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Morucci, gli strani intrecci e una verità storica rimossa

(umt) E' notorio il mio pregiudizio negativo contro le teorie e le paranoie complottiste. Ma su un dato almeno posso confutare con certezza Vecchio, che nel blog di La Repubblica.it segnala inquietanti intrecci tra l'ex br Morucci, il sindaco Alemanno e il supersbirro Mori: avendo trascorso il pomeriggio prima del dibattito a Casa Pound con Morucci ed essendo notorio che dopo c'è stato il lungo showdown con il ferito del Prenestino, è sicuro che l'eventuale inciucio con Alemanno non è nato quel giorno... Anche sull'attacco del pezzo ci sarebbe da ridire per un'omissione assai significativa. Perché, come notava Sciascia, nell'instant book, L'affaire Moro, andato in libreria prima che trapelasse della scissione nelle Br, da quella telefonata (sconvolgente, certo) emergeva chiaramente che il cuore del brigatista era stato squassato dall'umana pietà per la sorte del prigioniero. E che per lui nulla sarebbe stato più come prima. Ovviamente Sciascia aveva ragione. 

Per finire, poi, con un più recente volume sul terrorismo rosso a Roma: il testo su Acca Larentia che individua in Morucci il leader della struttura occulta responsabile di una catena di omicidi antifascisti nella Capitale ha avuto la sua presentazione ufficiale in Campidoglio e lo stesso giorno al Foro 753....
dal blog Ritagli di Concetto Vecchio  La Repubblica.it
Valerio Morucci è il brigatista che fece ritrovare il cadavare di Aldo Moro in via Caetani. La sua telefonata al professor Franco Tritto, l’allievo prediletto dello statista dc, (“Voglio sapere chi parla?” “Brigate Rosse”), alle 12.13 del 9 maggio 1978 è l’audio più sconvolgente degli anni di piombo.
(Video). In quei giorni, tra i tanti a dargli la caccia, c’era il comandante dei carabinieri Mario Mori, stretto collaboratore del generale Dalla Chiesa. Nel 1978 Gianni Alemanno invece aveva 20 anni, ed era sulle barricate con il Fronte della Gioventù.
Ora le strade di Alemanno, Morucci, Mori si sono stranamente incrociate: Morucci scrive articoli di intelligence per una rivista di geopolitica, Theorema, della quale Mori presiede il comitato scientifico, e che è stata presentata lo scorso 5 ottobre nella sede della Fondazione Nuova Italia, il think tank di Alemanno, sindaco Pdl di Roma. A concludere i lavori fu Alfredo Mantovano, sottosegretario al ministero dell’Interno. Successivamente Theorema e Nuova Italia hanno organizzato insieme almeno un altro evento: sull’Afghanistan, il 30 novembre 2010 a Montecitorio, con il ministro La Russa, il presidente della Commissione difesa della Camera Edmondo Cirielli: stavolta Alemanno concludeva.
Che c’entra l’ex terrorista rosso Morucci con Mori e Alemanno? Cosa li lega?
L’ultimo pezzo di Morucci è uscito nel mese di dicembre. Titolo: “Dove la giustizia non è più legge”. E’ un’analisi nodosa sulle contraddizioni interne al lavoro degli 007. E dove se la prende con chi ipocritamente attacca i servizi solo quando emergono pubblicamente delle illegalità. C’è un distico che avverte che trattasi dell’ex terrorista Morucci e si accredita il suo libro – La peggio gioventù - “come il più citato nelle pubblicazioni di accademici e ricercatori sugli anni del terrorismo”. Una sciocchezza, come sa chiunque conosca anche solo superficialmente la bibliografia su quegli anni. A maggio era poi uscito un altro contributo: una riflessione socio-politica.
Mori, sotto processo a Palermo per la mancata cattura di Bernardo Provenzano, è consulente per la sicurezza di Alemanno dall’ottobre 2008: il contratto gli è stato rinnovato lo scorso 6 ottobre a 108 mila euro lordi. Morucci – che da tempo ha scontato la pena, oggi è informatico per un’agenzia di viaggi – nel gennaio del 2009 fu ospite a Casa Pound, il centro sociale più importante della destra. E’ probabile che l’inedita sinergia abbia preso le mosse quel giorno.
Theorema – edita da un editore veronese, Noema – ha un ufficio in via XX Settembre 98, nella stessa via del Ministero della Difesa. Costa 4.50 euro, ma è difficile trovarla, nemmeno a pagarla a peso d’oro nelle edicole più fornite del cuore di Roma. Il direttore responsabile è un uomo di Alemanno, Salvatore Santangelo, direttore del centro studi di Nuova Italia. Il direttore editoriale è Alfredo Mantici, vice capo di gabinetto del primo cittadino romano. E’ un ex 007, avendo diretto l’Ufficio analisi del Sisde ai tempi di Mori. “Un uomo vicino a Fabrizio Cicchitto” ha scritto su Repubblica Giovanna Vitale il 7 maggio 2010.
Ha scoperto tutto un blogger appassionato degli anni Settanta, Domenico Geluardi, che ne ha scritto su http://osservatoriop.blogspot.com per primo nell’ottobre scorso. Non è successo nulla. Salvo che nel numero di dicembre dalla gerenza è scomparso il nome di Mori, fino ad allora indicato come presidente del comitato scientifico della rivista.


3 commenti:

  1. Posso esprimere tutta la mia perplessità riguardo Vecchio, almeno per quqnto riguarda il suo "Ali (?!) di piombo"? Fare un libro così credo di essere capace anch'io: copia e incolla e via!

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  2. Molinari, Panella, Newbury fra i collaboratori... è una rivista neocons legata alla nota lobby di cui non bisogna mai parlare... trattasi probabilmente di un'elargizione del Mossad tramite, forse, la propria università di Herzlya...
    D'altronde, Alemanno fa parte, da sempre, della partita: è un ardente sionista, fa parte del popolo eletto, e l'ha fatto sempre capire chiaramente.

    Andrea

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  3. Buongiorno sono interessato a parlare con il sig. Valerio Morucci per la sua esperienza estremistica e come sia eiuscito ad accettare una nuova vita di persona normale

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