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Si schierano con Israele. Sotto attacco Raiz e Saviano

Vittorio Arrigoni è uno scrittore e attivista per i diritti umani, due volte detenuto nelle carceri israeliane, premiato dal centro per la pace della città di Ovada, dedicato all'attivista filopalestinese Rachel Corrie. In questi ultimi giorni ha scatenato una campagna virale contro Roberto Saviano, colpevole di aver aderito alla manifestazione filoisraeliana di sabato scorso. A un primo testo feroce:



Giovedì 7 settembre a Roma e' andata in scena un pantomima organizzata dai coloni israeliani che sa di istigazione alla violenza alla massima potenza, lodando ai massacri israeliani da Deir Yassin a Sabra e Shatila passando per una Gaza ridotta in macerie, un corteo di tifosi beceri e razzisti ha inneggiato a più di sessant’anni di occupazione e oppressione, al fosforo bianco contro scuole dell’ONU e ospedali, a migliaia di prigionieri politici rinchiusi e torturati nei lager, ai campi di concentramento ancora in voga nel 2010, alla costante pulizia  etnica che ha prodotto e produce milioni di profughi e decine di migliaia di vittime in Palestina. Fra i ferventi sostenitori di questo evento che getta vergogna sul nostro Paese anche lui, l'autore di Gomorra. Mi domando quanti di voi considerino ancora il sionista Saviano, che non ha mai nascosto il suo amore per i peggiori criminali di guerra del nostro secolo, un italiano di cui andare fieri…

Camerata Roberto Saviano:
"Maroni il miglior ministro dell’interno da sempre in Italia”
“Israele il miglior esempio di stato per la legalità e la sicurezza”
"Vorrei tanto che il centrodestra riprendesse i valori dell'antimafia, quelli che aveva Giorgio Almirante"

 ha fatto seguire un video messaggio su youtube 


Analoga offensiva ha subito Raiz, già voce solista degli Almamegretta, la band napoletana evoluta dal raggamuffin al dub, colpevole anch'egli di aver espresso la sua solidarietà e vicinanza allo Stato d'Israele in un'intervista al quotidiano napoletano "Il Mattino". A metterlo sotto accusa il Collettivo autorganizzato universitario, radicato all'Orientale, sulle pagine di facebook, definendo vergognosa la sua adesione alla manifestazione e pubblicando i testi delle più famose canzoni antirazziste della band, da "Figli d'Annibale" a "Fattallà". Ma Raiz non si è tirato indietro e ha replicato sulla pagina di Giulia Valle (evidente il riferimento agli scontri del 1° marzo 1968) nome collettivo del Cau: 

"Ti ricordo nel 1938 che cosa hanno fatto i fascisti agli ebrei e cosa avrebbero cercato di fare  ad Israele se fosse esistito allora. Forse perché Raiz è ebreo ed amico di Israele che non vuol dire per forza essere nemico di qualcun altro,  forse  perché non c'è niente di vergognoso nel voler forzare il manicheismo che caratterizza chi ha voglia solo di essere fazioso, senza mai, dico mai, cercare un minimo di obiettività. D'altronde per te, cara Giulia, per te sostenere la causa palestinese significa forse sostenere la bieca violenza di Hamas? O negare ogni diritto alla donne, agli omosessuali? Non credo".




9 commenti:

  1. In effetti è giusto definire saviano un 'artista', romanziere. Non di certo giornalista o chissà cos'altro (nonostante il lavoro all'Ansa, cosa di per sè sospetta).
    Di certo, grazie a lui e allo spettacolo che da di sè, il senso civico della lotta alle mafie, alla (non troppo) lunga, ne uscirà devastato.

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  2. Raiz dimostra con la sua replica, tutta la sua ignoranza dei fatti storici reali, se c'è stato un regime politico nel 1938 filo sionista e apertamente favorevole all'espatrio degli ebrei verso la Palestina questo è stato proprio il regime nazista. Sionisti e nazisti in quegli anni avevano dato vita ad una magnifica collaborazione, entrambi favorevoli all'emigrazione ebraica, entrambi con delle organizzazioni paramilitari, entrambi inneggiavano alla politica di Hitler. Sarà opportuno ricordare che Adolf Heichmann, uno dei registi della deportazione degli ebrei europei, proprio in quel periodo si recava in Israele, dopo aver studiato lo yddish (la lingua ebraica) per gettare le basi di un progetto emigratorio degli ebrei verso quella terra. Naturalmente nel dopoguerra nessuno più ha parlato della collaborazione dei sionisti con i nazisti, fortunatamente ci sono dei libri dedicati a tale fattiva collaborazione, basta leggerli!

