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Griner e il mito della strategia della tensione: ben scavato, vecchia talpa

Nella sua ricostruzione di quegli anni, Griner non nega i depistaggi ad opera della polizia, dei servizi segreti e in qualche caso anche della magistratura, né mette in discussione l’esistenza di Gladio. Per lo storico milanese, tuttavia, la chiave di volta della verità si trova nell’analisi delle vicende e delle finalità del neofascismo italiano. Una galassia politica che, ad avviso di Griner, non era niente affatto filoamericana né al servizio della causa atlantica, ma coltivava intenti rivoluzionari e di rovesciamento dello Stato. Lo storico milanese cita Franco Freda e la sua orgogliosa rivendicazione del metodo della violenza (“Entro i limiti umani di un miliziano, la mia milizia politica ha cercato di attuare ciò che il sentimento del mondo in cui mi riconosco suggeriva”) e sostiene che in quegli anni i neofascisti non sono stati una “manovalanza strumentalizzata” da pezzi dello Stato e servizi segreti, ma hanno giocato “quasi sempre” una partita autonoma contro il sistema.
(umt) Mario Avagliano l'altro giorno ha recensito l'ultimo saggio di Massimiliano Griner su Piazza Fontana e il mito della strategia della tensione, in libreria il 3 novembre,  sottolineando l'originalità della tesi. Verrebbe da dire: ben scavato, vecchia talpa. Perché da tempo abbiamo documentato come Freda, a partire dall'inusitata sentenza della cassazione che lo ha dichiarato colpevole della strage senza che fosse imputato nel processo (in quanto già assolto con sentenza definitiva), abbia cominciato a rivendicare la sua battaglia politica di quegli anni, a partire da "Piazza Fontana. Una vendetta ideologica", un testo rigorosamente anonimo, ma in cui è evidente il ruolo centrale delle sue narrazioni e la mano di Anna K Valerio nella stesura:
il pamphlet è l'occasione per un'orgogliosa rivendicazione dell'attività svolta e ridotta sotto specie criminale dalla repressione dello Stato borghese. In questo contesto Freda restituisce l'onore al malcapitato Giannettini (che già aveva tutelato dai cattivi propositi dei prigionieri 'neri') disvelandone il coraggioso impegno di controinfiltrato, un altro miliziano oltre la linea: "Perché D'Ambrosio, virtuoso dell'ipotesi, non si pose mai l'interrogativo: non poteva essere Giannettini l'infiltrato del gruppo di sediziosi entro i servizi segreti? Bastava rovesciare gli equilibri della questione. Non i ribaldi della reazione, ma gli uomini stessi dello Stato impiegati da questi come strumenti".
Così, ancora in occasione dei funerali di Ventura, a cui riconosce il merito di miliziano che ha operato trans lineam, nel prendersi beffe dei giornalisti, Freda ribadisce la continuità del suo impegno rivoluzionario:
Io fin dall'adolescenza mi sono riconosciuto in un’idea del mondo radicalmente ostile alla democrazia, ovvero all'egualitarismo, ossia al cristianesimo, dunque alla modernità e alla decadenza: ora spero di avere due eredi (non precisa quali, ndr) che porteranno avanti la mia battaglia che è stata anche quella di Ventura (...) I miliziani sono interessati alla vittoria. Non è una conquista facile da conseguire. Ma ogni tanto conosce dei percorsi carsici, si inabissa per poi riemergere.
Questi comunque i due pdf dei materiali già prodotti dal blog sulla figura di Freda:
Freda rivoluzionario o uomo d'Ordine 
Il rivoluzionario Freda e il miliziano Ventura

11 commenti:

