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Affatigato: ma il colonnello sbagliò depistaggio



dall'intervista di Marco Affatigato a Paolo Cucchiarelli


D- Lei è l’uomo dei ‘’due depistaggi’’ o presunti tali: infatti il suo nome venne fatto dopo la strage di ustica come “un camerata che era in missione verso Palermo” e a bordo dell’aereo. Il suo nome e il suo volto ricomparvero dopo la strage alla stazione nell’identikit diffuso ad agosto dalla questura di palermo. Una figura molto simile a lei era raffigurato nell’identikit insieme a quelli che sembrano i volti di Mambro,Cavallini e Fioravanti. Fioravanti e Mambro sono stati condannati in via definitiva ma proclamano una loro sostanziale innocenza. Lei come spiega questa sua presenza ?



R- Spiegare questa “mia presenza” imposta da altri è per me impossibile. Del resto neanche l’ex-magistrato Priore, oggi scrittore, ed altri ex-magistrati come il dr. Nunziata ed il dr. Mancuso , anche loro oggi scrittori ed in un caso anche “uomo politico” non ci sono riusciti, pur avendo mezzi a disposizione. Io so solo che alcuni membri dei vertici militari (SISMI) e civili (SISDE) sono stati processati e condannati per calunnia nei miei confronti come di altri camerati e civili non politici, italiani e stranieri. Un dato è certo : nel corso del processo al Colonnello Mannucci Benincasa egli è stato identificato quale “il telefonista” che fece il mio nome nel depistaggio di Ustica. Come anche la “velina” con allegato il foto-kit che mi raffigurava messa in circolazione nell’immediatezza della strage di Bologna. Un foto-kit che mi “rappresentava” coi capelli lunghi e sbarbato. Un foto-kit “ricalcato” dalla mia foto segnaletica di un arresto nel 1976. Strano , però, che al momento del mio fermo in Francia, a Nizza, per mia fortuna avevo barba lunga e capelli ordinari. Anche quella “velina” proveniva dagli uffici del SISDE.
Nel processo bolognese che ha visto imputati per calunnia e diffamazione nei miei confronti il Col. Mannucci Benincasa (SISMI) , il Generale Pietro Musumeci (SISMI) , il Generale Giuseppe SAntovito (SISMI) e al Tenente Colonnello Giuseppe Belmonte (SISMI) come anche Gelli Licio, Pazienza Francesco (SISDE) mi dispiace che non si sia voluto (o potuto, non bisogna dimenticare che già subito, il 3 agosto, due magistrati del Tribunale di Bologna , il dr. Viola e il dr. Persico, abbracciarono immediatamente la tesi di “Affatigato stragista” dandola in pasto ai quotidiani nazionali ed internazionali) appurare “il motivo” di quei due falsi messi in opera da entrambi i servizi segreti italiani (SISMI e SISDE) come non si è voluto , anche se il Presidente della Corte di Assise ha provato a richiederlo, sapere chi fossero i suoi (Colonnello Mannucci Benincasa) i loro (Generale Pietro Musumeci, il Generale Giuseppe Santovito, il Tenente Colonnello Giuseppe Belmonte, Licio Gelli e Francesco Pazienza ) “mandanti” . Venne sollevato il segreto di Stato ed ha voglia di dire l’on. Giovannardi che su Bologna non è stato posto il segreto di Stato. E’ stato posto eccome ! Un “segreto di Stato” che , proprio recentemente, è stato ribadito per ulteriori trent’anni….come se si dovesse attendere l’estinzione fisica di coloro che, in un qualche modo, hanno avuto a che fare con Ustica come con Bologna come con altri tragici fatti, stragi e assassinii, che hanno visto il territorio italiano quale luogo del misfatto politico.
Quindi questa sua domanda andrebbe posta al Colonnello Mannucci Benincasa poiché una cosa è certa, al momento della strage di Ustica il Colonnello Mannucci Benincasa era il Capo Centro del SISMI a Firenze. Egli era stato “informato” che un grave fatto sarebbe avvenuto a Bologna e che egli avrebbe dovuto dare l’indicazione che a compiere l’attentato era stato Marco Affatigato , dei NAR (movimento dello spontaneismo armato al quale io non ho mai aderito) , e che si sarebbe potuto riconoscere il corpo poiché al polso porta un orologio di marca Baume Mercier……ecco ! “chi” aveva informato il Colonnello Mannucci Benincasa che io solitamente avevo al polso un orologio di marca Baume Mercier ?
Si dice , in un altro processo – quello di Piazza Fontana , il processo ter o quater – che a suggerire ai “servizi segreti” italiani dell’orologio Baume Mercier sia stato il camerata veronese Marcello Soffiati , con il quale io ero in rapporto durante la mia “latitanza” in Francia …ma Soffiati era di Verona !? ed i rapporti che aveva Soffiati coi “servizi segreti” italiani erano a Verona !? già ….ma prima di divenire Capo Centro SISMI a Firenze il colonnello Mannucci Benincasa , stranamente, era Capo Centro SISMI a Padova . Sono personalmente convinto che “il fatto grave” che avrebbe dovuto avvenire a Bologna e per il quale il Colonnello Mannucci Benincasa doveva “istradare” l’azione giudiziaria su di me non era affatto Ustica ma bensì la strage di Bologna ….perchè questo ?