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  3. Contributo

    Asse Roma - Berlino - Tel Aviv

    di Andrea Giacobazzi

    http://www.youtube.com/watch?v=bvUO1FXhNWc&feature=player_embedded

    Maurizio

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  4. L'ignoranza la dimostra ephifanius. "Sarà opportuno ricordare che Adolf Heichmann, uno dei registi della deportazione degli ebrei europei, proprio in quel periodo si recava in Israele, dopo aver studiato lo yddish (la lingua ebraica) per gettare le basi di un progetto emigratorio degli ebrei verso quella terra." A quell'epoca lo Stato di Israele non esisteva e l'Inghilterra impediva l'emigrazione ebraica nei territori del Mandato Britannico.
    D'altra parte Heichmann non aveva alcuna necessità di imparare l'ebraico per comunicare con gli Ebrei, considerato il fatto che all'epoca risiedevano in Palestina, provenivano dall'Europa e parlavano lingue europee.
    Inoltre, vale la pena ricordare come il Gran Muftì di Gerusalemme, zio di Arafat, Haj Amin El Husseini, era amico personale di Mussolini, fu ospite di Hitler per diverso tempo e formò la divisione delle SS denominata "Hanjar" (scimitarra) che operò, con elementi in gran bosniaci, nei balcani.

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  5. Coppin ribadisco punto per punto quanto ho scritto in precedenza; Eichmann studiò lo yddish; si recò in Palestina, in visita di studio per accelerare l'emigrazione ebraica dall'Europa verso il focolare ebraico, ivi esistente, al fine della fondazione di un futuro stato ebraico. Questa politica di fattiva collaborazione dei sionisti militanti coi nazisti, trovava il massimo appoggio nei vertici del regime nazista,che nel frattempo studiava anche la soluzione del Madagascar. Nel dopoguerra durante il celebre processo ad Eichmann, gli inquirenti fecero tutto il possibile per occultare la fattiva collaborazione intercorsa tra nazisti e sionisti, calcando la mano solo sulle successive persecuzioni.Il cappio stretto al collo di Eichmann impedì da parte sua di rendere una preziosa testimonianza sui trascorsi di collaborazionismo tra sionisti e nazisti.Concludo ricordando che nell'esercito germanico vi furono circa 150.000 ebrei (o di origine) combattenti.

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  6. Lo yddish non è l'ebraico. Era la lingua parlata dagli Ebrei dell'Europa orientale. La soluzione del Madagascar fu una delle tante (Argentina, Uganda, ecc.) ipotizzate sia prima che durante la conferenza di Evian del 1938, al termine della quale fu evidente che i trentatrè Stati partecipanti si divisero tra quelli che i profughi ebrei tedeschi "non volevano" accoglierli ed in quelli che "non potevano" accoglierli. Soltanto Olanda e Danimarca si dichiararono disponibili all'accoglienza.
    Quanto ai "150.000 ebrei (o di origine) combattenti" essi erano, per lo più, veterani della I Guerra Mondiale, generali, ammiragli, decorati e che, come correttamente riportato nel Libro di Brian Mark Rigg "I soldati ebrei di Hitler" non si xonsideravano ebrei e avevano scelto la carriera militare con devozione e patriottismo per servire la rinata nazione tedesca. Col proseguire della guerra però, la politica nazista ebbe la meglio sulla logica
    militare e, nonostante il crescente bisogno di uomini da parte della Wehrmacht, divenne quasi impossibile per questi soldati scampare al destino di milioni di altre vittime del Terzo Reich.
    Quindi, parlare dei soldati ebrei di Hilter senza precisarne la sorte è estramente scorretto.
    Al contrario la divisione SS "Hanjar" era stata istituita proprio come unità musulmana ed i suoi apprtenenti non subirono la sorte dei soldati tedeschi ebrei. Anzi, dopo la guerra fu anche grazie al fondatore della divisione, Al Husseini, che molti nazisti trovarono "lavoro" presso gli eserciti arabi, in particolare quello siriano.

