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Alemanno boccia i manifesti del Popolo di Roma

Il provocatorio manifesto del Popolo di Roma, che accomuna il presidente della Provincia Zingaretti con l'ex collega milanese Penati in nome di "Debiti e tangenti" rischia di diventare un boomerang politico per Giuliano Castellino, leader romano della Destra sociale. La sua stella polare, il sindaco Gianni Alemanno ha infatti preso le distanze dall'iniziativa, respingendo gli attacchi del Pd che gli attribuivano la diretta responsabilità dell'iniziativa. Oggetto del contendere e di un annunciato scambio di querele tra Provincia e Popolo di Roma la sede di questo movimento: dal sito del Popolo di Roma è scaricabile un modulo che indica come indirizzo via Lucina 7, la sede della Fondazione Nuova Italia, che fa capo ad Alemanno. Il sindaco respinge l'accusa come calunniosa ma al tempo stesso boccia seccamente l'iniziativa come "becera forma di propaganda" 
“Esprimo solidarietà al presidente Zingaretti per il brutto manifesto che il Popolo di Roma sta affiggendo in queste ore nella città – ha detto Alemanno – Invito questo gruppo a sospendere l’affissione perché stampare manifestai con le foto di esponenti politici è un modo di pessimo gusto di fare propaganda. Il fatto che troppo spesso questo metodo venga utilizzato dalla sinistra non deve indurre all’imitazione. Anche in questi giorni ho visto la mia foto, insieme a quella del presidente Berlusconi, sui manifesti del Pd con accuse inverosimili e offensive. Dobbiamo evitare che le immagini dei rappresentanti delle istituzioni divengano lo strumento di forme becere di propaganda”.
Giuliano Castellino difende comunque il manifesto e minimizza il dissenso con il sindaco:
Rivendichiamo con orgoglio il manifesto che Il Popolo di Roma – DESTRA SOCIALE ha affisso sui muri della città. Non c’è alcun dubbio, infatti, che il centrosinistra abbia amministrato per vent’anni la capitale lasciando milioni di euro di debiti. Come d’altra parte è sotto gli occhi di tutti quanto stia avvenendo a Sesto San Giovanni con Filippo Penati. Tangenti e debiti sono il prodotto del modello di governo del centrosinistra”. Così, con una nota, Giuliano Castellino leader della destra sociale romana replica alle accuse del centrosinistra dopo i manifesti affissi oggi a Roma. “A questo modello si è contrapposto, da tre anni a questa parte, un nuovo modo di amministrare e fare politica: quello di Alemanno, che ha saputo farsi carico delle buche (e non solo quelle stradali) lasciate aperte da oltre vent’anni di giunte del centrosinistra. E il fatto che il sindaco abbia preso le distanze dalla nostra iniziativa, non sposta di un centimetro la nostra convinzione: per noi Alemanno è l’unico leader del centro-destra, uomo onesto e politico serio, unica salvezza per la nostra città, dilaniata da decenni di radical-progressismo. Ma noi siamo liberi e autonomi e non sempre si può andare d’accordo su tutto e la sinistra la smetta di tirare in ballo il Sindaco, che nulla centra con le decisioni del nostro Movimento. Per questo – conclude la nota – non accettiamo intimidazioni da chi ha insultato e insulta il sindaco di Roma da tre anni a questa parte, mistificando e mentendo spudoratamente sull’attività della sua Giunta per il semplice motivo di non essersi ancora rassegnati al fatto che i cittadini romani sono con Alemanno e hanno ormai scaricato questa sinistra frù frù. Per quanto riguarda il perbenismo ad orologeria della sinistra, preferiamo il politicamente scorretto vicino al popolo romano, ai salotti radical-chic!”

1 commento:

  1. Il solito gioco delle tre carte napoletane, in salsa romana, il baro castellino attacca con un manifesto Penati e Zingaretti, mettendo sullo stesso tavolo debiti e tangenti,il secondo baro, Alemanno ufficialmente dice di essere contrario e attacca l'iniziativa esprimendo solidarietà al presidente della provincia di Roma Zingaretti, salvo poi ospitare l'associazione Popolo di Roma nella sede nazionale del suo pensatoio si fa per dire politico Nuova Italia.. Cari Alemanno e Castellino, noi non siamo gli stupidi che giocano al gioco delle tre carte dove vincono sempre il banco baro e il finto giocatore socio del baro.
    Espedito Minetti

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