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L'ossessione antifascista e i divieti contro CasaPound: lettera aperta a Murelli

Non ci spero, ma chissà se prima di crepare vedrò gente di sinistra come Ugo scendere in piazza per una manifestazione anti-antifascista... liberando (o auspicando la liberazione) la sinistra da questo incubo che l'ha risucchiata nel nulla.

Ugo, l'antifascismo odierno non ha niente a che vedere con il movimento partigiano 1943-45, comunque la si pensi sui partigiani. Questa roba qui è qualcosa di altamente stupido, vergognoso e ignobile. Ma la brutta figura la fa la sinistra. Se poi uno che viene definito intelligente come Enri De Luca firma la petizione De Magistris significa che non c'è speranza. L'anticomunismo oggi culturalmente ridicolo e comunque morto dal punto di vista della speculazione: inerte e inerme (giustamente). E' rimasto l'antifascismo che non disarma e che persone irresponsabili come Pisapia, De magistris e Naldi stanno rilanciando.
(umt) Così Maurizio, in due successivi commenti al post sull'ultimo divieto antifascista contro la libertà d'espressione di CasaPound, mi hai lanciato un pubblico guanto di sfida.
Maurizio, i miei lettori affezionati lo sanno bene, tra i tanti camerati che ho conosciuto in un quarto secolo di Fascinazione, sei uno di quelli a cui sono più legato: tanto sul piano della stima personale quanto su quello dell'umana simpatia. Eppure sono profondamente in difficoltà a replicare, perché mi trovo costretto a citarmi addosso. Ma prima forse è necessaria una premessa, come dire, metodologica. 
Io sono un intellettuale, Maurizio, con un lontano, onorevole passato militante ma non mi sognerei mai di scendere in piazza per manifestare contro l'ossessione antifascista. Non mi compete, non mi interessa. Quello che dovevo fare contro questa turba mentale l'ho fatto. Scrivendo, prendendo la parola, partecipando a iniziative politico-culturali oggetto di boicottaggio da parte dell'antifascisteria. 
La sottile linea rossa l'ho attraversata più volte, tanto da ritenere ormai consumato lo strappo dalla mia tribù di origine: tanto che quando l'anno scorso sono stati lanciati due distinti appelli per il diritto del Blocco studentesco a tenere una manifestazione nazionale, io non ho firmato quello dei giornalisti di sinistra (Colombo, Azzaro e compagni) ma quello più generico in cui aveva un peso notevole il pacchetto di adesioni dell'intellighentsia destranovista.   
Nel merito dell'antifascisteria non ho molto da aggiungere a quanto ho spiegato un paio di anni fa, in occasione della conferenza di Bergamo, in una lunga dichiarazione all'Adnkronos:
'Trovo molto grave il continuo, pressante, ossessivo tentativo di vietare un libero confronto tra intellettuali con motivazioni capziose - sottolinea dal canto suo il giornalista e saggista Ugo Tassinari - Mi era già accaduto a Torino l'anno scorso, quando, dopo che gruppi di antifascismo militante avevano organizzato presidi, manifestazioni e scontri con le forze dell'ordine in un clima da anni '70, avevo dovuto rinunciare a partecipare al convegno 'Destra Radicale da opposta prospettiva'. Successe poi a Roma, addirittura all'università, quando venne annullata una conferenza sulle generazioni 1968 e 2008 a confronto organizzata a Tor Vergata dal Blocco Studentesco''. ''Ho una storia politica ben precisa, ma da giornalista e scrittore di sinistra che ha studiato per anni il mondo della destra radicale in Italia, oggi sorrido se mi si dice che nel nostro paese esiste un pericolo neofascista'', dice ancora Tassinari, autore tra l'altro di 'Fascisteria', 'Naufraghi' e 'Guerrieri', una vera e propria trilogia sulla storia della destra in Italia. ''Piuttosto - spiega - vedo un'estrema sinistra marginale e incapace di iniziativa, che si ancora a logiche identitarie: da un lato quella giustizialista e dall'altro riesumando l'antico totem dell'antifascismo militante. Logiche del tutto inadeguate alla battaglia politica e culturale da intraprendere''. ''Quanto a Bergamo, la città che ha negato una strada alla memoria di una vittima della mafia, Peppino Impastato, l'idea che si possa 'vietare' l'utilizzo di una sala per un confronto sulle idee tra uomini liberi solo perche' è intitolata a un antifascista è assurda: apre la strada al negare l'agibilità politica ai 'fascisti'. E' come dire vietiamo ai fascisti di parlare in tutte le città medaglia d'oro della Resistenza. Un paradosso fuori dal tempo. Ai colleghi giornalisti poi vorrei dire una cosa: come si fa a chiedere libertà d'informazione per i giornalisti se non c'è liberta di parola per tutti? Su questo li invito a riflettere''.
Anche se forse la definizione più sintetica l'ho data in occasione del confronto con Morucci a CasaPound a Roma:
“l’antifascismo è un’ideologia di sostituzione, un feticcio a cui aggrapparsi per supplire alla totale impotenza della sinistra.  Non lo ritengo superato - precisa – ma profondamente sbagliato come categoria per identificarsi politicamente.  Ovviamente non è neanche una categoria interpretativa della realtà né tantomeno uno strumento cognitivo. D’altra parte – spiega ricorrendo a un paradosso – l’odierna violenza sociale, dagli stupri etnici al rogo di Nettuno, nella loro atroce insensatezza e ferocia fanno rimpiangere la violenza fascista o rivoluzionaria degli anni Settanta.  Manifestazioni estreme che pur nella loro rottura del patto sociale avevano un senso e delineavano, a modo loro, un barlume di speranza in un futuro migliore, assumendosi almeno il rischio brechtiano di farsi carico del male per raggiungere il bene"

