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Capotosti come Donazzan: i partigiani non possono parlare di foibe 2a edizione

La consigliera provinciale Roberta Capotosti è una esponente di rilievo della fascisteria milanese che si è ben radicata nel Pdl. Impegnata in prima linea nella battaglia della memoria, dei diritti politici dei camerati impresentabili  e della lotta alla discriminante antifascista, stavolta parte all'attacco di un'iniziativa storiografica promossa dalla Provincia (a presidenza pidiellina) con l'Istituto di Storia del Movimento di Liberazione. Incontro di cui, in palese contraddizione con il suo spirito libertario, chiede l'annullamento per offesa alla memoria delle vittime. La questione non riguarda soltanto il centrodestra milanese. E' di un mese fa la polemica in Veneto sulla decisione della giunta Zaia di finanziare con 50mila euro l'Anpi per promuovere iniziative sia per la giornata della memoria (della Shoa) sia per quella del ricordo (della tragedia giuliano-dalmata).
Tra queste anche la pubblicazione di un volume di taglio riduzionistico sulle foibe. L'unica ad opporsi, allora, perché "l'Anpi è di parte" l'assessore all'Istruzione, Donazzan, la stessa che voleva chiudere in uno sgabuzzino i libri di Pennac e di Agamben (e di qualche altro centinaio di autori, me compreso) colpevoli di aver firmato un appello pro-Battisti.  

  
Giù le mani di Roberta Capotosti
Oggi, giovedì 10 marzo, trascorso  un mese esatto dal Giorno del Ricordo, presenterò un'interrogazione urgente in Provincia, relativa al seminario previsto per il 15 marzo p.v., presso lo Spazio Oberdan, dal titolo: "i viaggi della memoria: Trieste, Risiera di San Sabba e Foiba di Basovizza, affinchè lo stesso sia annullato. Tale seminario, infatti, è stato organizzato dalla Provincia di Milano (in particolare dall'Assessorato all'Istruzione) unitamente all'Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia (sic!) con il patrocinio di CGIL, CISL e UIL (ancora sic!). In questi giorni ho ricevuto numerosissime email da rappresentanti di varie associazioni di esuli che mi hanno espresso sdegno per questa iniziativa. Sono dell'avviso che il succitato seminario vada riproposto senza che l'Istituto di cui sopra abbia il ben che minimo ruolo, dal momento che credo sia quanto mai necessario non prestarci alla realizzazione di eventi su temi così dolorosi per la Comunità Istriana, Fiumana e Giuliano-Dalmata e di quanti, come la sottoscritta, ne hanno raccolto il testimone, con ingombranti presenze di sedicenti esperti e sigle inequivocabili, portatrici di tesi giustificazioniste (le troverete chiaramente espresse all'interno dell'interrogazione) che non onorerebbero la memoria dei nostri caduti ed esuli.

19 commenti:

  1. Perfettamente concorde
    Nazionalpopolare

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  2. Concorde anche io! I boia che vanno a giustificarsi a casa dei parenti delle loro vittime. Il massimo dell'affronto

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  3. Quindi hanno ragione gli antifascisti torinesi che non vogliono dibattiti con fascisti nel quartiere di Dante Di Nanni?

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  4. Non è un esempio astratto: è la storia del dibattito mio con Adinolfi andato a monte un paio di anni fa.
    Ma potrei citare anche gli antifascisti bergamaschi indignati perché il sindaco ci aveva dato la sala comunale dedicata al primo sindaco del dopoguerra...

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  5. Capotosti peggio degli antifà.
    Invece di presentare interrogazioni parlamentari mongole, sta tizia farebbe bene ad andare alla conferenza e ad ascoltare, come si conviene ad ogni buono storico, anche cosa dice l'altra campana.
    Per anni, prima di dedicarmi al revisionismo storico mi sono triturato i coglioni e il cervello con testi sterminazionisti dei poveri ebrei, sia testi base come quelli di Pressac e Czech, che libricini come quelli di Levi e Frank, per non parlare del filmetto di Lanzmann...
    La cultura deve essere a 360° sennò non ci si capisce un cazzo.

