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A piazza Alimonda i funerali di Massimo Leopizzi

 



I funerali di Massimo Leopizzi, storico capo ultrà genoano, morto qualche giorno fa a Bogliasco, si sono svolti la mattina di lunedì 18 agosto – nella chiesa di Nostra Signora del Rimedio in piazza Alimonda, a Genova.

La polizia locale ha avvertito già in prima mattinata per possibili deviazioni e chiusure del traffico nella zona a causa dell’alta partecipazione di tifosi rossoblù alle esequie. La chiesa del Rimedio è a pochi passi dal club 5R, in via Armenia, cuore della tifoseria organizzata.

E infatti in alcune decine si sono dati appuntamento con bandiere e striscioni davanti all’edificio religioso. In piazza anche una bandiera della Brigata Speloncia, il gruppo che Leopizzi fondò e che restò attivo fino al 2020.



La Genova rossoblù del calcio è in lutto. E' morto, infatti, Massimo Leopizzi, storica figura e punto di riferimento degli ultras del Genoa (nella foto, a destra, ai tempi della Fossa dei Grifoni). L'uomo, 63 anni, è stato trovato senza vita all’interno dell’abitazione della compagna a Bogliasco. Il decesso è dovuto a infarto. Leopizzi era gravemente malato da tempo ed è stato per diversi anni uno dei leader del tifo organizzato genoano oltre che fondatore del gruppo ultrà Brigata Speloncia, attivo tra i principali settori della Gradinata Nord.


Nel maggio dell'anno scorso era stato assolto da ogni accusa nell’ambito del processo su presunte estorsioni contro la società genoana. Secondo l’accusa, sarebbe stato il capo di un’associazione criminale capace di condizionare club e tifoseria rossoblù attraverso estorsioni, violenze e pressioni economiche nei confronti della società Genoa. La Procura aveva chiesto per lui una condanna a 8 anni di reclusione, mentre per l’intero gruppo di tifosi ultrà era stata quantificata una pena complessiva di oltre 33 anni. Ma, come detto, Leopizzi è stato assolto da tutte le accuse. A ricordare Leopizzi anche l'ex presidente Alberto Zangrillo, che lo aveva operato tempo fa: "Massi, due anni fa sei entrato nel cuore di tutti i miei collaboratori. Sapevamo di non curare un Santo ma sentivamo di avere di fronte un uomo leale, coraggioso e consapevole delle sue debolezze. Ci mancherai tanto!". 


Oggi è scomparso Massimo Leopizzi, per tutti Massi. Non era solo un volto della gradinata nord: era parte del suo respiro, del battito che fa vibrare il ferro e il cemento di Marassi. La sua storia non si misura in anni, ma in gradoni saliti, in trasferte percorse, in sguardi che dicevano più di mille cori. tra le tante pagine della sua vita ce n’è una che resterà scritta per sempre nella memoria collettiva del popolo genoano: anno 1992, trasferta a Liverpool. All’andata, in Italia, gli inglesi i famosi hooligans avevano assaggiato la tempra del grifone al ritorno, ad Anfield, non ci fu bisogno di parole lunghe: bastò una frase, appuntata nella leggenda come un sigillo di ferro" dovevano decidere se applaudire o venirci sotto… Hanno preferito applaudire". 

Non era arroganza, era la fotografia di un momento in cui rispetto e paura si confondevano negli occhi degli avversari. Oggi quella frase torna, appesa davanti alla nord, non solo per ricordare un episodio, ma per salutare un uomo che ha incarnato la coerenza, la presenza, la dignità di chi non abbandona mai la propria curva. Ciao Massi ora il tuo posto è tra le voci che non si vedono ma si sentono, tra i cori che partono senza bisogno di megafono, tra i cuori che non smettono di battere anche quando la partita è finita.
Romanticismo Ultras/facebook

La vera storia della Brigata Speloncia


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