Le macerie della sala di attesa della stazione di Bologna fumavano ancora, quando con una sequenza convulsa di notizie, culminate in fretta nella “verità ufficiale” imposta ai cittadini: a) sembrerebbe trattarsi di uno scoppio accidentale di una caldaia; b) appare probabile che sia esploso un ordigno; c) è sicuramente una bomba “fascista”.
Fallito il “tentativo” del Colonnello Mannucci Benincasa , sin dall’apertura ufficiale delle indagini l’istradamento iniziale lo si dà lo stesso con la dichiarazione dell’allora Procuratore Capo di Bologna , Viola, e dal dr. Persico con l’ausilio della Polizia Politica bolognese : “…è un attentato fascista…abbiamo già identificato l’autore tramite un identikit …si tratta del neofascista Marco Affatigato” ….questa affermazione seguiva la precedente dichiarazione di Francesco Cossiga, allora primo ministro , “… scoppio a cause fortuite, ovvero all’esplosione di una caldaia nel sotterraneo della stazione…” .Il colpevole andava ricercato, e meglio se non trovato (o trovato morto) solo ed esclusivamente in un’area ben delimitata. Si tratta di una strategia investigativa illogica ed inspiegabile, almeno in apparenza. Una strategia che non trova riscontro in tutte le situazioni analoghe, occorse in altri paesi civili, nelle quali le indagini relative ad una attentato di enormi proporzioni sono cominciate in assenza di idee preconcette e senza escludere nessuna pista a priori. Le indagini penali devono iniziare, per forza di cose, a mezzo di ricerche effettuate a 360 gradi. Sono le risultanze fattuali, emerse con il tempo, a consentire la restrizione progressiva del campo di attenzione. Appare invece significativo, e già di per sé inquietante, che nella vicenda in esame ciò non sia mai accaduto ma anzi fecero da subito circolare un foto-kit ….a me rassomigliante…è subito venne fuori il mio nome. Per mia fortuna, quell’identikit rappresentava il disegno di una mia fotografia al momento del mio arresto nel settembre del 1976…capelli lunghi e, soprattutto “sbarbatello” ….insomma avevano rifatto lo scenario esatto utilizzato per incolpare Giancarlo Esposti circa la strage di Brescia …anche il suo “identikit” venne fatto basandosi su una sua foto di arresto …”sbarbatello” pure lui ….
Si da il caso che , al momento del mio fermo in Francia, io avessi una barba lunga di almeno tre mesi e curata ….come al momento dell’uccisione di Giancarlo Esposti a Pian del Rascino, anch’egli aveva una barba lunga e folta …....forse sarei dovuto, anzi lo do quasi per certo, morire anch’io …così “l’autore” della strage era certo e non avrebbe potuto “difendersi” …ma il fato e la ragione, la mia, volle che ciò non avvenisse …non andando ad un appuntamento che mi avrebbe dovuto far fuggire dalla Francia proprio il 3 agosto nel pomeriggio , il giorno dopo la strage. Chi mi offrì di fuggire ? Stefano Delle Chiaie. Ma io rimasi, consapevole di essere arrestato ma altrettanto consapevole di essere innocente. Poi l’arresto ebbe luogo non per la strage di Bologna , ma per una accusa strumentale “furto di documenti d’identità” nel novembre del 1976. Ma l’allora Giudice Istruttore francese , dr. Jacob, del Tribunale di Grande Instance di Nizza volle comunque minuziosamente e scrupolosamente verificare i miei movimenti nei giorni antecedenti il 2 agosto 1980 e soprattutto il 2 agosto….arrivando alla conclusione, e del resto l’Italia non chiedeva il mio arresto per la strage di Bologna , che io fossi del tutto estraneo all’attentato…..…così però non era per i mass-media italiani ed esteri. I quotidiani titolavano, malgrado ciò non fosse vero, il mio nome come autore della strage di Bologna e soprattutto a diffondere questa notizia con “particolari inediti” tratti dalle veline del SISMI, Santovito – Musumeci . I quotidiani che più “diffondevano” tale falsa informazione erano il Corriere della Sera e La Repubblica ripresi anche dalle altre testate italiane ed estere. Dire che dietro questa “disinformazione” ci fosse la Loggia Propaganda Due non penso di dire una fesseria. Ma il “perché” , questo è ben altra cosa . Ma il “teorema” Affatigato stragista era ormai decaduto grazie al mio arresto. 

