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Immigrati in rivolta, Forza nuova alzerà il tiro

(umt) Nei giorni scorsi, quando Micalessin sul "Giornale" ha enfatizzato gli attestati di stima di Breivik per Forza nuova, individuato come unico possibile alleato in Italia, i militanti del movimento hanno scagliato il cuore oltre l'ostacolo. Decine i post su facebook con un solo leitmotiv: come si permette questo liberale, massone, servo d'Israele, pluriassassino di paragonarci a lui? Indignazione più che giustificata, a fronte dell'atrocità del massacro dei ragazzini da lui consumato. Eppure c'è un comune sentire tra il gruppo della destra radicale più noto fuori dai confini d'Italia e il crociato norvegese, sul terreno del'urgenza di organizzare contromisure drastiche per porre un freno all'ondata migratoria. Ne è una prova i comunicati emessi oggi dai responsabili forzanovisti di Puglia e Calabria.
Ecco il testo di Davide Pirillo, il leader crotonese:
Da tempi non sospetti Forza Nuova aveva sensibilizzato (Ispezione parlamentare del CARA dell'on. Fiore ed le varie iniziative militanti) i cittadini del crotonese sul pericolo d'incolumità personale che rappresentava il centro d'accoglienza di Isola C.R. Da tempo avevamo detto che l'immigrazione rappresentava una bomba sociale ad orologeria;  la cosa peggiore che va ad innescarsi in un territorio come Crotone, dove la “prima accoglienza” fatta con fondi pubblici dell'UE rappresenta una beffa, visto la precarietà economica del territorio (tra i più poveri d'Europa), ma di tutta risposta ci siamo visti appioppare il centro d'accoglienza tra i più grandi del continente. Il risultato è questo, rivolte all'ordine del giorno per emulazione, agenti ed immigrati feriti, pericoli costanti per la cittadinanza antistante al centro, a ridosso di abitazioni, aeroporto e strutture alberghiere, questo è il nostro biglietto da visita che si presenta ai turisti che arrivano in aereo: “Benvenuti a Crotone: città della follia caramellata di buonisti ed ipocriti finto-moralisti”.
Guardate Crotone, orde di immigrati nei parcheggi pubblici, sciami di disperati sulla SS 106 che mettono a repentaglio la sicurezza stradale, centinaia di “ospiti” che fuggono per ingrossare le fila dello schiavismo agricolo (ai danni dei braccianti italiani sindacalmente non competitivi) ed ancora peggio della delinquenza.
Noi ci siamo stati in quel centro, Io personalmente accompagnai l'allora eurodeputato Roberto Fiore durante l'ispezione, il risultato è stato vedere un marasma di carni umiliate ed ammassate in un centro che ne poteva ospitare la metà, una situazione igienica precaria, una tensione sociale alle stelle, poliziotti impauriti, immigrati bistrattati, ci ha dato l'impressione di essere un vero e proprio gulag, dove a differenza di quelli sovietici ci stava un disordine totale (tutti contro tutti). Oltre tutto ci sta una questione anche di tipo morale, un umiliante insostenibilità delle politiche pro immigrazione, un problema degli italiani che rischiano la perdita di identità e tradizioni ed un “superamento demografico”, ma sicuramente anche un triste salasso per i popoli migranti, una triste trafila in una terra estranea e non compatibile, che diventa per l'immigrato un incubo. Forza Nuova non lascerà che l'Italia, Crotone, Bari, ecc., si trasformino in una immensa Rosarno dove i cittadini si devono auto difendere per colmare il disastro di un governo populista incapace di porre rimedio e blocco all'immigrazione selvaggia. In questi giorni alzeremo il tiro, e sottoporremo le istituzioni locali a clamorose e dure proteste, noi non vogliamo più il centro di Isola, chiediamo a livello locale la rimozione della struttura e che i fondi vengano riutilizzati per il welfare provinciale, a livello nazionale chiediamo come da tempo immemore il blocco totale dell'immigrazione ed un umano rimpatrio, senza se e senza ma!