  1. Dedicato ai "fontanologhi" ai "pistaroli neri" agli storici di regime, ai pentiti, alle toghe rosse e infine ai pennivendoli. La verità alla fine sta emergendo, viene a galla, si manifesta. Dopo quasi sessanta anni di intossicazione, di distorsioni continue, di lavaggio del cervello, un ricercatore di valore e di sinistra, ma soprattutto onesto intellettualmente,osa l'inosabile fino a qualche tempo fa. Il portare il cervello all'ammasso, l'intossicazione perpetua, ha creato una deplorevole deviazione mentale tale, che perfino giornalisti, improvvisatisi storici di regime, nonostante i trascorsi e la loro militanza neofascista, hanno avvalorato la tesi demenziale antifascista che tutte le stragi sono fasciste. Compriamo il libro di Griner, leggiamolo, diffondiamolo, regaliamolo per le prossime festività, insomma mettiamolo in circolazione, questo è un formidabile antidoto al veleno iniettato nelle nostre vene da decenni.La verità ci rende liberi! TV

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  2. Dedicato ai doppiopesisti.
    Secondo i familiari delle vittime (che a giudizio di Tv sono autorevole fonte di diritto, vedi i 25 interventi dedicati al caso Meredith) Freda è colpevole della strage di piazza Fontana, Tuti dell'Italicus, i fascisti lombardo veneti di Brescia, i Nar di Bologna.

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  3. UMT da buon napoletano non fare il gioco delle tre carte per favore.Io da sempre sostengo in sostanza ciò che l'autorevole ricercatore di sinistra Griner, ha narrato nel suo ultimo libro.Doppiopesista io ? No coerente, ma soprattutto onesto intellettualmente, che da sempre si è documentato rifiutando di portare il cervello all'ammasso. I "fontanologhi" "i "pistaroli neri" purtroppo abbondano incredibilmente anche tra noi,ma anche tra i ricercatori che si danno una patina di obiettività.Per non parlare dei giornalisti,basta vedere come ripetono il solito luogo comune sul povero anarchico Valpreda innocente, sul tassinaro Cornelio Rolandi.Dopo il libro di Cucchiarelli ci voleva un secondo libro contro corrente, in un panorama squallido, rappresentato da decine e decine di libri, scritti secondo la vulgata antifascista corrente, ove tutti ripetono la solita versione dei fatti che va per la maggiore,in pratica non fanno altro che citarsi l'uno con l'altro, ripetendo le solite seghe mentali, il solito mantra. Cucchiarelli e infine Griner sono entrambi una boccata di aria fresca, in un ambiente saturo di una asfissiante e ammorbante cappa di gas nervino mortale.Post Scriptum. Nulla ha da vedere il processo di Amanda Knox con i processi politici contro i neofascisti accusati di stragi, sono fatti assolutamente differenti. TV

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  4. TV non fare finta di non capire. Spiegaci soltanto perché, in assenza di qualsiasi prova giuridica di colpevolezza per i due assolti, gli enunciati colpevolisti della madre di Meredith sono per te fonte di verità giuridica e la stessa istanza, umanamente legittima, non è valida nel caso delle stragi.
    Ti avevo avvertito quando hai continuano a spammare sul tema e lo faccio. Ogni volta che scriverei sulle stragi ti chiederò conto di questa tua plateale incoerenza.

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  5. Aldilà delle "beghe" tra UMT e TV che non so e non capisco, mi sembra che il libro di Griner sia interessante ed andrò senz'altro ad acquistarlo

    GC

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  6. Repetita iuvant!UMT spiegami perché allora la contro inchiesta delle Brigate Rosse, dette sostanzialmente ragione alle indagini condotte dalla Questura di Milano, in merito alla strage di Piazza Fontana. Mi fermo, qui per il momento. I tuoi paragoni al mio riguardo, sono risibili e patetici;i processi politici per strage, con imputati i neofascisti, sono stati celebrati da veri e propri tribunali del popolo, con una incredibile mobilitazione di masse, fanatizzate al grido di "uccidere un fascista non è reato"; con campagne di stampa intossicanti e devastanti. Confessa che la verità che sta emergendo grazie a ricercatori onesti, come una talpa vi sta scavando sotto i piedi la fossa,nonostante e contro di voi "fontanologhi", "pistaroli neri", "pennivendoli di regime". TV