5 commenti:

  1. Interessante. Invece cosa ha da dire in merito al depistaggio, di cui si parla anche in questo blog nell'intervista a Adinolfi, voluto dal dirigente dei servizi interni Russomanno, depistaggio per cui si fece riferimento a talune dichiarazioni rese proprio da lei, oltre che da Farina, e che condussero al mega-blitz nei confronti di TP, blitz che si concluse con una marea di arresti di innocenti finiti dietro le sbarre per anni?

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  2. La domanda è rivolta all'intervistato, Marco Affatigato.

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  3. Ho già risposto nei commenti all'intervista ad Adinolfi.....

    Marco Affatigato

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  4. quello che si continua a non capire e trovare una risposta è...PERCHE' GELLI AVREBBE SCELTO PROPRIO TE...x tutto questo???? Licio GELLI è tutto tranne che uno sprovveduto senza cervello..PERCHE' PROPRIO TE CON TUTTI CAMERATI PIU' O MENO NOTI CHE SI POTEVANO USARE O CONTROLLARE CON MENO PROBLEMI??..Verità è che tanti hanno scelto di scontare in carcere la loro innocenza, tu perchè sei fuggito in Francia?? Se dici di essere estraneo a tutto ciò di cui ti si accusa..perchè non sei rimasto ad affrontare ..le tue verità?? Ciavardini non ha scelto di fuggire..stà ancora pagando !!!!! per chi..ed in nome di chi??? ONORE al camerata Ciavardini ..GERONIMO KOCIS..NOBIS

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  5. @ Geronimo Kocis
    ....perché a 17 anni , in Italia, ed a 22 o poco più anni in Francia....perché prima di parlare non leggete le carte www.laprivatarepubblica.com/.../Bologna%20-%20Corte%20Assise%20Appello%20-%201%20-%2018-7-1990.pdf

    forse leggerete che "io" avrei dovuto essere ucciso ....
    ...come Pian del Rascino ... l'allora Capitano Delfino con Giancasrlo Esposti ...

    ..morto l'attentatore ...definito il processo

    ma, come allora non andò nel verso che avrebbero voluto (accusando l'estrema destra dell'attentato di Brescia) ...

    anche per Bologna non è andata così ...

    Affatigato Marco

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