12 commenti:

  1. Puglia - Rivolta Immigrati, Cantacessi (Forza Nuova):

    “Agli immigrati, vogliamo dare un messaggio: tornate nelle vostre terre e combattete lì per ottenere la Giustizia e Libertà! Qui sarete solo sfruttati, è solo per questo che vi permettono di restare!”

    http://www.statoquotidiano.it/02/08/2011/rivolta-cara-cantacessi-fn-no-allimmigrazione-li-usano-solo-per-manodopera/53993/

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  2. FN scrive: “Agli immigrati, vogliamo dare un messaggio: tornate nelle vostre terre e combattete lì per ottenere la Giustizia e Libertà! Qui sarete solo sfruttati, è solo per questo che vi permettono di restare!”

    Quanta patetica retorica razzista. Quante chiacchiere senza senso.

    Bene.
    Immaginate se frasi puerili come queste le avessero rivolte i razzisti svizzeri, tedeschi, belgi, francesi (o anche brianzoli) etc. di qualche decennio fa ai migranti pugliesi, calabresi etc.
    Badate, non ne faccio in alcun modo una questione di carattere etico (del tipo: ma non riconoscete in questa gente l'immagine dei vostri genitori o dei vostri nonni? etc.).

    Dico solo: provate a immaginare cosa sarebbe importato a un ventenne calabrese - arrivato con grandi difficoltà a Duisburg - di proclami di gruppi di imbecilli tedeschi che lo sollecitano a tornare in Italia e a "combattete lì per ottenere la Giustizia e Libertà", aggiungendo magari che "qui [a Duisburg, per es.] sarete solo sfruttati, è solo per questo che vi permettono di restare".

    C'è una questione di tempi, di urgenze, di bisogni, dei quali non tenete conto. Il mondo però non è un fumetto di super-eroi o una pellicola d'azione.
    Se i migranti italiani sono lì, all'estero, in una orribile Ruhr anni '70, è perché devono rispondere a urgenze che i tempi della trasformazione sociale eventuale nel loro paese d'origine ("andate e combattete"!) non possono soddisfare.
    Sono lì perché hanno bisogno di reditto, e quindi anche di lavoro, e lavorare in sistema capitalistico significa subire sfruttamento, e questo lo sanno (senza bisogno di razzisti che ipocritamemnte glielo ricordino).
    Solo che nel loro paese farsi sfruttare significa percepire magari la metà, o un quarto di quello che si prende in una fonderia tedesca o in una miniera belga.
    Piuttosto, si potrebbe rivolgere alla fascisteria in generale un appello analogo a quello che si permette di formulare ai migranti:
    "Provate un po' voi nelle "vostre" terre a combattere ("combattere", mah, che parole ridicole... diciamo meglio) a lottare per ottenere la Giustizia e Libertà (non vedo tanto zelo nella lotta di FN alla criminalità organizzata delle vostre regioni, per es. Non vedo lotte sistematiche contro lo sfruttamento. Non vedo lotte per maggiori spazi di libertà etc.]! Perché qui siete solo sfruttati, è solo per questo che vi permettono di restare [e sfruttati non solo sul piano economico: anche su quello politico: e "solo per questo vi permettono di restare" a fare i vostri proclami razzisti a fare da truppa folcloristica per rafforzare poteri ben più forti delle vostre chiacchiere]!”.

    Giuseppe

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  3. Ciò che sostiene Fn è sostenuto anche dal Nuovo Ordine Nazionale e dall'intera Confederatio. Possono cambiare le formule ma il contenuto generale è lo stesso.

    Ciò che reputiamo straordinario è l'uso ed abuso continuo della parola "razzismo" anche quando l'argomento immigrazione viene valutato su basi oggettive, su dati di fatto incontrovertibili e su una situazione sociale ormai arrivata all'implosione, non solo dalla parte degli italiani, che subiscono un afflusso extracomunitario privo di regole, ma anche dalla parte degli stessi extracomunitari, che vengono messi dietro le cancellate ed il filo di ferro non appena sbarcano sul nostro suolo.

    Coloro che usano lo spauracchio del razzismo per zittire o nascondere situazioni ormai sotto gli occhi di tutti, dimostrano una ottusità quasi patologica alla quale non varrebbe neanche la pena rispondere.

