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Terni, gli antifascisti contro la Questura per il presidio anti-Forza nuova


La presentazione del libro di Cutonilli e Valentinotti sulla strage di Acca Larentia, organizzata a Terni da Forza nuova, ha innescato il consueto braccio di ferro tra fascisti, antifascisti e forze dell'ordine.
 Nel comunicato stampa diffuso al riguardo nella serata di ieri la RAT, Rete Antifascista Ternana, ha definito gravissimo “l’atteggiamento della Questura che ha vietato che il presidio antifascista e democratico si tenesse a piazza dell’Olmo o almeno nella vicina piazza san Francesco”, ciò perché veniva “considerata la necessità di garantire il corretto svolgimento di entrambe le predette iniziative nel pieno rispetto della legalità e dei diritti costituzionali”.

Questa operazione, sottolinea il comunicato, “ ha equiparato di fatto fascismo ed antifascismo, oltraggiando in questo modo la Costituzione che vieta esplicitamente la ricostituzione del partito fascista e l’apologia della sua ideologia di morte”.
Il presidio si è perciò tenuto a largo Villa Glori “mentre le forze dell’ordine hanno militarizzato il centro, creando una sorta di zona rossa e impedendo l’accesso a piazza dell’Olmo, identificando molte persone che chiedevano di passare e partecipare all’iniziativa che era pubblica e pubblicizzata su stampa ed internet”. 
Gli organizzatori del presidio antifascista, a cui hanno partecipato un centinaio di persone, denunciano "il tentativo di revisione storica sugli anni ’70 compiuta dai neofascisti di Forza Nuova sotto la copertura dell’associazioni “Nadir” e la legittimazione dell’ISTESS- Istituto Studi Teologici, il cui presidente è il vescovo Paglia, che ha concesso per l’iniziativa la sala del Cenacolo San Marco di proprietà della stessa diocesi”.
Va però detto che, a prescindere dall'operazione politica e culturale portata avanti da Forza nuova, su cui sicuramente non mancherà la replica di Marco Petrelli, il libro di Cutonilli e Valentinotti non si inserisce affatto in un filone revisionistico quanto piuttosto nella new wave di libri-inchiesta che ricostruiscono i cold case degli anni di piombo, da Acca Larentia a Valerio Verbano. Libri che, anche quando focalizzano ipotesi non condivisibili sulla responsabilità di quei delitti, danno comunque un importante contributo alla ricostruzione storica dell'epoca.

5 commenti:

  1. giustamente, se si impedisce a cento antifascisti di linciare cinque fascisti che presentano un libro, li si equipara, osando sostenere che anche i secondi abbiano diritto all'incolumità fisica...

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  2. ... e dopo aver letto questo "saggio" di democrazia e civiltà non ci su può esimere dal rispondervi che quando sono i fascisti a rompervi le corna avete la presunzione di passare per vittime della democrazia sollevando a titolo del vostro martirio il libro della costituzione come facevate anni addietro con quello del macellaio Mao. Solo che su quello della costituzione, quando non vi fa comodo siete i primi a pisciarci sopra.

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  3. la persona con il microfono in mano, immortalato nel video sopra, è il professor Coppoli, docente dell'Istituto professionale di Terni, già all'attenzione della cronaca per i tentativi di eliminare il Crocefisso dalle aule scolastiche.
    In questa occasione parla di 'carogne nere' e compie un volo pindarico fino ad approdare ai bombardamenti sulla Libia...
    Non si rende conto che la sua presenza (professore e sindacalista dei CoBas) legittimizzi una manifestazione di rancore completamente immotivato.

    Marco Petrelli

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  4. E nonostante tutto insegna ancora questo fomentatore d'odio?

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  5. Mio intervento sul ruolo (poco trasparente) del prof. Coppoli e di Rifondazione comunista.


    Franco Coppoli, professione 'diseducatore'


    Un partito istituzionale che difende la menzogna e vorrebbe impedire ad altri cittadini di presentare un’iniziativa culturale; un docente di scuola superiore e sindacalista che, anziché occuparsi dell’educazione degli allievi e della tutela dei lavoratori, sostiene una campagna d’odio, con sproloqui le cui conseguenze sono l’annientamento di qualsiasi capacità e volontà di civile confronto.
    Situazioni già viste e vissute nel nostro Paese durante quella stagione che qualcuno definì, a buon titolo, ‘Anni di piombo’ e che negli ultimi giorni si sono riproposte in città come Napoli, Firenze e Milano.
    Terni non ha voluto essere da meno: la sinistra radicale ha gridato all’apologia e al revisionismo alla notizia della presentazione di un’opera relativa alla strage di Acca Larentia.
    Del volume in questione abbiamo già ampliamente parlato su questo sito, parimenti alle prese di posizione spregiudicate del centro sociale cittadino, consumatesi in atti intimidatori, scritte offensive e comunicati al limite del delirio e della più becera linea menzognera.
    A legittimare agli occhi della gente gli scalmanati dell’antifascismo militante il partito della Rifondazione comunista e il professore Franco Coppoli, del locale Istituto professionale.
    Coppoli, al quale consigliamo vivamente di dedicarsi alla pastorizia, si è dilettato in feroci arringhe contro fantomatiche ‘carogne nere’, determinate (secondo lui) a diffondere una contro storia apologetica della destra italiana degli Anni Settanta…
    Già che un uomo (presumibilmente) di cultura non abbia avuto la premura di documentarsi sulla conferenza in atto è grave; inoltre il volume di fuoco uscito dalla sua bocca non ha fatto altro che aumentare il livore dei presenti, supponiamo anche diversi suoi studenti, ai cui occhi egli appare come 'esempio'.
    Atteggiamento gravissimo quello del professore e di Rifondazione, in quanto potrebbe influire negativamente su soggetti deboli e facilmente plagiabili.
    Conosciamo già la reazione di CoBas e del PRC nel caso di un escalation di odio: immediata presa di distanze, responsabile dell’aggressione abbandonato a se stesso, indignazione e retorica varia ed eventuale, anche se la vera responsabilità (morale) sarebbe unicamente degli istigatori.
    La docenza ha il preciso compito di fornire i mezzi per lo sviluppo, nello studente, di senso critico e rispetto del pluralismo, principio forse estraneo all’insegnante barricadero.
    Infine, se quello di largo Villa Glori è antifascismo allora povera Patria! A Terni la Costituzione viene liberamente interpretata a seconda delle circostanze, per poi essere accantonata quando l’occhio arriva a leggere gli articoli che parlano di rispetto della dignità e delle posizioni altrui.

    Marco Petrelli

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