10 commenti:

  1. si arrivera' a questo quando la smetteranno anche di fare spedizioni puntivo squadriste da parte di entrambe le parti.

    nino

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  2. C'è da dire che Adinolfi, che stimo più di tutti, non mi può fare l'apologia dell'alzamiento franchista! Non me lo può proprio fare, se pure Hitler, nelle Conversazioni a tavola (Bormann-Vermerke) dirà che avrebbe dovuto appoggiare i rossi. E non vorrei citare, ma lo faccio, il mio adorato Bernanos, allievo di Drumont.
    D'altronde - come l'amico Franco di Effepi - credo che pensi non sia proprio il caso di nascondere nulla, perché l'addebito rimarrebbe comunque in essere. Così il cerchio si chiude.
    (Si può fare dell'anti-antifascismo come il mio amico Paolo Sensini, che è stato in Libia sotto le bombe democratiche e antifasciste della Nato e ha mandato ora in libreria, per i tipi di Jaca Book, il bel libro di controinformazione "Libia 2011").

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  3. Intanto lo scrittore si chiama Erri de Luca e non Enri...partecipò nel 2007 alle manifestazioni veteroantifasciste in memoria di Walter Rossi. Io personalmente credo che in onore del fascismo e del Duce bisogna creare qualcosa di nuovo anche nella terminologia, quindi mi definisco rinascista, il Duce avrebbe apprezzato qualcosa di originale e innovativo, viva il socialismo, viva la Patria, venga un nuovo rinascimento italiano.

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  4. Andrea Insabato scrive:

    "Io personalmente credo che in onore del fascismo e del Duce bisogna creare qualcosa di nuovo anche nella terminologia, quindi mi definisco rinascista"

    E' interessante come un certo ambiente non sia mai riuscito ad autodefinirsi, in sessanta e passa anni.

    Ho letto decine di autodefinizioni, ma nessuna è stata accettata o realmente vissuta dai diretti interessati. Tranne autodefinizioni antropologiche tipo "noi", "l'Ambiente", "i camerati".

    Queste definizioni, le uniche realmente sentite, non rimandano mai a un progetto politico, per quanto vago.

    Ci sarà pure un motivo.

