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Il battito della farfalla, ovvero buon viaggio, Federica

Nelle ultime settimane ho seguito con crescente disinteresse il derby di governo. La politica di Palazzo non mi ha mai appassionato e il gioco del cerino ancor meno. Così nei giorni scorsi ho dato spazio al "lamento funebre" di una giovane neofascista immaginaria, che ha cominciato a raccontarci la fine di una "passione politica", quella per Fini. Mi vado convincendo sempre più che ha ragione Francesco Mancinelli: la mia vocazione non è - come mi è piaciuto credere per anni - entomologica ma antropologica. Lavorare, cioè, non sui fatterelli, che pure sono materia prima utile per la ricerca ma sugli immaginari e le rappresentazioni. E mi diverte scoprire che la realtà è molto più complessa della semplificazioni care a taluni commentatori di questo blog, decisi a buttare con l'acqua sporca, "il traditore Fini", anche il bambino e cioè la rigenerazione di un entusiasmo militante e la speranza di un ritorno alla politica da parte di soggetti inariditi dalla meschinità della vita nel Pdl e dall'esaurimento della spinta propulsiva dei gruppi della destra radicale. Fenomeni che l'avventura finiana ha innescato a prescindere dalle volontà e dall'essenza del gruppo dirigente.
E così, dopo aver registrato il ritorno in campo di vecchi militanti derisi e delusi (missini che continuano a disprezzare Fini ma finanche skin) oggi mi ritrovo in bacheca (parlo ovviamente di facebook) un messaggio illuminante di Federica che commenta con entusiasmo una mia battuta (meno male che Berlusconi aveva messo nell'angolo Fini) sullo showdown di Perugia: "eh già, Ugo.....che emozione vedere ad una convention politica la gente vera, nessuna passerella, nessuna nomenklatura......e tutto questo, a Destra....checchè se ne dica!". Federica è una giovane dirigente locale del Pdl, militante nell'area che un tempo si chiamava "destra sociale". Ha ancora legami con le radici profonde. Tra le foto il manifesto in ricordo di Zicchieri e la commemorazione del 28 ottobre. Tra le citazioni preferite due Degrelle, Nietzsche, Niccolai e persino il giovanilista Gibran (sulla notte e l'alba) sembra una parafrasi di Freda. E oggi sceglie di "andare verso il futuro", consapevole che le costerà qualche amicizia. Ma l'importante è (ri)partire, non importa sapere dove la strada ti porterà. Buon viaggio, Federica.

2 commenti:

  1. I destri sociali sono i "false friends" dei lavoratori. Ce ne sono anche altri, naturalmente, a cominciare dai tipi come Susanna Camusso, ma a destra la tradizione è quella.

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