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Per una volta parliamo di Politica

(umt) I fascinatori sanno che la politica mainstream non mi appassiona. Eppure qualche riflessione a botta calda, mentre ancora avanza l'onda lunga dello tsunami elettorale, tocca farla:
1. Perde Berlusconi ma perde anche la Lega. Perché non c'è solo Milano ma anche Novara è un santuario perso. Così come non va sottovalutato l'impatto di Cagliari.

2. Lettieri riesce a stabilire il record di prendere meno voti (in percentuale) al ballottaggio di quanti ne ha presi al primo turno. E quindi il successo strepitoso di De Magistris, che, come ho detto ovunque e comunque, è stato un pessimo pm ma si è dimostrato un brillantissimo politico del terzo millennio (carismatico, mass-mediatico, populista, antipolitico) in qualche misura  rischia di essere "sporcato" (ragiono per paradosso) proprio dalle sue dimissioni. Perché evidentemente, come ha intelligentemente segnalato Demarco dal Corriere del Mezzogiorno, i bassoliniani si sono intrufolati nel treno del vincitore. Un rischio serio per de Magistris che aveva puntato tutto, a giusta ragione, ed essendo premiato dagli elettori al primo turno con ampi consensi a 360°, sul qualificarsi come l'unico  candidato alternativo al regime in disfacimento.
3. Una prima conclusione provvisoria, assumendo il dato essenziale che per la prima volta in 17 anni Berlusconi sbaglia una campagna elettorale (ed è un indizio assai inquietante), è che per la prima volta il voto amministrativo si adegua agli standard europei. E cioè che quando le cose vanno male la gente mazzola chi governa.
4. Per gli equilibri interni al centrodestra si apre la bagarre, per il centrosinistra si rafforza l'Opa (ostile?) vendoliana.

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