    Il problema, però, sta nella propaganda che questi "cacciatori di razzisti" sono capaci di diffondere, inculcando una visione pericolosamente errata della situazione nelle menti di coloro che non hanno ancora ben chiaro il vero problema immigratorio.

    A coloro che accusano di razzismo con troppa facilità e poche nozioni, andrebbe ricordato che gli italiani che emigrarono non furono solo portatori di mafia, come si continua a sostenere, ma fornirono la base portante lavorativa europea e d'oltre Oceano sulla quale si costruirono le economie e le società delle attuali nazioni. Esportammo la delinquenza, è vero, ma fummo in grado di dare anche professionisti e scienziati, oltre che la mano d'opera. Inoltre gli italiani non scappavano da uno stato in guerra, ma da una nazione povera, portando con se non solo la speranza, ma anche le loro capacità lavorative e la loro inventiva.

    Oggi le cose sono completamente diverse. Non importiamo né professionisti, nè grandi menti, ma solo persone che non hanno da dare nulla e che necessitano di tutto. In sostanza abbiamo preso - e continuiamo a prendere - i relitti del mondo che pesano tremendamente su una economia ormai in ginocchio. Sopportiamo sulle nostre spalle una spesa sociale enorme pur di mantenere gente che si dichiata povera nonostante abbia pagato agli scafisti somme di denaro spaventose rispetto alle loro possibilità economiche.
    Altri, invece, si sono dichiarati perseguitati politici. Ed anche qui l'assenza di cultura e capacità lavorativa hanno fatto da padrona, tranne rarissime eccezioni.

    Per cui, continuare a paragonare l'afflusso extracomunitari con l'immigrazione italiana avvenuta il secolo scorso, oltre che essere fuori tempo è anche fuori logica.

    Infine, ai cacciatori di razzisti andrebbe fatto presente che, in qualunque caso, nel secolo scorso, la popolazione italiana si spostò in massa verso i confini di altre nazioni.
    Oggi, non sono più le singole nazioni a spostarsi, ma interi continenti (Asia e Africa) che stanno innondando le altre nazioni. La cosa dovrebbe preoccupare anche il più ottuso buonista, democratico, liberista. Invece, per costoro, pare sia normale vedere un elefante che tenta di rintanarsi dentro la tana di una talpa per sopravvivere. E la cosa più assurda è che nessuno di questi perbenisti ciechi e ottusi comprende che non ci sarà salvezza, né per l'elefante, nè per la talpa. Ma pare che la questione su cui si discute riguardi qualche altro pianeta sperduto nella galassia e non la nostra sopravvivenza.

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  4. Per UMT

    Vedi, quando mi riferivo alle ampie aree di sovrapposizione tra xenofobia (di tempra fallaciana) e neo-fascismo (FN, e N.O.N. sono due buoni esempi), avevo in mente fenomenologie di questo tipo.
    Questa ossessione della "contaminazione", o addirittura (a sprezzo del ridicolo) della "sopravvivenza" della società...
    Naturalmente poi si arrabbiano (e giustamente) se qualche razzista lombardo o svizzero tratta loro, o i loro compaesani, come feccia o "ratti che intaccano il grasso formaggio" svizzero. Cfr:
    http://www.balairatt.ch/#NaN
    http://www.atuttadestra.net/?p=69475

    Però non rinunciano al gesto "eroico" (sulla pelle degli altri) e magniloquente di fornire consigli non richiesti a persone che vogliono vivere dignitosamente, trovarsi un lavoro, sposarsi etc. raccomandandogli di andare invece a fare i guerriglieri per "Giustizia e Libertà" contro qualche dittatura africana, o asiatica.

    Giuseppe

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  5. Per il "N.O.N." (mah...) parte 1/3

    >>anche quando l'argomento immigrazione viene valutato su basi oggettive

    No, se viene valutato su basi oggettive, io non uso la parola razzismo.
    Esempio di discorsi su basi oggettive: quanti italiani sono disposti oggi a fare i/le badanti, a lavorare nelle stalle o in fonderia, quanti nei cantieri edili, quanti nelle ditte di pulizie etc.?
    Quanti di questi servizi sono assicurati oggi da migranti?


