Inchiesta ultras: ora se la prendono con i giornalisti
Curve & Crime: condannati a 10 anni Beretta e Lucci
E dieci anni di carcere anche per Luca Lucci, capo della Curva Sud milanista imputato come mandante del tentato omicidio dell'ultrà Enzo Anghinelli e di associazione per delinquere.
Sono due delle condanne emesse dalla gup di Milano Rossana Mongiardo nel processo abbreviato con più filoni sulle curve di San Siro.
In tutto, novant'anni di carcere (e domani un'altra sentenza è attesa per tre tifosi del Milan, tra cui l'ex bodyguard di Fedez, Christian Rosiello).
Dieci anni a Daniele Cataldo, vice di Lucci, esecutore dell'agguato ad Anghinelli. Otto a Marco Ferdico, ex del direttivo nerazzurro. Cinque a Pino Caminiti, ras dei parcheggi. L'accusa principale: associazione a delinquere per i milanisti; stesso reato per gli interisti, con l'aggravante mafiosa dei legami con la ‘ndrangheta.
Infine tre patteggiamenti, fra cui quello dell'imprenditore Gherardo Zaccagni, che gestiva i parcheggi al Meazza, accusato di corruzione tra privati con il consigliere regionale e comunale Manfredi Palmeri (a processo ma in un altro filone).
Anghinelli ai microfoni di Davi: ancora difendono Lucci
Klaus Davi per "KlausCondicio"
A poche ora dalla prima sentenza per il rito abbreviato dell'inchiesta Curve, parla Enzo Anghinelli, parte lesa nel processo, ex ultrà scampato a un agguato nel 2019 nel pieno centro di Milano, secondo l'accusa su mandato di Luca Lucci. Intervistato da Klaus Davi, Anghinelli dichiara: «Spero che oggi verrà fatta giustizia, ho sentito parlare il dottor Storari, confido in lui». In merito al tentato omicidio di cui è stato vittima e ai presunti killer, Anghinelli afferma:
«Massimiliano Mazzanti, detto "spara spara" - uno dei ras della Barona citato nei verbali della Squadra Mobile di Milano - posso solo dire che lo conosco da tanti anni ed è stato proprio Mazzanti a presentarmi Cataldo, forse proprio allo stadio. Mazzanti mente. Dice che è venuto all'ospedale ma l'avrei saputo. C'erano i familiari. Non ho mai ricevuto una sua lettera». Poi svela: «Se non ricordo male Mazzanti era venuto a trovarmi con Nazareno Calajò e la moglie a casa mia, mentre ero in riabilitazione».
E sull'ultrà Luca Guerrini, vittima anche lui di un tentato omicidio a Milano il 9 maggio scorso : «Non lo conosco. Mai visto. Se volevano fargli male secondo me non andavano con una scacciacani rimodulata. Cosa fa la scacciacani rimodulata? Fa un baffo. Una cosa un po' strana, forse un avvertimento». Anghinelli commenta anche le dichiarazioni di Giancarlo Capelli, storico capo ultras del Milan, detto "Il Barone", che proprio ai microfoni di Davi si era detto fiero di Luca Lucci affermando che lui rimane il leader: «Avranno il loro tornaconto a sostenere ancora Luca Lucci... lucciani di m...a...».
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