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Fiore avverte Maroni: o dai la scorta a Manzi o gliela paga Forza nuova

I carabinieri di Garbagnate Milanese hanno individuato, fermato e denunciato a piede libero, essendo trascorsa la flagranza di reato, gli autori del furto a bordo del furgone usato da Frediano Manzi, presidente di Sos racket e usura, soprattutto come archivio di importanti documenti sull'attività dell'associazione e come deposito contabile della sua attività di imprenditore nel settore dei fiori. I due fermati sono italiani di origine rom che si sono rifiutati di fornire la benché minima collaborazione ai carabinieri tacendo qualsiasi responsabilità e, soprattutto, notizie utili sul recupero della refurtiva.La loro origine rom non coinvolge in alcun modo la gente rom a partire dal grande agglomerato di via Monte Bisbino. Fonti verificate da Lettera43.it hanno escluso qualsiasi responsabilità diretta o indiretta dando, anzi, un indizio prezioso: «Quei due hanno agito su commissione». Un particolare importante considerando che, prima del furto, Manzi è stato pedinato, a piedi e in auto, ininterrottamente per 48 ore da più di due persone. Un investimento di forze e di tempo che va al di là di un mero furto su autoveicoli. E proprio sui pedinamenti che fanno pensare a una trama più ampia avversa alle attività di Sos, è arrivata un'importante conferma dagli stessi carabinieri. Nei giorni seguenti al furto, dopo la denuncia di Manzi, i militari hanno ampliato la sorveglianza sugli spostamenti e le attività di Manzi rilevando nei fatti ancora un'attività di pedinamento nei suoi confronti.
(umt) A lanciare l'allarme sul misterioso furto, dalle pagine del quotidiano web, è Umberto Gay, il notissimo cronista milanese, ex consigliere comunale di Rifonadazione comunista a Milano e autore di clamorosi scoop (l'intervista a Vallanzasca dopo una sua evasione dal carcere, il dossier su Fausto e Iaio che accusava i Nar dell'omicidio). Stranamente, però, il giorno dopo, l'unica forza politica a sollecitare un intervento deciso del Viminale a tutela dell'esponente del movimento antiracket è stato Forza nuova, con un'inziativa di Roberto Fiore:che in una lettera a Maroni avverte il ministro che qualora il comitato non ravvisi un'effettiva situazione di emergenza, sarà Forza nuova a pagare la scorta armata per Manzi.
Di diverso segno, sempre in merito all'impegno profuso da Forza nuova su questo fronte, il segnale arrivato nei giorni scorsi da Palermo, dove un esponente del movimento antimafia,  il testimone di giustizia di Bivona (AG) Ignazio Cutrò, si è dissociato dall'iniziativa a cui aveva aderito quando ha scoperto che si trattava del lancio della campagna elettorale per il comune di Palermo di Gioacchino Basile e non di un'iniziativa unitaria.
Ero stato invitato, in qualità di testimone di giustizia e simbolo dell’antimafia, ad una manifestazione contro il racket e l’usura organizzata da Forza Nuova. Apprendo oggi che si tratta invece della presentazione del loro candidato a sindaco per la città di Palermo. A questo punto io mi tiro indietro, e lo faccio pubblicamente, perchè mi sento ingannato e non intendo essere strumentalizzato da nessuna forza politica. Non parteciperò al convegno. Io non faccio campagna elettorale per NESSUN GRUPPO POLITICO, e mi spiace che si continui a voler sfruttare la faccia migliore della Sicilia per il proprio tornaconto elettorale, utilizzando i soliti mezzucci”: E’ lo sfogo che ha affidato nei giorni scorsi alla stampa, dopo aver letto il comunicato con cui la federazione provinciale di Palermo ha diffuso il cartello di eventi per l’apertura della campagna elettorale del candidato sindaco di Forza Nuova Gioacchino Basile. Cutrò era stato invitato al convegno di sabato 5 novembre, intitolato “Libertà da mafie, racket e usura”, ma, come annunciato, non ha partecipato.

7 commenti:

  1. mi sembra giusto che questa persona giri sotto scorta, quello che non capisco è perche tenesse documenti così importanti dentro un furgone!

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  2. e certo c'è di mezzo Forza Nuova, non potrebbe che essere ambigua per gli anonimi come marietto...di ambiguo qui c'è solo il comportamento dei politici e delle istituzioni che non difendono chi, come manzi, sta rischiando la vita per combattere da solo contro l'usura

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  3. ...certo che tenere documenti di rilevante importanza in un furgone, e continuare a lasciarli praticamente incustoditi, anche quando ha appreso di essere pedinato....?

    ...e anche se non avesse appreso in alcun modo di essere pedinato, a mio avviso, ma probabilmente mi sbaglio, avrebbe sicuramente dovuto mettere in cassaforte o comunque in sicurezza il tutto.

    ...ma ribadisco, probabilmente avrà avuto le sue ottime ragioni! (?)

    Mario Guido

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  4. in questo caso onore a Fn, quando sono filonazisti meno, e mi auguro che sia una mia impressione...chi mi conosce sa che sono così fin dall'80...antisionista sempre ma è diverso dall'essere antiebreo...no all'usura nazionale e internazionale.

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  5. ma dove li trova i soldi fn che non li ha nemmeno per pagare le pochesedi ?

    a prescindere


    rosa

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