    >>su dati di fatto incontrovertibili e su una situazione sociale ormai arrivata all'implosione

    Ok. Non mi piace la retorica. Rimaniamo ai fatti: dove?
    Avete un'idea di che cosa significhi sociologicamente (o anche solo storicamente) "implosione sociale"? Non c'è nessun caso del genere in Europa. E tanto meno in Italia.
    Ci sono situazioni di disagio in alcuni Paesi dell'Europa mediterranea, e un estremo disagio in alcuni Paesi dell'ex Unione sovietica o loro ex satelliti, ma neppure lì c'è "implosione della società" (per avere un'idea di quello di cui parlate leggete qualcosa: non so, per esempio "Collasso", di Jared Diamond).

    >>gli italiani che emigrarono non furono solo portatori di mafia, come si continua a sostenere

    non senza ragione, ahimè...

    >>ma fornirono la base portante

    recte: una parte della base portante (insieme a molti altri immigrati, provenienti da altri Paesi o Continenti, e al proletariato "locale")

    >>lavorativa europea e d'oltre Oceano sulla quale si costruirono le economie e le società delle attuali nazioni.

    Perché invece gli immigrati jugoslavi, turchi, spagnoli, portoghesi, arabi, africani no?
    Penso alla Germania degli anni '70.
    Ma anche, mutatis mutandis, all'Italia degli anni '90. O di oggi.


    Giuseppe

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  6. Per N.O.N. parte 2/3
    >>Esportammo la delinquenza, è vero, ma fummo in grado di dare anche professionisti e scienziati, oltre che la mano d'opera.

    Cos'è questo plurale? Voi non esportaste né foste un bel niente. Chi fu emigrato eventualmente "esportò", o "fu in grado" etc. Non voi.
    Sarebbe come dire che se uno del vostro paesello diventa chirurgo nel capoluogo, anche voi e i compaesani vostri siete diventati chirurghi?
    Ma per favore. Un minimo di maturità.

    Comunque a parte la delinquenza organizzata (sulla quale sorvolate un po' troppo facilmente...),
    non furono certo gli immigrati della prima generazione a dare "anche professionisti e scienziati" ai Paesi di accoglienza. Bisognò aspettare le seconde o terze generazioni (a parte i casi, numericamente irrilevanti, di persone come Fermi o altri grandi scienziati emigrati a causa delle leggi razziste del 1938).

    E comunque oggi, in Italia, gli immigrati forniscono, "oltre che la mano d'opera" dequalificata, anche infermiere/i e medici, tecnici informatici, ottimi artigiani nei settori dell'edilizia etc. (cfr. anche Germania, Gran Bretagna, Francia etc.). E' però evidente che anche in questo caso si tratta per ora di numeri relativamente ridotti di persone. La grande massa dei migranti - esattamente come i migranti italiani del passato - è costituita da persone economicamente disagiate.

    >>Inoltre gli italiani non scappavano da uno stato in guerra

    Ah, questa è buona. Perché, scappare da una nazione in guerra - che non è nemmeno la tua, tra l'altro - sarebbe un'aggravante??!!!
    Ma cosa volete dire? Il diritto d'asilo per persone che fuggono da una guerra è il grado zero della solidarietà umana...

    >>ma da una nazione povera, portando con se non solo la speranza, ma anche le loro capacità lavorative e la loro inventiva.

    Lo stesso vale per gli immigrati in Italia. O queste sono qualità solo "italiane"?
    Siete mai stati in Germania? Lo stesso discorso che fate per i migranti italiani in Baviera non vale forse per i migranti turchi o macedoni, albanesi o portoghesi nello stesso Land?
    Io in Germania ci sono vissuto per sei anni, e non ho notato particolari differenze tra la "capacità lavorative e [l']inventiva" degli immigrati italiani e quella degli altri.
    Così come non ne vedo ora qui in Italia.
    Se avete dati diversi, vi prego di esporli.

