’articolo: non avrei basato il mio sospetto su quella semplice dichiarazione, ma riconosco di essere stato superficiale e spero che l’esperienza mi aiuti a esserlo un po’ meno per il futuro. Per il resto ribadisco che non è mia intenzione riempire le patrie galere, ma evitare che accadano episodi come quelli che ho visto a Firenze. So bene che non si fa tutto con la legge, ma so anche che la legge e la politica contribuiscono alla formazione di un popolo. E ritengo che in questi anni siano finiti in galere tantissime persone perché si trovavano in una particolare “condizione”, piuttosto che per aver commesso un reato, mentre molti reati non sono stati non dico perseguiti, ma nemmeno riconosciuti in capo ai soggetti che se ne sono fatti portatori. E questo incide sulla cultura, secondo me.

13 commenti:

  1. Quello che mi chiedo Tassinari, e lo dico senza alcuna polemica ma solo come una semplice constatazione, è come sia possibile che, dopo gli attacchi ricevuti in più occasioni quasi sempre da parte della tua fazione politica - non ultima quella scaturita dalla situazione avveratasi a Firenze - tu sia ancora dell'opinione di essere etichettato come giornalista di sinistra. Insomma, è quanto meno singolare notare che si persiste nel rimanere attaccati politicamente ad un ambiente dove arrivano solo minacce, querele e prese di distanza. D'accordo che l'ideale è una cosa e le persone sono altra cosa, ma le seconde sono le gambe della prima, e se le gambe sono queste, forse sarebbe necessario salvare l'idea mandando a fanculo gli arti inferiori per crearsene di propri che non abbiano nulla a che fare con quelli precedenti. Altrimenti mi pare che ci sia una contraddizione non indifferente tra ciò che si è e coloro che dovrebbero esserne i rappresentanti.

    E' un mio parere, null'altro.
    Saluti

    G. Martorana

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  2. Martorana,
    sempre senza offesa e come semplice constatazione. Ma perché gli improperi che lei riceve dai fascisti del terzo millennio le hanno mai fatto venire il dubbio di non essere fascista?
    Dalle mie parti ci sono stati gli Stalin e i Durruti, entrambi membri eminenti della grande tribù...

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  3. Semplice Tassinari, perchè gli "improperi" che io ho ricevuto sono arrivano da singoli cazzoni i quali hanno parlato per se stessi ed il cui spessore politico è stato sempre pari allo zero assoluto. Ma temo che ci sia un equivoco di base. Non mi riferivo agli insulti generici derivanti da anonimi o singoli inconsistenti identità, ma da responsabili di associazioni (politiche e/o culturali) o da coloro che comunque si esprimono a loro nome. Io non sono mai stato oggetto di "attenzione" da parte di alcuna associazione. Lei, mi pare, è spesso soggietto ad essere il capro espiatorio dei loro deliri. Ma, ripeto, la mia è solo una constatazione che non ha doppi sensi e che non vuole arrivare a nessun secondo fine.
    Per quanto riguarda Stalin e compagni..meglio lasciar perdere ogni discorso.
    G. Martorana

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  4. Chi mi attacca non ha il monopolio del copyright. E quindi non ha titolo per mettere in discussione la mia appartenenza.
    Quanto ai suoi di attacchi, a quanto mi risulta, uno dei suoi più insistenti critici è responsabile culturale nazionale di un importante movimento. Tra i miei nessuno vanta simile rango ...

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  5. A quanto mi risulta il responsbaile culturale nazionale a cui si riferisce ha delirato a proprio nome e per proprio conto e non in nome dell'intera associazione a cui appartiene.
    A parte ciò mi pare evidente che, vista la sua maggiore esposizione giornalistica, gli attacchi che lei ha ricevuto, sia per numero che per raggruppamenti, abbiano superato di gran lunga quelli che possono essere citati a mio carico.
    Comunque sia Tassinari, non volevo portarla sul piano della difensiva. La mia, lo ripeto, era una constatazione. Tutto qui. Se stanno bene a lei le situazioni che spesso si trova ad affrontare, stanno bene a tutti.
    Cordialità
    G. Martorana

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  6. A me risulta il contrario ma su una cosa ha ragione e su questo accordo potremmo chiudere l'ormai troppo lungo scambio di battute: è evidente che la mia visibilità nazionale è molto maggiore della sua e quindi il confronto non regge.

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  7. Inutile ogni altra provocazione da parte sua per una considerazione caso mai banale, ma che non voleva toccare nervi che non pensavo fossero così scoperti.
    Chiudiamola così: la quantità non sempre va di pari passo con la qualità.
    G. Martorana

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  8. Cerchiamo di capirci, Martorana.
    Lei mi chiede come mai nonostante gli attacchi che subisco da sinistra continui a dichiararmi di sinistra.
    Io le rispondo che lei fa lo stesso, non tenendo conto della valanga di insulti che le provengono da un gruppo che ha una consistenza organizzativa e una visibilità mediatica diecimila volte maggiore del suo gruppo.
    E lei risponde facendo distinguo insignificanti rispetto alla questione di fondo.
    La mia identità di sinistra non è messa in discussione da chi (e spesso sono grandi personalità, degne di darmi del tu) mi contesta, in sostanza e con qualche ragione intrinseca, la colpa di legittimare la fascisteria con la mia scelta di parlare con e di riconoscerle il diritto di parola. Anzi, si incazzano proprio perché sanno che nel profondo sono di sinistra. Ma lei si è mai chiesto perché il responsabile culturale nazionale di CasaPound ce l'ha tanto con lei?

