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Strage alla stazione, Carlos è disposto a parlare con i magistrati

Carlos, il capo della banda internazionale che ha supportato per 30 anni le frange più radicali del movimento di liberazione nazionale della Palestina, è disposto a collaborare con i magistrati bolognesi che indagano sulla pista internazionale per la strage della Stazione.
Cambiando rotta, il n.1 del terrorismo internazionale, detenuto a Parigi per una campagna stragista contro le ferrovie francesi, ha scritto una lettera al suo avvocato italiano, Sandro Clementi, dichiarando superata la vecchia condizione posta, di essere ascoltato da una commissione parlamentare.
Come spiega un articolo del "Resto del Carlino" , che ha ricevuto copia della lettera,
"lo Sciacallo è pronto a fare di più. Scrive: "Voglio confermare tutte le mie dichiarazioni sull’argomento davanti a un tribunale italiano, in Italia". Letto fra le righe, come spiegano i due avvocati, è pronto a fornire i dettagli mai detti finora. Ed è pronto a farlo non davanti a una commissione parlamentare (come pure preferirebbe), ma davanti ai magistrati. Non è finita, nel chiudere la lettera aggiunge un particolare nuovo e importante: "La mia ex moglie, Magdalena Cecilia Kopp, può confermare in un tribunale italiano le informazioni che mi ha fornito 30 anni fa su Thomas Kram e Bologna". Dunque, l’ex moglie Kopp saprebbe molte cose. La Kopp, dopo aver tradito il terrorista, è in Germania e collabora da tempo con la giustizia tedesca, ma non con quella italiana. Cosa farà ora?".

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