    Giuseppe

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  7. Per N.O.N. parte 3/3

    >>Per cui, continuare a paragonare l'afflusso extracomunitari con l'immigrazione italiana avvenuta il secolo scorso, oltre che essere fuori tempo è anche fuori logica

    Non direi, ma in ogni caso NON è quello che ho fatto io. Se aveste letto con un minimo di attenzione il mio commento sareste incappati nelle parole:
    "Immaginate se frasi puerili come queste le avessero rivolte i razzisti svizzeri, tedeschi, belgi, francesi (o anche brianzoli) etc. di qualche decennio fa ai migranti pugliesi, calabresi etc.
    Badate, NON ne faccio IN ALCUN MODO una questione di carattere etico (del tipo: ma non riconoscete in questa gente l'immagine dei vostri genitori o dei vostri nonni? etc.).

    DICO SOLO: provate a immaginare cosa sarebbe importato a un ventenne calabrese ... " fino a "in una fonderia tedesca o in una miniera belga".

    >>Infine, ai cacciatori di razzisti andrebbe fatto presente che, in qualunque caso, nel secolo scorso, la popolazione italiana si spostò in massa verso i confini di altre nazioni.

    Mi spiace, la tesi qui non è chiara. Non si capisce cosa volete dire.

    >>Ma pare che la questione su cui si discute riguardi qualche altro pianeta sperduto nella galassia e non la nostra sopravvivenza.

    Oh signore! Rieccoci con la "sopravvivenza". Nientemeno! E, per inciso, solo qualche giorno dopo i danni del criminale norvegese...
    No, non è affatto “questione di sopravvivenza”. Questi sono deliri.
    Un anticipare orrendi scenari catastrofici futuri (sempre futuri...), che portano poi magari anche degli psicopatici a credere di dover provvedere - magari a mano armata - alla "sopravvivenza" del "proprio" gruppo così messa in pericolo.

    Fate esempi di situazioni in cui la sopravvivenza della società è messa in pericolo dall'immigrazione. Dove? A Milano? A Torino? A Napoli?
    Altrimenti sono solo chiacchiere. E, appunto, chiacchiere irrazionali, "razziste".

    Giuseppe

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  8. @Giuseppe
    Vede giuseppe non è una questione di razzismo ma una questione sopratutto identitaria, la reale differenza tra i migranti italiani e gli immigrati odierni stà nel fatto che la nostra migrazione di massa è avvenuta in stati della stessa religione, con una cultura molto simile quindi di facile integrazione sopratutto per le generazioni future non migravano in nazioni arabe, islamiche, induiste o orientali.
    Inoltre i migranti italiani molto spesso andavano in zone pressochè disabitate che neccessitavano di un incremento di popolazione per diventare nazioni potenti come in sudamerica o negli usa (Los Angeles agli inizi del '900 contava 3000 abitanti).
    In europa i migranti italiani avevano regole severe da seguire, in Belgio o in Svizzera se si commettevano delle infrazioni (tipo disturbo della quiete pubblica) si tornava a casa, non c'era quel clima del faccio quel cavolo che voglio tanto qualche buonista di politicante ci para il sedere, inoltre a distanza di anni in Francia, Belgio, Svizzera e Germania le generazioni di italiani sono ben integrate in modo organico nel tessuto sociale ed economico; non così bene è andata in gran parte con magrebini e turchi che avendo una matrice culturale e religiosa diversa si sono integrati in modo meccanico nella nazione ospitante mantenendo un isolamento culturale e sociale che come molto spesso accade si scatena in rivolta come nelle Balenieu parigine.
    La questione della sopravvivenza da lei tanto derisa non è un opinione o un presagio ma un fatto di matematica, è un dato matematico che fra 30 o 50 anni visto il tasso di profilazione demografica degli immigrati islamici essi ci supereranno di numero non nel mondo ma in europa.
    Non è da razzisti sostenere che l'islam e il mondo arabo sono fermi al medioevo e che il loro insiedamento nelle nostre terre ci portera indietro nel tempo, lo ha recentemente detto anche il noto e maggior poeta contemporaneo italiano Andrea Zanzotto, poeta antifascista e antirazzista, mettiamo nel calderone razzista anche lui? Gli islamici hanno sempre sognato la conquista dell'europa, vedi le guerre del passato e ora ci stanno riuscendo con l'immigrazione e l'esplosione demografica.
    Quindi una cosa sono gli immigrati europei(romeni, albanesi,polacchi etc. etc.) per i quali vale la regola della severità e una cosa sono tutti gli altri che vanno fermati ed espulsi e basta.
    Ha ragione quando parla dell' indebolimento della società italiana che rifiuta certi lavori o aggiungo predilige l'apparire all'essere, diffati l' azione per salvare e migliorare il nostro sistema si articola su 2 fronti, uno interno ed uno esterno, all' interno il sistema si deve preservare da quei mutamenti e veleni sociali ed ideoligici dovuti a forze centrifughe che spingono l'individuo verso l'esterno (consumismo, droghe ed alcol ad uso smodato, società dell'immagine, denaro, criminalità organizzata,liberismo) e dai mutamenti esterni dovuti a forze pertubatrici che minano l'ordine del sistema ( islamici, induisti, cinesi, grande finanza, mondialismo).
    Esempi in cui la sopravivvenza della società e in pericolo? Scenda dalle montagne e si faccia un giro magari notturno in certi quartieri di città e poi non bisogna aspettare un incidente stradale mortale per mettere dei limiti di velocità.
    Forza nuova è l' unico movimento che porta avanti questa politica senza se e senza ma, l'irrazionale è lei, un autolesionista, un ricattatore morale che non vuol vedere la decadenza in cui la nostra società si sta muovendo.
    Anzi, il comunicato di fn è fin troppo tenero e giustificatorio nei confronti degli immigrati, senza tanti giri di parole basterebbe scrivere che noi non vogliamo i disoccupati polacchi, i mendicanti rumeni, gli immigrati dal nord Africa e i turchi in Europa.

