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La strage di Bologna e Breivik ovvero dei delitti e delle pene

I rilievi degli investigatori dopo la strage di via Fani
Ventun anni di carcere per Andres Breivik - il massimo previsto dal codice penale norvegese - sono decisamente pochi. E' questa un'opinione ampiamente condivisa dalla stampa italiana che ha dedicato paginate su paginate, consultando esperti di diritto internazionale su su fino a Sabino Cassese. Ma il nostro Paese non è in grado di dare lezioni sull'entità della pena nella sfera dei reati di terrorismo. Cito qualche esempio.

Mario Moretti, capo delle Brigate rosse e principale responsabile del sequestro di Aldo Moro e della strage di via Fani, condannato a numerosi ergastoli per decine di omicidi organizzati direttamente o come responsabile politico dell'Esecutivo brigatista, è uscito dal carcere in lavoro eseterno dopo dodici anni dalla cattura.
Barbara Balzerani, sua coinquilina a via Gradoli, leader delle Br-Pcc fino all'arresto nel 1985, responsabile di un ancor maggior numero di omicidi, è stata ammessa al lavoro esterno dopo 11 anni di detenzione.
Giovanni Senzani, capo del partito guerriglia e anche egli pluriergastolano per alcuni dei delitti più efferati della storia brigatista (come il sequestro e l'esecuzione del fratello del pentito Peci) ha avuto la libertà condizionata nel 2005, a 23 anni dall'arresto, ma aveva messo la prima volta piede fuori dalla prigione nel 1999, in regime di semilibertà.
Discorso analogo vale anche per Valerio Fioravanti e Francesca Mambro. Condannati entrambi (a torto, a mio giudizio, ma qui stiamo ragionando dell'esecuzione dell pena di una sentenza passata in giudicato) per la strage di Bologna e a numerosi ergastoli (a ragione e senza contestazione da parte loro) per numerosi omicidi dei Nar: sette per lui, dieci per lei (anche se non ha materialmente eseguito nessuno). A prescindere dai primi permessi, Francesca Mambro ha cominciato a lavorare per l'associazione contro la pena di morte "Nessuno tocchi Caino" (un bel contrappasso) nel 1998, a sedici anni dall'arresto, nel 2000 ha avuto la pena sospesa perché era incinta e nel 2008 la liberà condizionata. Ha scontato quindi in tutto 18 anni di carcere. Quanto a Valerio Fioravanti raggiunge la moglie  a lavorare per i radicali nel 1999 (a 18 anni dall'arresto) ed è definitivamente scarcerato nel 2004, in regime di libertà condizionata, finito nel 2009.

3 commenti:

  1. I politicamente corretti norvegesi sono civilissimi nel credere al rapporto frazionario fra vita e crimine, ovvero alla possibilità e verosimiglianza dello scontare una pena e poi poter ripartire come uomini mondi, mentre noi, negletti eredi di grandi tradizioni giuridiche, usiamo la pena come merce di scambio politico, alla maniera di una corte rinascimentale padana.

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  2. C'è un errore di fondo che invalida la riflessione del blog.Breivik è un caso isolato in un paese che non ha conosciuto nulla di paragonabile a quanto è avvenuto in Italia, che viene comunemente definito come anni di piombo. Decine di migliaia di oltranzisti, in gran numero di sinistra, in Italia hanno dato vita ad una vera e propria lotta armata, con uno stato che ha reagito con pari ferocia, non disdegnando a ricorrere alla tortura, a leggi speciali, che non avevano nulla di paragonabile con le leggi norvegesi e di tanti altri paesi civili.Carceri speciali, molti oltranzisti braccati anche all'estero e molti uccisi ferocemente, senza dimenticare che i fautori della lotta armata, godevano dell'appoggio di decine di migliaia di simpatizzanti,molti intellettuali,molti politici, e anche frange di operai.Inoltre in Italia si era giunti al sequestro anche di un generale americano.Quello che è avvenuto in Italia è stata una guerra civile a bassa entità che ha coinvolto milioni di italiani. Breivik è un cane sciolto, privo di una base popolare di appoggio il famoso pesce che nuota nell'acqua.UMT questa volta hai cannato di brutto.Quando le guerre finiscono i prigionieri tornano a casa;non ti dice nulla l'amnistia Togliatti? TV

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  3. Sono così in accordo che ho diretto il giornale che chiedeva la soluzione politica. Battaglia persa alla grande. Ed è passata all' italiana la soluzione sotto banco caso x caso

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