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  7. Coppin ribadisco Eichmann si recò in Palestina prima del secondo conflitto mondiale (non Israele che non esisteva all'epoca) e studiò lo yddish; tutte le altre tue polemiche non mi interessano.Ci fu una intensa collaborazione in quegli anni tra sionisti e nazisti che entrambi avevano lo stesso obiettivo. Della sorte dei combattenti di origine ebraica presenti nelle fila dell'esercito nazista, non ho fatto cenno,perché lo trovo un dettaglio nella vicenda bellica in esame.Mi occuperei più volentieri dei due milioni di soldati germanici lasciati morire dai vincitori del conflitto, di fame e di malattie, nei campi di concentramento.Mi occuperei più volentieri, dei milioni di tedeschi espulsi dalle loro case e dai loro territori alla fine della guerra, con la stessa ferocia dei coloni sionisti, che ai giorni nostri cacciano di casa i palestinesi, rubando la loro terra.

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  8. "Concludo ricordando che nell'esercito germanico vi furono circa 150.000 ebrei (o di origine) combattenti." Così concludi il tuo commento del 14 ottobre.
    Oggi scrivi: "Della sorte dei combattenti di origine ebraica presenti nelle fila dell'esercito nazista, non ho fatto cenno,perché lo trovo un dettaglio nella vicenda bellica in esame."
    Prima butti lì una frase per indurre un'idea (gli Ebrei "nazisti"), poi, nel momento in cui si dimostra che le cose non stanno come affermi cambi registro negando ciò che hai scritto in precedenza: "Della sorte dei combattenti di origine ebraica presenti nelle fila dell'esercito nazista, non ho fatto cenno".
    Quanto alle polemiche, puntualizzo:
    i nazisti, prima della guerra andarono in mezzo mondo, dal Tibet, all'Africa, all'Argentina, al Medio Oriente, alla ricerca dell'origine della "razza ariana" e di possibili future alleanze. I fatti sono che:
    - i nazisti appoggiarono Haji Amin El Husseini, Gran Muftì di Gerusalemme ed esiliato dal Mandato britannico della Palestina a causa delle sue attività nazionalistiche, nella sua campagna contro l'immigrazione ebraica in Palestina
    - nel 1941 Germania e Italia appoggiarono, sia pur debolmente, Rashid Ali al-Kaylani che, preso il potere in Irak nel 1941, aveva provocato la guerra anglo-irakena;
    - i compoenenti della Haganà combatterono inquadrati nella Brigata Ebraica dell'Esercito inglese;
    - lo yddish era un misto di ebraico e tedesco parlato dagli Ebrei dell'Europa centro orientale, occupata dai nazisti, e non tra gli Ebrei palestinesi, che parlavano l'ebraico.
    Quanto alle ultime tue affermazioni, dimostrano solo quanti guasti faccia la disinformazione costante su Israele e Palestinesi.

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  9. Coppin probabilmente ad Eichmann lo studio dello yddish, se non gli servì molto, nel suo viaggio studio d'anteguerra in Palestina, gli tornò utile durante la guerra in Europa, nell'organizzare le deportazione degli ebrei verso l'est. O forse successivamente nelle trattative tra congresso mondiale ebraico e Terzo Reich,al fine di liberare decine di migliaia di ebrei in cambio di un congruo numero di automezzi.Trattativa che non ebbe un buon esito.Il mio intento era quello di dimostrare che tra nazisti e sionisti c'erano (e ci sono attualmente molti tratti in comune tipo le rappresaglie indiscriminate sui civili) molti postulati ideologici e interessi comuni convergenti, per fare degli esempi la grande Germania, il grande Israele, la razza superiore ariana, il popolo eletto dei circoncisi.Personalmente considero la sorte degli ebrei durante il secondo conflitto mondiale,come la sorte di tante vittime innocenti, al pari di quelle subita dai tedeschi o nipponici. Comunque concludendo Eichmann si recò in Palestina e studiò lo yddish, tutto il resto è noia!

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