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  9. Per samuel cramer parte 1/2

    Posso solo consigliarle di documentasi meglio sul fenomeno dell'emigrazione italiana (dall'Ottocento fino agli anni '70 del Novecento).
    Lei ha idee molto confuse al riguardo (l'immigrazione italiana negli USA immigrazione di popolamento???).

    >>la differenza tra i migranti italiani e gli immigrati odierni stà nel fatto che la nostra migrazione di massa è avvenuta in stati della stessa religione, con una cultura molto simile quindi di facile integrazione

    Non è affatto vero. Una gran parte dei migranti italiani non cercarono lavoro in paesi cattolici, ma protestanti (e dovrebbe documentrasi su come venivano percepiti i cattolici nelle società protestanti).

    Quanto alla "facilità di integrazione culturale", lei pare non avere alcuna idea delle enormi difficoltà incontrate sia da parte dei migranti che poste dagli "indigeni".
    Sta di fatto che ci sono italiani/e delle prime generazioni che dopo 20 o 30 anni di permanenza in Germania o negli USA non parlano la lingua del posto, o la parlano come le macchiette degli stranieri ignoranti che i razzisti di tutto il mondo amano far circolare.

    >>La questione della sopravvivenza da lei tanto derisa non è un opinione o un presagio ma un fatto di matematica, è un dato matematico che fra 30 o 50 anni visto il tasso di profilazione demografica degli immigrati islamici essi ci supereranno di numero non nel mondo ma in europa.

    Non so perché lei usa il plurale. Io tra 50 anni sarò morto. E che nella casa in cui abito ora ci abiti una persona di origini culturali o religiose diverse da quelle mie (atee, lombarde etc.) mi è del tutto indifferente.
    Naturalmente spero astrattamente per chi abiterà questa parte del pianeta tra 50 o 100 anni che si tratti di persone cortesi, umane e intelligenti. Ma queste caratteristiche NON sono prerogative né dei lombardi, né degli atei (o dei "cattolici" come la generazione dei miei nonni).