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  7. Continui a non rispondere a una semplice domanda: perché l'opinione della madre di Meredith vale di più di quella di tutti i familiari delle vittime che tu non prenderesti mai in considerazione come fonte di verità storica e giudiziaria? Il resto sono cose dette e stradette...
    Il problema è che tu hai spammato ripetutamente su Meredith nonostante ti avessi messo in guardia sull'assoluta idiozia autolesionistica della tua ostinazione a negare l'evidenza. E quindi, siccome sono un libertario e tu, tranne qualche eccesso sessista e antimeridionalie, sei sempre stato rispettoso della policy del blog, non ti cestino come spammer. Ma ricordo ai lettori occasionali del blog che sei un doppiopesista...

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  8. UMT, ti lancio una sfida, dimmi quale neofascista è stato condannato per strage? A parte Peteano, ripeto dimmi quale neofascista è stato condannato per strage.Lascia perdere Gianfranco Bertoli, perché era un anarchico militante, difeso pubblicamente dai sui compagni anarchici.Le associazioni dei familiari delle vittime? Stendiamo un velo pietoso;pensa che c'è ne una che chiede alla Germania attuale, la condanna di pochi novantenni ancora in vita, per fatti di guerra del secondo conflitto mondiale.Tu ti fidi ciecamente della opinione di Sandro Provvisionato su Meredith, perché? Leggi,documentati, vai sul sito "Justice for Meredith" poi solo poi, viene a fare polemiche con me. TV

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  9. Sono stati condannati per strage i seguenti neofascisti:
    il pentito Digilio per piazza Fontana (prescritto)
    il pentito Lauro per la strage di Gioia Tauro (prescritto)
    Vinciguerra e Cicuttini per Peteano
    Fioravanti Pedretti Aronica e Di Vittorio per l'assalto al Pci Esquilino
    Fioravanti Mambro e Ciavardini per Bologna.
    Quanto a Meredith, ti rilancio la sfida. Indicami quali giornalisti qualificati ritengono colpevoli i due...
    PS: Arrenditi, sei circondato

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  10. "Sono stati condannati per strage i seguenti neofascisti:
    il pentito Digilio per piazza Fontana (prescritto)
    il pentito Lauro per la strage di Gioia Tauro (prescritto)
    Vinciguerra e Cicuttini per Peteano
    Fioravanti Pedretti Aronica e Di Vittorio per l'assalto al Pci Esquilino
    Fioravanti Mambro e Ciavardini per Bologna."

    ...e questo spiega la serietà della (in)giustizia italiana. FIORAVANTI NON C'ENTRA NULLA CON BOLOGNA NE CON L'ESQUILINO!

    Massimo.

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  11. Non ho ancora letto il libro, quindi le mie domande sono forse insensate.

    Ma se ho capito bene, Griner sosterrebbe che Piazza Fontana e tutto il resto siano stati compiuti da gruppi neofascisti per motivi loro e non nell'interesse dello "Stato".

    Già la tesi corrente, secondo cui quei neofascisti avrebbero compiuto le stragi per conto dello Stato, mi è sempre sembrata dubbia: perché mai, con tanti seri e affidabili professionisti della violenza in giro, i poteri dovevano usare come esecutori dei pazzi incompetenti, litigiosi, pettegoli e imprevedibili come i neofascisti?

    Anche perché essendo "estremisti" di testa, non potevano essere controllati con metodi normali di bastone e carota.

    Ma la tesi di Griner - se l'ho capita bene - mi sembra ancora più strana: che interessa poteva avere un gruppo di estremisti a fare una strage, come quella di Brescia ad esempio, che non ha fatto altro che far chiudere ogni spazio possibile ai neofascisti?

    Sono questioni che mi restano davvero oscure.

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