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Rogo di Primavalle, bagarre in Tribunale contro Lollo che poi fa scena muta

Questo è il volantino diffuso da"Noi oltre" stamattina davanti al Palazzo di Giustizia romano infiammato, per un giorno, da un ritorno al più terribile passato. Una comparsa inutile, quella di Achille Lollo. Chiamato a rispondere sull'inchiesta bis sul rogo di Primavalle, aperto in base alle sue stesse rivelazioni farneticanti, si è avvalso della facoltà di non rispondere, essendo stato condannato in un procedimento connesso. Quale organizzazione per quanto scalcagnata affiderebbe l'alibi degli accusati a un complice? E' il caso di Paolo Gaeta,  accusato nel 2005 da Lollo di  responsabilità nell'attentato ma all'epoca espulso da Potop per non aver avallato l'alibi dei compagni sotto accusa.

Non c'erano solo i fuoriusciti del Foro 753, l'ala più movimentista e identitaria del Pdl romano, a invocare  "Giustizia e verità sulla strage di Primavalle e per i fratelli Mattei". A guidare la protesta per "dare il benvenuto a all'infame assassino che da anni assieme ai compagni degli anni Settanta oggi divenuti giornalisti, magistrati ed intellettuali presunti hanno coperto per più di trent'anni la verità", con parole durissime, c'era il consigliere comunale Ugo Cassone (Pdl), che ha partecipato al presidio sottolineando che "la nostra memoria non va in prescrizione. In qualità di consigliere comunale chiedo giustizia per una vicenda tragica che ha cambiato la storia della nostra città".
Presenti anche esponenti della Destra di Storace, come Monica Nassisi, responsabile nazionale giustizia, e l'"impresentabile" Adriano Tilgher (cinque anni di galera da innocente), con gli striscioni 'Urlarti assassino non ha prezzo' e 'Napoli-Brasilia scambio alla pari: immondizia in cambio di rifiuti umani, Cesare Battisti', entrambi firmati da Gioventù italiana. 

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