    >>l'islam e il mondo arabo sono fermi al medioevo e che il loro insiedamento nelle nostre terre ci portera indietro nel tempo

    Oh bella, mi sembra esattamente quello che vogliono gli estremisti di destra, i tradizionalisti, gli ammiratori delle crociate (o degli spartani!) e moltissimi neo-fascisti.
    Qui lei forse non ha le idee chiare su cosa le interessi davvero: il progresso moderno e capitalista o forme arcaiche (o addirittura "tradizonali") di organizzazione della società?
    La spaventa la gerarchia? Lei è forse un liberale ugualitarista?
    La spaventa la pena di morte? Lei è favorevole a una riduzione sistematica delle pene?
    La spaventa l'ordine differenziale dei ruoli tra uomini e donne? Lei è femminista?
    E potremmo continuare.
    Poche righe sotto lei scrive:
    "il sistema si deve preservare da quei mutamenti e veleni sociali ed ideoligici dovuti a forze centrifughe che spingono l'individuo verso l'esterno (consumismo, droghe ed alcol ad uso smodato, società dell'immagine, denaro, criminalità organizzata,liberismo)".

    Questo è appunto il programma di gran parte dell'islam "fondamentalista".

    Comunque si rassicuri. E se guarderà e ascolterà persone politicamente lucide e intelligenti come quelle di Piazza Tahrir, o di Tunisi, gli scrittori marocchini, o le donne di Algeri, gli studenti palestinesi o quelli giordani, per non parlare della vivacità estrema dei giovani iraniani, il fantasma del medioevo sparirà di colpo.

    Giuseppe

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  10. parte 2/2

    >>forze pertubatrici che minano l'ordine del sistema
    Sì, la presente forma del sistema capitalistico. Lei ci tiene proprio tanto a difenderlo? Con gli USA al posto di comando e tutto il resto? Badi, non dico che non sia un'opzione possibile. Ma credo che anche qui lei abbia le idee ben confuse.

    >>Esempi in cui la sopravivvenza della società e in pericolo? Scenda dalle montagne e si faccia un giro magari notturno in certi quartieri di città e poi non bisogna aspettare un incidente stradale mortale per mettere dei limiti di velocità.

    Qui si gira sempre intorno a fantasmi, paure, a ossessioni, a un "non bisogna aspettare che succeda x", proprio perché NON ci sono situazioni concrete alle quali rimandare: faccia degli esempi di situazioni reali. Non parli solo delle sue personali ossessioni.
    Usando la sua logica, bisognerebbe incarcerare o mandare in esilio tutta la militanza di FN o delle Lega, perché "potrebbero", "in futuro", "prima o poi", "chissà quando ma sicuramente" (anzi "matematicamente"), commettere azioni criminose.
    Ma per favore.

    >>basterebbe scrivere che noi non vogliamo i disoccupati polacchi, i mendicanti rumeni, gli immigrati dal nord Africa e i turchi in Europa

    Constato che anche su questo punto le sue idee non sono un modello di chiarezza. Poche righe sopra lei ha scritto "quindi una cosa sono gli immigrati europei(romeni, albanesi,polacchi etc. etc.", che in quanto cristiani o addirittura "cattolici" sarebbero tutt'altra cosa dai temutissimi "islamici". Ora invece la comune religione, l'analogia di cultura non interessano più?

    Bene, fuori tutti i migranti allora, e le stalle, i cessi pubblici, i cantieri e le fonderie rimarranno chiusi, e gli anziani aspetteranno. Finché la provvida politica di rieducazione condotta dai neo-fascisti o in particolare da FN avrà indotto gli italiani (quando? tra 60 o 70 anni? Forse 150? dica lei) saranno di nuovo attratti da quelle appassionanti mansioni.

    Giuseppe

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  11. Inutile. E' convinto che gli islamici, in Italia, non solo sono un toccasana, ma ci devono stare per forza.
    E davanti a queste chiusure ogni discorso diventa inutile. Ed ogni tentativo di far capire che per l'islamico vale l'esatto contrario di ciò che viene asserito a sua difesa diventa pretesto per indicare razzismi inesistenti.
    Fortunatamente l'Italia si sta svegliando da questa anestesia inoculata dal buonismo cieco e ottuso. Ed è questo ciò che conta.

