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I motivi di una notte di violenza

di Salvatore Cosenza/freedomforfans
Vi risparmiamo volentieri la cronaca di quanto avvenuto ieri a Genova, a quello ci hanno già pensato tg e quotidiani. Evitiamo dunque di snocciolare numeri di feriti o arrestati.
Noi facciamo il nostro mestiere, fornendo degli spunti di riflessione e cercando di colmare alcune lacune lasciate dai media più tradizionali.

Un’interpretazione dei fatti
In tanti si sono affannati a trovare motivazioni calcistiche. Credete davvero che tutto questo era solo per la sconfitta casalinga con l’Estonia?
Il calcio, stavolta per davvero, c’entra poco; le motivazioni sono soprattuto politiche. I protagonisti assoluti di Marassi, sabato scorso erano in piazza contro il gay pride e hanno ferito 100 poliziotti. Sono gli ultra-nazionalisti, quelli che osteggiano l’ingresso in Europa del loro paese, che costerebbe al governo di Belgrado il riconoscimento del Kosovo come stato indipendente. Kosovo che loro considerano a tutti gli effetti parte della Serbia. E’ stata un’azione di violenza politica, se volete, terroristica!
Perchè in Italia
Certamente la ribalta mediatica offerta dalla sfida con gli ex campioni del mondo era appetibile per azioni dimostrative, ma non è tutto. Siamo un popolo dalla memoria corta, i serbi no.
Il 24 marzo del 1999 partì l’attacco aereo a Serbia, Montenegro e Kosovo con l’Italia in prima fila. Allora il Presidente del Consiglio era D’Alema. 78 giorni di bombardamenti di un paese sovrano, senza mandato ONU e in violazione del diritto internazionale (oltre che dell’articolo 11 della Costituzione italiana).
La contesa riguardava appunto il Kosovo, regione a maggioranza albanese e islamica, dove a contrapporsi ai serbi vi erano i guerriglieri dell’Uck. Oltre alle vittime dei bombardamenti, le tonnellate di uranio impoverito hanno provocato nella popolazione residente un incremento del 25% degli aborti spontanei, del 15% delle malformazioni nei feti, del 17% di leucemie e tumori.
Parafrasando il Marchese del Grillo: “possono esse ancora incazzati pe’ quello?”
Prevenzione e gestione delle criticità
Tornando ad argomenti più congeniali al nostro blog, pare che la polizia di Genova se la sia cavata bene. Nessuna prova di forza controproducente e nervi abbastanza saldi. Ci si chiede tuttavia come siano entrate decine di torce, tenaglie, coltelli e spranghe, visto che ai 1000 bambini delle scuole a cui la Figc aveva regalato biglietto e merenda, siano state sequestrate le bottigliette di thè. C’è poi la questione dello scarica barile operato dai vertici dell’Osservatorio, nella persona di Massucci, che nega di aver ricevuto la black list degli hooligans da parte della polizia serba. Ovviamente da Belgrado negano. Siamo alle solite.
La diretta tv
Mazzocchi e company semplicemente ridicoli. Nessuna menzione alle vere motivazioni della follia serba, scambiano gesti politici da parte dei giocatori per un “perdiamo 0-3 a tavolino”, frasi di circostanza imbarazzanti, tentativi maldestri di superare barriere imposte dalle forze dell’ordine. Bel momento di televisione quando Mazzocchi dice “vi faccio sentire il pubblico italiano” e si sente forte e chiaro un “ci avete rotto il cazzo” da far tremare i muri!
Un disastro!

3 commenti:

  1. Sono d'accordo con tutto, però un paio di precisazioni vorrei farle.
    Ho seguito tutta la diretta e, nella drammatica confusione di quello che stava avvenendo, certamente i telecronisti hanno alternato banali, e a tratti retoriche, frasi di circostanza ad altre osservazioni più o meno condivisibili.
    In primo luogo devo correggere laddove si accusano i telecronisti di non aver parlato delle reali motivazioni dei serbi. Magari non hanno approfondito l'argomento (ma mi chiedo se era quella la sede per farlo...), ma hanno sicuramente accennato ai problemi legati al Kosovo e all'ingresso della Serbia in Europa.
    In secondo luogo, commentando l'avvicinamento dei calciatori serbi al settore "caldo" della curva hanno, in un primo momento, interpretato il gesto dei calciatori con un "perdiamo 0-3 a tavolino", ma successivamente hanno precisato che si trattava probabilmente di un riferimento a simboli politici.
    Ripeto, condivido tutto quanto è scritto in quest'articolo, ma sentivo di dover fare questa precisazione per dare, come dire, "a cesare quel che è di cesare", tutto qui.
    Grazie,
    Fabio.

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  2. E' vero e sono totalmente d'accordo con te. Gentile ripreso poi dal responsabile per aver detto all'inviato " ... cerca di forzare il blocco...", ma quale blocco, il blocco al suo cervello forse. La RAI ma in generale tutta la TV italiana è sempre sulla linea del Gossip che su quello dell' Informazione, capisco anche però che Mazzocchi & Co. non avrebbero avuto, quali pseudo giornalisti/opinionisti sportivi, gli strumenti per analizzare una questione politica ben più ampia e dettagliata come quella postata su questa pagina, chissà quale sforzo sarebbe stato chiesto e quanta fatica magari perduta in quella sede senza poi delineare in definitiva un profilo più professionale delle motivazioni di background che hanno scatenato l'orda serba.

    Un saluto da un non spettatore della TV italiana, disgustato aggiungo.

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  3. ignorante giornalismo e non solo calcistico, Italiano.onore al popolo Serbo!!!!

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