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CasaPound si mobilita con gli ex detenuti napoletani: Poggioreale fa schifo

Nella mattinata di venerdì scorso i militanti dell'associazione H.M.O., un gruppo parallelo a CasaPound hanno partecipato alla manifestazione che si è tenuta in via Poggioreale contro il degrado del carcere al fianco degli EX Detenuti Organizzati Napoletani, presidiando tutta la mattinata l'ingresso del carcere. “Il presidio ha lo scopo di denunciare le pessime condizioni in cui versa il carcere - afferma il portavoce dell'associazione – per la mancanza di spazio e l'eccessivo affollamento, che obbliga i detenuti a convivere anche in 13 in una stanza di soli 36Mq la pessima gestione dell'assistenza sanitaria e la totale mancanza di progetti che abbiano come fine ultimo il recupero dei detenuti. Bisogna dare rispetto e dignità a chi vuole pagare la sua pena ma essere allo stesso tempo in grado di affrontare,dopo la detenzione, le problematiche della vita in modo sereno e corretto verso la comunità”. 
Il radicamento della fascisteria napoletana in frange di sottoproletariato urbano ha una storia pluridecennale. Senza risalire agli scontri dopo il referendum istituzionale, con il sanguinoso assalto dei “lazzari” monarchici alla federazione comunista, tocca richiamare, alla metà degli anni Settanta, le esperienze delle prime liste di disoccupati di destra che nascono al quartiere Sanità, sotto la guida di dirigenti “peronisti” fuoriusciti dal Msi, come Emidio Novi (poi fondatore di Forza italia e parlamentare per quattro legislature) e Pietro Golia (oggi il maggior editore revisionista sul Risorgimento), ma fortemente sostenuti anche da un bandito di talento come Peppe Misso, condannato in primo grado per la strage del rapido 904, accusa rilanciatagli contro da pentiti dei clan rivali anche dopo l'assoluzione definitiva.
Da allora si sono succeduti alla guida di queste frange movimentiste numerosi capipopolo legati al Msi e ai gruppi extraparlamentari. Tra questi il più noto è Salvatore Lezzi, più volte consigliere circoscrizionale a Montecalvario (i cosiddetti Quartieri spagnoli) ma anche per anni dirigente di Forza nuova, coinvolto in un'inchiesta giudiziaria con lo stesso Misso: entrambi arrestati per traffici sui posti di lavoro delle cooperative sociali, poi scarcerati e assolti. Ma qui si resta sul terreno della semplice analogia, perché le filiere sono contrapposte: oggi ai vertici di CasaPound a Napoli ci sono la figlia e il genero di Michele Florino, all'epoca segretario del Msi alla Sanità e poi per più di vent'anni parlamentare di Msi e An, recentemente accusato (a mio giudizio ingiustamente) dal boss Misso, anomalo collaboratore di giustizia, di essere il mandante di un triplice omicidio di camorra agli inizi degli anni Ottanta.

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