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  9. Guardi che la mia domanda non voleva essere né offensiva, né arrogante. Tanto meno voleva mettere in discussione la sua intelligenza e la sua conoscenza nel campo da lei definita "fascisteria".
    La mia era solo pura curiosità dettata dalle continue accuse che spesso le rivolge proprio quella sinistra a cui lei si dice legato ideologicamente.
    Il resto che lei tira in mezzo sembra quasi un alzata di scudi come se vi fosse stato un attacco nei suoi confronti. Non c'entrano nulla le offese che posso aver ricevuto, né coloro che le hanno proferite. Non penso che le sue scelte siano parallele alle mie o che in qualche modo siano condizionate da ciò che può essermi accaduto. Se, poi, anche lei è curioso di avere una risposta in merito, allora la cosa ha un senso. Ma cade nel ridicolo se la sua risposta si basa sulle vicende che mi hanno visto protagonista.
    Inoltre, il vanto di poter parlare con certi "luminari" di sinistra è una medaglia che può certamente attaccarsi al petto ma che non mortifica nè ridimensiona la morale, l'identità e la dignità politica di chi crede in una ideologia opposta e contraria. Ciò che volevo sapere - ma vedo che non è possibile ottenere - era una risposta in merito alla sua permanenza all'interno di un'area dalla quale molto spesso le arrivano rimproveri di connivenza con l'estrema destra, e per questo viene spesso fatto oggetto di rimproveri e contumelie. Se tale domanda l'ha mortificata me ne scuso. Ma lasci stare gli accostamenti inopportuni. Forse non è chiaro il fatto che se dovessi litigare personalmente con un qualsiasi esponente di un qualsiasi movimento, ciò non comporterebbe l'automatismo da lei sottolineato che prevede l'estensione della litigata a tutto il movimento compresa la dirigenza. La diatriba rimane sempre e comunque tre i due soggetti. Anche perché, per quanto mi riguarda, stimo molto il movimento al quale apparterrebbe il soggetto da lei citato e ne condivido molto spesso azioni e metodi. Non mi trovo d'accordo solo sui legami politici, cosa che fanno delirare alcuni loro elementi che, proprio per il ruolo che hanno, dovrebbero comportarsi in maniera più educata. Ma tant'è.
    G. Martorana

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  10. Martorana, andiamo all'essenza.
    Io sono e resto intrinsecamente di sinistra, nonostante tutta l'empatia per la fascisteria perché:
    sono antirazzista
    sono multiculturale
    sono anticospirativo
    gran parte dei miei maestri e dei miei referenti culturali sono ebrei

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  11. Va da se che chi non è di sinistra, o peggio ancora si dichiara fascista, è:
    razzista
    nazionalista
    cospirativo
    antisemita.

    Strano, pur essendo fascista non mi riconosco in queste quattro classificazioni.
    Per quanto assurda la sua è comunque una risposta per la quale non posso che ringraziarla.
    G. Martorana

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  12. Come al solito devia dai termini della questione. Lei mi ha chiesto perché mi ritengo di sinistra. Io ho espresso in positivo valori e orientamenti culturali.
    Dopo di che ci sono soggetti di sinistra che hanno una visione cospirativa della storia (vedi il resaux Voltaire), soggetti di sinistra che sono fortemente critici con il pensiero e la cultura ebraica, mentre non mi risultano elementi di sinistra contrari al multiculturalismo. Quanto al razzismo elementi specifici di razzismo sono dilagati anche a sinistra ma non mi pare che ci sia nessuno che abbia fatto fondamento del proprio progetto politico la questione razziale come è capitato per Freda.
    Il ragionamento per coppie oppositive non funziona. Perché la Lega non è fascista, è spesso antifascista, ma è sicuramente intrisa di posizioni razziste, antimulticulturali ma non nazionaliste, cospirative ma filoisraeliane. No, il suo schema binario non funziona.
    Si accontenti di aver avuto la mia personale mappatura ...

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  13. Devo essere sincero. Al di là del tentativo di mescolare le carte, mi pare che la sua precedente risposta sia stata precisa, diretta e priva di sbavature. Con questo non voglio dire che i suoi concetti siano sbagliati, ma ritengo che non sia possibile affermare in modo cosi sommario, ma soprattutto superficiale, che l'appartenenza ideologia si basi sui quattro elementi da lei citati. Anche perchè quando lei dice che: " Io sono e resto intrinsecamente di sinistra... perché:" ed elenca i motivi, è ovvio che la parte ideologica opposta debba raggruppare il senso contrario di quegli stessi elementi. Altrimenti lei sarebbe di sinistra quanto potrebbe esserlo di destra o fascista.
    Avrei preferito da una persona come lei, leggere risposte più profonde e meno di piazza, come ad esempio apprendere che lei è di sinistra perchè ritiene che la lotta di classe sia preferibile alla collaborazione tra le classi, o che lo stalinismo è stato il metodo politico per eccellenza, o che so, che i metodi messi in atto dagli esponenti della sinistra italiana, nei confronti della popolazione, siano stati di gran lunga i migliori in quanto hanno portato determinati benefici. Insomma, una risposta culturale sarebbe stata di sicuro molto più apprezzata rispetto ai soliti slogan preconfezionati usati ottusamente dai centri sociali.
    Sia chiaro Tassinari che il mio è solo un dialogo che sto avendo con lei, senza alcuna vena polemica o provocatoria. Anche perché lei comunque rimarrebbe della sua idea e io della mia. Ma se non altro, in questo frangente, e senza volerlo, stanno venendo a galla piccole bolle dai contenuti interessanti. Almeno per me.
    Comunque sia, non la voglio annoiare oltre. Le risposte che ha dato sono più che esaustive.
    G. Martorana

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