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Dopo Occorsio, Rossa: due testimonianze di civiltà giuridica

Roma, 19 apr. - "E' un momento di profonda amarezza e grande dolore. Pero' non vorrei che prevalessero dichiarazioni estemporanee, come quella, improvvida e inopportuna, di mio figlio, che ha parlato di pena di morte. Di pena di morte non e' il caso di parlare perche' e' estranea alla civilta' democratica". Cosi' Eugenio Occorsio, figlio di Vittorio, commenta il ritorno in liberta' di Pierluigi Concutelli, il leader di Ordine Nuovo, che il 10 luglio del 1976 uccise a Roma suo padre. Se la famiglia del magistrato ucciso non desidera la pena di morte, esprime d'altro canto la rabbia per il mancato pentimento di Concutelli. "Siamo di fronte a un uomo - prosegue Eugenio Occorsio - che ha scontato oltre 30 anni di carcere, una pena enorme. In tutti questi anni, pero', come famiglia abbiamo aspettato invano una parola di pentimento e di scuse". (Agi news)
Così Eugenio Occorsio qualche giorno fa, per stroncare sul nascere la canea e ricondurre ai suoi termini essenziali la questione della pena e del rifiuto dell'accanimento. Anche in assenza di pentimento e di richiesta di perdono un assassino gravemente ammalato ha diritto alla sospensione della pena. Oggi arriva un'altra bella notizia, una lezione di civiltà da una vittima illustre del terrorismo, Sabina Rossa, la figlia del sindacalista comunista ucciso dal capo della colonna genovese delle Br, Riccardo Dura sebbene fosse stato deciso di gambizzarlo. Ce la racconta Repubblica.it: Un "gesto di civiltà", ha ripetuto Sabina Rossa dopo aver saputo della liberazione di Vincenzo Guagliardo e Nadia Ponti. "Credo che i magistrati abbiano preso una decisione giusta. Nel nostro paese nessuna pena può essere detenuto a vita e io stessa mi sono spesa per il rispetto di questo principio di democrazia". Nell'ottobre del 2005 la figlia, Sabina Rossa, oggi parlamentare del Pd, dopo un incontro con Guagliardo in regime di semilibertà, si dichiarò favorevole alla concessione della condizionale, già respinta nel 2008 e nell'aprile del 2009, e arrivata per Guagliardo e per Nadia Ponti, condannata alla pena dell'ergastolo nel processo per il sequestro e l'omicidio di Aldo Moro.
PS: Comunque va ricordato che anche Vittorio jr. Occorsio, al di là della "dichiarazione estemporanea", è persona mite e civile. Ne è traccia, in questo blog, nel messaggio da lui inviato a Paride Leporace, l'autore del libro "Toghe rosso sangue", che ricostruisce la vita e la morte di tutti i magistrati uccisi in servizio.

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