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  12. Signor Giuseppe ma lei è un azeccagarbugli, avevo sorvolato molte cose lasciando diverse sfumature per non essere troppo lungo, quindi:
    I libri come quelli di Gianantonio Stella si li ho letti.
    Si popolamento, le risulta che ora in Italia ci sia spazio di costruire città come Los Angeles o Orlando? Le risulta che ci siano distese infinite da coltivare quali erano in sudamerica nella val padana?
    Protestanti, battisti e cattolici sono pur sempre cristiani, le pare che tra essi ci siano differenze come quelle verso i mussulmani, induisti o animisti?
    Si ho idea di cosa voleva essere immigrati italiani, ho parenti in Argentina, Belgio e Usa, tutti integrati e nessuno che rompe vetrine perchè si sente escluso o maltrattato.
    Uso il plurale perchè ho il senso della comunità che evidentemente un individualista come lei non ha, non importa che noi tra 50 non ci saremo(gufo!) ma conta che lasciamo ai nostri figli la possibilità di essere educati come i nostri padri hanno fatto con noi e prima ancora i nostri nonni, le pare che gli islamici abbino le stesse priorità nell' educazione delle nostre?
    Non la giri tanto mio caro sancripante, il fascismo era futurismo, modernismo, sviluppo, avanguerdia, progresso, meritocrazia (magari non sempre), stato sociale,tradizione, identità, gerarchia, certo magari nel ambiente c'è del oscurantismo, cinismo e magari un filino di cattiveria ma sono efetti collaterali, c'è una morale ma non del moralismo tutto l'opposto del fondamentalismo islamico.
    Semmai è lei che sta facendo il moralista.
    In piazza Thair ci sono anche i fratelli mussulmani come ci sono in tutti i paesi arabi in cui lei parla di rivolte, che si faccino la loro storia se ne sono capaci e poi magari dopo vedremo, nel frattempo raus.
    L' ordine del sistema si sta scardinando da circa 60 anni, (ora mi contera l'esatto numero degli anni dalla fine della guerra per darmi del ignorante in matematica?), gli USA sono una forza pertubatrice.
    Lei è cieco, ma quale "potrebbero", "in futuro", "prima o poi", "chissà quando ma sicuramente" (anzi "matematicamente") lo vede quello che stà succedendo ora a Londra? (immaginavo che fosse un gufo ma non fino al punto dar far accadere una rivolta appena lei chiede "dove?"), e a Parigi nelle Baleniu? li ci sono stato e non sono degli orribili quartieri dove manca tutto e hanno ghettizzato gli arabi come avevano gridato all' inizio i genii come lei, ma sono dei quartieri con scuole, condomini, parchi e una metropolitana che in 20 minuti ti porta in centro Parigi però lo stesso rivolta, in questo caso perchè le seconde e terze generazioni sono cresciuti rigettando la cultura ospitante nella quale non si riconoscevano vivendo nell' anomia quindi arrivando alla devianza (si legga a tal proposito Durkheimen e K. Merton se un insigne filosofo come lei non lo ha già fatto).
    Ma si ricorda la rivolta dei cinesi a Milano di un paio di anni fa'? Scenda dalla torre di avorio e si faccia un giro tra il popolo magari a Genova, Torino o padova, proprio di recente a Padova in un quartiere i cittadini italiani hanno protestato perchè al calar della notte sono impossibilitati a uscire di casa se non per venir minacciati dai criminali che devono tener appartate le loro attività deviati, noooooo ma per lei son solo fandonie messe in giro da giornalisti razzisti e fascisti come quei cittadini italiani che protestano verooo?
    Io cerco di essere chiaro ma con lai non è semplice, non ha notato la mancanza degli attributi mendicanti e disoccupati davanti ai nordafricani e turchi, questo perchè i primi ok a condizioni come per gli italiani una volta mentre gli altri fuori a prescindere.
    Le è abbastanza chiaro ora?
    Certo gli italiani andrebbero trattati col bastone e la carota, la tecnologia e una seria educazione di umiltà e onestà ci porterà fuori dalla palude.
    Ossequi

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