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Una poesia dal carcere di Paolo Signorelli

LA MIA GENTE - DI PAOLO SIGNORELLI (DA REBIBBIA - 8/10/1982)



Amo la mia gente
Uomini forti
dai volti btuciati dal sole e segnati dalla fatica e dal vento.
Donne fiere
in cui si mescolano saggezza e dolcezza.
Uomini che conoscono la vita,
sofferta ed apprezzata
lontano dalla banalità
dei servi e dei potenti.
Donne che conoscono l'Amore,
donato con semplicità rituale
lontano dalla volgarità
di amplessi ben pagati.
La mia è gente che sa amare e che sa battersi
e che non conosce la resa.
Chi è abituato a soffrire
in silenzio,
chi sa dare senza nulla pretendere
in cambio,
chi sa dosare orgoglio e umiltà
e negare valore ai miserabili vantaggi del potere,
questi accetta la lotta
e disprezza la via della fuga
inventate dagli strateghi senza anima.
La mia è gente che sa essere fedele,
ad in'idea,
ad un amico,
 ad un ricordo.
Gente che è ricca di dignità
e non possiede altri beni.
Se non quelli che sa strappare alla Terra
o scavare nel suo cuore
che batte impazzito
nell'ansia
di riconquistare quanto gli fu tolto
dai senza volto moderni.

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