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  6. Condivido l'ultimo post. Qui ho pubblicato un contributo di Mattogno che aggiorna, tra l'altro, un suo vecchio testo sulla Risiera:
    http://ita.vho.org/013Chiaia.htm

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  7. Da uomo di sinistra, mi pare che gli ultimi due interventi abbiano posto esattamente il problema. Io ho compreso il dramma dell'esilio dalmata e istriano e delle foibe (dove, ma forse la Capotosti non lo sa e quindi le farebbe bene assistere al convegno, sono morti anche parecchi antifascisti non comunisti) anche per aver parlato con degli esuli. A questo punto, se questa è la concezione che ha del confronto e della discussione, non comprendo nemmeno perché faccia parte di un'assemblea elettiva...

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  8. dimenticavo: i libri citati da ras per me non sono libriccini...

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  9. Ha ragionissima, immaginatevi che casino ci sarebbe se una associazione di combattenti della Rsi(non sto facendo e non voglio fare dietrologia) organizzasse una conferenza sulla shoah... due giorni dopo ci sarebbe già milioni di proteste
    Mattia

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  10. Mattia, non è esattamente la stessa cosa. Gli Istituti di Storia del Movimento di Liberazione nazionale hanno uno statuto paraaccademico. Ad esempio il presidente dell'Istituto di storia della resistenza campana è stato a lungo il professor D'Agostino, un secentista ordinario di Storia delle istituzioni parlamentari e in precedenza assistente di Storia Moderna.

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  11. c'è un'altra piccola differenza: nella shoah non mi risulta che siano morti dei nazisti, nelle foibe sono morti degli antifascisti (ed infatti se ne sono occupati ampiamente anche storici dell'ISR di Trieste, come Raoul Pupo e Roberto Spazzali
    Foibe - Risultati da Google Libri
    Raoul Pupo, Roberto Spazzali - 2003 - History - 253 pagine
    ... in meno di due anni il CLN di Trieste venne distrutto e ricostituito tre volte - le forze antifasciste italiane (Democrazia cristiana, Partito d'azione. ...
    Infine, pregherei di leggere (fino in fondo) quanto scrive (dalla Mailing list Histria) il vice presidente dell'associazione di cultura dalmata (ripeto: o la Capotosti e i suoi seguaci queste cose non le sanno o sono in malafede)

    http://10febbraiodetroit.wordpress.com/2010/12/10/risposta-a-piu-libri-pahor-cio-che-accadde-prima-delle-foibe-di-paolo-petroni/

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  12. E comunque: non credo al concetto di memoria condivisa, credo (al limite) al concetto di memoria comune (che comprende anche memorie opposte). Qui però il discorso è un altro. La Capotosti è una rappresentante delle istituzioni e della collettività. Se appoggia e sponsorizza iniziative come quelle di Forza Nuova o Casa Hammer è un suo diritto. Ma quando si oppone ad iniziative come quelle dell'INSMLI, non deve poi stupirsi se altri consiglieri bocciano e si oppongono alle sue iniziative e a quelli dei gruppi da lei sponsorizzati. Senza poi considerare il fatto che da tempo gli Istituti della Resistenza sono diventati dei centri studi per l'età contemporanea nel suo complesso, come ad esempio l'isec di Sesto san giovanni, che oggi è il maggior archivio in Lombardia (e forse in Italia) per gli studi di storia delle imprese

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  13. Parole sante quelle della brava consigliera provinciale Roberta Capotosti, rappresentante della destra sociale nel Popolo della Libertà.

    Comitato DESTRA PER MILANO

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  14. Capotosti e Jonghi Lavarini, gli estremi della fascisteria milanese nel Pdl: la bella e la bestia

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  15. Capotosti e Jonghi Lavarini, gli estremi della fascisteria milanese nel Pdl: la bella e la bestia...

    :-)

    La Capo Tosta ed il Barone Nero sono vecchi amici con una lunga militanza politica nel Fronte della Gioventù di Via Mancini.

    "vecchio camerata milanese"

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  16. Credo che il battutista facesse una considerazione estetica (ampiamente condivisibile: a partire dallo stesso Jonghi che è persona autoironica e di buon gusto) e non storica.

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  17. Assolutamente d'accordo con UMT, la Robertina oltre ad essere politicamente molto brava, è anche esteticamente molto bella, fin dai tempi del Fronte della Gioventù di Via Mancini, come ricordato dall'anonimo vecchio camerata milanese. Io, invece, sono solo "bravo"...

    RJL

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