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Io e la strage di Firenze: l'intervista all'Avvenire, l'intervento a Radio 3

Foto Corriere della sera
Il podcast della trasmissione di Radio tre Tutta la città ne parla, in cui sono intervenuto in diretta stamattina.
Il testo dell'intervista all'Avvenire sull'omicidio di massa di Firenze:
Un segnale spaventoso. Una violenza imprevedibile e incontrollabile, alimentata da una cultura dell'odio che fa di Cassera una sorta di Brevik italiano». Ugo Maria Tassinari, un passato da militante dell'antagonismo sociale negli anni Settanta, è autore fra l'altro di "Fascisterie" (Sperling & Kupfer) il più approfondito atlante della destra radicale e dell'eversione nera nel nostro Paese.

D: Cos'hanno in comune lo psicopatico norvegese, che il 22 luglio fece 77 morti, e il toscano Casseri?
R: Anders Behring Breivik non era un attivista, né un picchiatore. Non frequentava circoli né partecipava ad azioni di militanza. Era uno psicopatico dall'universo concettuale ampio, con il quale alimentava la sua islamofobia, e che a un certo punto passa dall'elaborazione di una serie di concetti alla pianificazione di un omicidio di massa. Casseri era un simpatizzante di estrema destra. Anche lui non ha nessun precedente da militante. Risulta identificato in un paio di manifestazioni, ma non aveva alle spalle la classica trafila dell'attivista a tempo pieno. Come Brevik, anch’egli però, una mattina si sveglia e pianifica un omicidio di massa.
D: I libri, gli scritti, le opinioni di Casseri erano però conosciute. Non c’era nulla che facesse presagire la tragedia?
R:Casseri per anni ha usato la penna con una evidente appartenenza ideologica, spaziando da temi antisemiti a espressioni del revival neoceltico. Scrittore con vivaci e differenziati interessi che attraversano vari spazi dell'arcipelago nero. Dai saggi tradizionalisti pubblicati per il cento studi La Runa ("Dracula, il guerriero di Wotan", "Adriano Romualdi alle radici dell'Europa") alla polemica revisionista con Umberto Eco ("I protocolli del savio di Alessandria"), fino al revival culturale neoceltico ("Le radici celtiche della letteratura fantastica"). Temi fra l’altro fatti propri anche da partiti politici che fanno leva sull’identità "celtica" dei popoli del Nord e non nascondono tendenze islamofibiche.
D:Perché parla di «segnale spaventoso», se quelli come Casseri sono casi isolati?
R: Ci sono stati episodi recenti che qualcosa in comune, con questa imprevedibile esplosione di follia, hanno a che fare. Un segno dei tempi, dell'impazzimento dei codici e dei linguaggi. Per esempio, la manifestazione di Roma il 15 ottobre scorso e il raid contro il campo rom di Torino sabato scorso. A Roma l'immagine simbolo fu quella di "er pelliccia": un giovane esterno ai movimenti, estraneo ad altre violenze di piazza, il quale fissato in un gesto estremo diventa l'icona della sommossa..

4 commenti:

  1. Condivido la sua apprensione. Lei studia l'estremismo di destra dall'esterno, e sa quanto in quel mondo l'ideologia si mescoli con il disagio psichico. Scomparsa la militanza, che fra tanti difetti aveva il pregio di incanalare il settarismo e la violenza in forme più o meno stabili e gerarchiche, impedendone le esplosioni repentine e delittuose, a chi coltiva opinioni "non conformi" (e ci vuol poco, oggi, a ritrovarsi "non conformi") non resta che l'isolamento un po' patetico, un po' onanistico del blogger o del giornalista che si scrive e si legge, e nel silenzio va coltivando le sue idiosincrasie e paure. La strage di Firenze e quella (assai più luttuosa) di Oslo mi hanno colpito al cuore: certe frasi di Breivik avrei potuto scriverle anch'io, e probabilmente Casseri aveva sugli scaffali parecchi dei libri che amo, da Evola in giù (anche se il suo scritto sui Protocolli di Sion sembra un poco una stupidaggine). Che cosa germoglia in quella solitudine?

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  2. Go CasaPound. Europe for europeans! nationalism! support from Portvgal! 1143

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  3. Che cosa germoglia? L'eterogenesi dei fini, per citare il vituperato od osannato Julius Evola. Vale a dire tutti quei processi nei quali determinate forze che perseguono dati fini e si pronunciano per determinati principi,con la loro azione criminale, finiscono col realizzare l'esatto contrario.La loro azione,li scavalca, coloro che pensavano di essere gli attori finiscono con l'essere non cause ma mezzi, strumenti per un fine eterogeneo.Per scendere dall'astratto al concreto: dopo il nefando eccidio di Firenze e il cimento antisemita di Casseri, ecco il pretesto che si attendeva, per varare finalmente dopo ripetuti tentativi, anche in Italia, una legge liberticida, che criminalizzerà ogni serio studio revisionista della storia contemporanea.Strano ma nessuno,ha colto nel segno, quale sarà l'epilogo.Avanzo una ipotesi di lavoro, ma Casseri, con quel faccione da sempliciotto,affetto da una forma grave di diabete, non sarà mica stato vittima della propria patologia? Mi pongo tale quesito perché l'obiettivo dell'eccidio (i senegalesi) è talmente squallido e di bassa lega, che da uno acculturato come Casseri, quindi coi naturali anticorpi che la cultura conferisce (la cultura è un'arma) sarebbe da scartare a priori. TV

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  4. Ecco, per esempio germoglia il complottismo di TV, qui sopra.

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