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Tor Vergata, ora CasaPound e Collettivo si scontrano sul Risorgimento

Questa mattina a Tor Vergata una ventina di esponenti del collettivo Lavori in corso hanno fatto irruzione nel Consiglio di Facoltà di Lettere chiedendo la revoca di un'iniziativa studentesca sui 150 anni dell'unità d'Italia. Al centro delle polemiche uno spettacolo teatrale dell'attore Edoardo Sylos Labini dal titolo Disco-Risorgimento, peraltro già approvato dagli organi di rappresentanza dell'Ateneo, che i collettivi studenteschi dichiarano di voler impedire “con ogni mezzo” adducendo come motivazione l’appartenenza dell’organizzatore al Blocco Studentesco.
“Apprezziamo la presa di posizione del preside di facoltà – affermano in una nota il consigliere di facoltà Massimiliano Macera e il senatore accademico Noah Mancini, entrambi esponenti del Blocco - che ha ricordato come la concessione dell’auditorium per l’iniziativa sia di esclusivo competenza dell’Ateneo che di fatto si è già espresso approvando e finanziando la rappresentazione teatrale denominata Disco Risorgimento. Esprimiamo inoltre solidarietà agli studenti del Blocco Studentesco ritratti nei volantini con foto segnaletiche con facce cerchiate e numerate distribuiti in maniera illegittima durante l’odierno consiglio di facoltà a Lettere e Filosofia di Tor Vergata”.
“Quello che oggi è accaduto in consiglio è vergognoso - continuano Macera e Mancini – E’ stato distribuito un volantino che viola la privacy di chi vi è ritratto, diffama il movimento con la solita violenza verbale ormai tristemente nota, al solo scopo di impedire un’iniziativa studentesca già approvata nel merito e nella sostanza dai principali organi di rappresentanza di questa università. Riteniamo infine gravissimo - concludono - che in un consiglio di facoltà alcuni esponenti dell’estrema sinistra possano prendere la parola citando ampi stralci di verbali di polizia e di vicende giudiziarie ancora in corso di definizione, chiedendo la revoca di un’ iniziativa senza entrare nel merito della stessa ma utilizzando fatti e circostanze risalenti a un anno fa e ancora al vaglio della magistratura, che nulla hanno a che vedere con la proposta culturale in oggetto”.
fonte: ufficio stampa CasaPound Italia

2 commenti:

  1. La privacy di chi sta picchiand... ops! Questo non l'avete detto?
    Magie della retorica :)
    Fatelo pure il vostro bel disco-risorgimento, veramente un alt(r)o modo di fare cultura, sbagliano quelli del collettivo a volervi censurare o boicottare, per un'iniziativa del genere non bisognerebbe neanche perderci tempo.

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  2. Per Anonimo delle 20.48:

    I soldi e i valori trovati nella colonna Mussolini a Dongo erano i fondi di Stato. Infatti il Duce era seguito da buona parte del suo governo verso la Valtellina e ogni ministro portava con sé la cassa del proprio ministero. In più, di fronte al crollo, erano stati liquidati subito prima del 25 aprile 1945 gli ultimi stipendi, per cui i ministri avevano con sé i propri soldi. Quindi difficile parlare di ruberie (molto dell'oro faceva parte delle requisizioni ordinate dalla RSI presso le oreficerie nel 1944 per impedire che i tedeschi mettessero le mani anche su quell'oro, altre che fedi nuziali del 1936...). Tranne Farinacci e Buffarini Guidi (trovato con oltre 50 orologi oltre ad altro!!!) è difficile parlare di gerarchi "alla Fiorito", specie durante la RSI.

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