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  5. adinolfi oggi non fa solo l'apologia dell'alzamiento ma pubblica un post sulla situazione italiana secondo me molto interessante, che meriterebbe un dibattito serio e aperto fuori da logiche di "appartenenza"

    Andrea.

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  6. in onore del fascismo e del duce c'e' rimasta PREDAPPIO per i cammarati

    bisogna fare cose utili per gli italiani altro che per onore del duce

    brizio

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  7. Celebrare l'alziamento del generalissimo Franco?Sicuramente no; non rappresenta la nostra area politica e la nostra tradizione.Mi piace citare Adriano Romualdi,il quale scriveva che Franco, aveva un pensiero fisso,quello di mandare a letto presto i giovani affinché non si occupassero di politica. Niente mobilitazione delle masse, niente stato totalitario a partito unico, ma un governo di reazionari, forcaioli, clericali,con la tipica ottusità dei militari di carriera nemici del nuovo;quindi fautori del coprifuoco e dello stato di assedio,senza dimenticare ad esempio che il Vaticano fu uno dei più acerrimi nemici del nazifascismo e che i vari concordati stipulati furono solo e sempre all'insegna del peggior Machiavelli e non dettati da sincera adesione alla politica dei regimi dell'ordine nuovo.Le fucilazioni in massa dei "rossi" fatte da Franco, furono motivo di scandalo, anche da parte di un ras del fascismo intransigente, come Roberto Farinacci. Clemenceau sosteneva che la guerra è una cosa troppo difficile per lasciarla fare solo ai generali. TV

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  8. Il progetto politico è formare l'opposizione nazionale, movimento in spirito unito ai camerati di El Alamein, deputati eventualmente eletti a 1000 euro al mese; obiettivo: primo organizzare convegno clessidra, tre minuti a tutti per parlare...o grande movimento o niente, basta partitini, i servizi segreti stranieri vogliono la frammentazione del nostro mondo.

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  9. Interessante per quanto dice Andrea
    http://lombardia.indymedia.org/node/42301
    e se per davvero si cambiasse pagina?

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  10. Questa non è la MIA LOTTA, memore di quanto la storia passata mi ha insegnato la RIFIUTO!

    “L'opposto estremismo” utile al nostro AVVERSARIO, al mondo dell’alta finanza, dei grandi industriali, del capitalismo, del SISTEMA SBAGLIATO. L'opposto estremismo che continuano sfacciatamente, inopportunamente ed abusivamente a contrabbandare per "Fascismo" o per "Antifascismo" ciò che, al massimo, potrebbe essere paragonato ad una soggettiva ed arbitraria riduzione ortogonale del più squallido e patologico degli psicodrammi individuali e collettivi. Psicodrammi, per di più, velleitariamente organizzati e contraddittoriamente messi in scena da qualche ingenuo (o in malafede?) e sprovveduto (o in "servizio comandato"?) aspirante "Guappo", "Guitto" e/o "Gendarme" (con l'occasionale sostegno di qualche "Cicisbeo"…), nel contesto del più mediocre, scalcinato ed inefficace degli "show" da circo/baraccone di quartiere o di periferia!

    Noi tutti sogniamo di partecipare al CAMBIAMENTO...
    Quello VERO! Affrontando, se ci saranno, LOTTE più concrete, contro i RESPONSABILI CERTI della GRAVE situazione in cui versa il nostro popolo.
    RINUNCIO a dividermi in "FAZIONI" fratricide SENZA SENSO.

    E questo senza rinunciare ad essere me stesso.

    In questo fine 2011, oltre le chiacchere, desidero si alzasse forte la voce su problemi più concreti che interessano oggi il popolo italiano. LAVORO PER TUTTI i cittadini e interventi per chi vive situazioni di GRAVE DISAGIO SOCIALE. Salvaguardia degli ANZIANI. LE CARCERI. Contro le ipocrisie democratiche. la Solidarietà ai lavoratori italiani in lotta per la difesa del proprio lavoro, del proprio stipendio, della propria esistenza !

    (Oscar conte di Toledo)

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