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Il boicottaggio degli scrittori pro-Battisti: un caso di demagogia senza speranza 2a ed.

Leggo sulla mia bacheca di Facebook che l'assessore alla Cultura della Provincia di Venezia, Raffaele Speranzon, ha aderito al "boicottaggio civile" lanciato da alcuni esponenti veneziani del Pdl contro gli scrittori che hanno firmato l'appello pro-Battisti del 2004. Nulla da eccepire. Tanto per cominciare, poiché faccio parte di quell'elenco, può cancellarmi dagli amici di Facebook (essendo chiaro che mi ha chiesto lui l'amicizia...).
La cosa comincia a complicarsi quando si passa sul terreno materiale delle opere e non più dei rapporti con le persone. Perché quando si propone la "rimozione delle loro opere letterarie dalle biblioteche civiche della Provincia di Venezia e (...) dalle biblioteche scolastiche presenti nel comprensorio provinciale veneziano" un assessore provinciale dovrebbe rendersi conto che essendo state acquistate con denaro pubblico, quelle opere fanno parte del patrimonio pubblico e quindi chiunque le dovesse sottrarre alla pubblica disponibilità "togliendole dagli scaffali" commetterebbe automaticamente il reato di peculato per distrazione. Quanto al mancato acquisto per il futuro, per evitare che gli studenti bisognosi le vengano a chiedere (è anche questo il compito delle biblioteche pubbliche: offrire la possibilità di leggere a chi non si può permettere il lusso di comprare i libri) bisognerebbe convincere i docenti universitari a non inserire i testi di Agamben nei programmi d'esame (difficile, essendo uno dei massimi pensatori europei) e persuadere i docenti delle scuole medie e superiori di non utilizzare più i romanzi di tanti autori importanti come letture consigliate. Un lavoro improbo.
E comunque non ho ben chiaro chi abbia titolarità nella scelta dei volumi delle biblioteche provinciali ma, stante l'autonomia scolastica, di sicuro l'assessore provinciale non ha alcun titolo di svolgere opera di indirizzo sulle scelte bibliografiche dei docenti... Tutt'al più può convincere il suo collega delegato al Patrimonio scolastico a cominciare un braccio di ferro con i Presidi prevedendo di non munire le sedi scolastiche di locali idonei a ospitare la biblioteca. Ma la vedo lunga ...
Colgo l'occasione infine per chiedere agli esponenti del Pdl promotori di questa iniziativa come mai se, come scrivono " l’Italia (...) è un Paese democratico, libero, garantista del diritto e della libertà individuale" il leader del loro partito passa un giorno sì e l'altro pure a denunciare il ruolo politico della magistratura?
Anche un'altra delle firmatarie dell'appello, Stefania Nardini, nel suo blog, Strade, denuncia il clima di "caccia alle streghe" sotteso all'iniziativa e ribadisce civilmente le ragioni del garantismo.


BATTISTI: A VENEZIA PROSCRITTI SCRITTORI FIRMATARI A FAVORE

VENEZIA, 16 GEN – ‘Boicottaggio civile’ nei confronti degli scrittori che hanno firmato a sostegno di Cesare Battisti: per l’assessore alla cultura della Provincia di Venezia Raffaele Speranzon, le loro opere vanno rimosse dalle biblioteche civiche e da quelle scolastiche del veneziano. Speranzon è il primo ad aver accolto l’iniziativa lanciata da due esponenti Pdl, Roberto Bovo e il consigliere di Martellago (Venezia) Paride Costa, «solidali con i familiari delle vittime»: i poliziotti Antonio Santoro e Andrea Campagna, il gioielliere Pierluigi Torregiani, il macellaio Lino Sabbadin, dei cui omicidi Battisti è stato giudicato colpevole.
La proposta è di attuare il «boicottaggio civile verso gli scrittori italiani (oltre 40, ndr) che l’11 febbraio 2004 hanno firmato la petizione a sostegno del terrorista Cesare Battisti, chiedendone la liberazione, procedendo con la rimozione delle loro opere letterarie dalle biblioteche civiche della Provincia di Venezia e con la rimozione delle loro opere letterarie dalle biblioteche scolastiche presenti nel comprensorio provinciale veneziano».
«La nostra è la decisione di schierarci in modo chiaro ed inequivocabile – spiegano i promotori in un documento – contro chi sostiene che l’Italia non è un Paese democratico, libero, garantista del diritto e della libertà individuale contro coloro che in passato e ancora oggi, offrono rifugio o legittimità morale ad un criminale condannato in via definitiva». Tra i proscritti, i romanzieri Massimo Carlotto e Tiziano Scarpa, i poeti Lello Voce e Nanni Balestrini, firmatari di un appello con circa 2000 firme, tra cui quella del francese Daniel Pennac.
L’iniziativa, spiegano le testate locali, sarà proposta anche agli assessori alla cultura di tutte le Province de Veneto e agli assessori regionali alla cultura Marino Zorzato e all’istruzione Elena Donazzan.(ANSA).
dal sito: Atuttadestra

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