Fa il modesto Guerrini: non sono un capo, agguato inspiegabile
"NON SO CHI SIA STATO, AVRANNO SBAGLIATO PERSONA, NON HO POTERE IN CURVA" – PARLA LUCA GUERRINI, L'ULTRÀ DEL MILAN SCAMPATO AL TENTATO OMICIDIO: "I LUCCI? LI CONOSCO PER LE TRASFERTE, VADO ALLA PARTITA MA NULLA PIÙ" – IL TIFOSO ROSSONERO HA POI AMMESSO DI ESSERE "SOCIO DI MARIANNA TEDESCO (MOGLIE DELL’ULTRÀ INTERISTA MATTEO NORRITO) E DI LUCA LUCCI…
"Non ho idea di chi possa averlo fatto, né perché. So solo che mi hanno seguito per qualche metro. E non è vero che ho un ruolo dirigenziale nella curva. Non mi spiego chi possa avercela con me, avranno sbagliato persona".
Dopo essere scampato all'agguato di giovedì scorso in via degli Imbriani Luca Guerrini, ultrà del Milan 27enne con precedenti per furti e scontri fuori dallo stadio e reduce da un anno di daspo per aver minacciato Federico Dimarco, nega di avere un ruolo di primo piano nella Curva Sud rossonera nonostante avesse con sé in auto il bandierone e lo striscione di protesta 'Solo per la maglia', da mesi ormai unica espressione del tifo del secondo anello blu.
Secondo gli investigatori, Guerrini rivestirebbe un ruolo di spicco nella nuova curva e nelle riunioni prepartita del direttivo dei “Banditi”, ma non sarà dalle sue dichiarazioni che otterranno elementi utili per ricostruire la dinamica e il movente del tentato omicidio avvenuto in pieno giorno a Milano né per capire se l’episodio sia in qualche modo collegato al business e agli scontri di potere interni al tifo:
"I Lucci? Li conosco per le trasferte, vado alla partita ma nulla più", ha dichiarato l'ultrà, che ha poi però ammesso di essere "socio di Marianna Tedesco (moglie dell’ultrà interista Matteo Norrito, ndr) e di Luca Lucci, ma è stata mia l’idea di aprire il negozio. A loro verso 300 euro al mese e 1800 di affitto, ho due dipendenti, sono in regola".
"Avevo chiuso alle 12.30 per andare a pranzo e ho notato una moto nera con due persone che mi ha seguito per un po' - ha raccontato Guerrini agli investigatori - Al semaforo di via Imbriani, mentre ero in sosta per il rosso e guardavo il telefono, mi hanno affiancato e puntato la pistola al finestrino. Mi sono spostato sul lato passeggero per scappare e ho sentito le esplosioni (tre, due delle quali sono finite contro l’auto mentre il terzo proiettile è stato trovato a terra, ndr)".
LA GUERRA DELLE CURVE NON SI FERMA – LA PROCURA DI MILANO HA APERTO UN’INCHIESTA PER TENTATO OMICIDIO PER L’AGGUATO A COLPI DI PISTOLA ALL’ULTRAS DEL MILAN, LUCA GUERRINI, PER STRADA, NEL QUARTIERE MILANESE DI BONVISA – IL 27ENNE, RIMASTO ILLESO, È MOLTO VICINO ALL’EX CAPO DELLA CURVA LUCA LUCCI (ATTUALMENTE IN CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE): “HO VISTO DUE PERSONE CHE MI SEGUIVANO IN MOTO. AL SEMAFORO SI SONO AFFIANCATE, HO SENTITO UN COLPO…” – PER GLI INVESTIGATORI EMERGONO METODI E LEGAMI CON IL MONDO DELLA CRIMINALITÀ MAFIOSA...
Estratto dell’articolo da www.ilfattoquotidiano.it
Tre colpi di pistola. Il mondo degli ultrà a Milano è rovente: dopo le inchieste sulle curve del Milan e dell’Inter, giovedì è arrivato un attentato in piena regola a un tifoso rossonero. Un agguato per strada a colpi di pistola. L’obiettivo, per fortuna illeso, è Luca Guerrini, 27 anni, molto vicino all’ex capo della Curva Luca Lucci (attualmente in custodia cautelare in carcere). Guerrini fino a gennaio era sottoposto a Daspo.
Sono le 13:30 di giovedì nel quartiere della Bovisa, periferia nord della città. Guerrini esce dalla bottega di barbiere in cui è socio con Lucci. L’ultrà milanista sale su un suv Audi – proprietà in leasing della madre – e si dirige a mangiare.
spari contro auto di luca guerrini
“Ho visto due persone vestite di scuro, con il casco, che mi seguivano in moto”, racconterà più tardi alle forze dell’ordine, “Al semaforo si sono affiancate, ho sentito un colpo, mi sono buttato dalla parte del passeggero”. Poi altri due colpi, uno inesploso, mentre Guerrini riesce a scendere dall’auto e ad allontanarsi.
[...] Guerrini viene accompagnato in Questura e la polizia scientifica compie le analisi tecniche sull’auto. L’arma usata sarebbe una scacciacani 9x21 modificata. Nell’auto sono stati trovati striscioni del Milan.
Guerrini, però, non ha saputo spiegare cosa ci facesse quel materiale della curva rossonera a bordo dell’Audi. E neppure chi possano essere gli attentatori: ha sostenuto che l’agguato potrebbe essere nato da uno scambio di persona. Versione che non convince gli investigatori. La Procura ha aperto un’inchiesta per tentato omicidio. [...]
Inquirenti e investigatori sono preoccupati. Emergono metodi e legami con il mondo della criminalità mafiosa. Guerrini – non indagato – era legato a Luca Lucci, capo della Sud rossonera e in carcere dal 30 settembre dopo il maxi-blitz con arresti anche dei capi della Nord interista, tra cui Andrea Beretta, ora collaboratore di giustizia e che ha ucciso lo ’ndranghetista Antonio Bellocco e ha ordinato l’uccisione del 2022 dell’ex leader ultrà Vittorio Boiocchi.
FONTE: DAGOSPIA
Fallisce l'attentato contro un capo della curva rossonera
Era un ultras del Milan l'obiettivo dell'attentato di ieri in pieno giorno a Milano. Vittima designata dei proiettili che hanno colpito l'Audi che transitava in via degli Imbriani, zona Nord della città, giovedì 8 maggio attorno alle 13.30 era Luca Guerrini, 27 anni, co-gestore della barberia “Italian Ink” e già indagato per reati legati a manifestazioni calcistiche, rimasto illeso.
Il primo colpo, esploso dal passeggero di uno scooter - secondo quanto riporta il Corriere della Sera - ha preso il parabrezza del suv, tra cruscotto e volante. Il secondo s’è conficcato nella portiera del guidatore, appena sotto il finestrino. Al terzo sparo, l’arma, una scacciacani modificata calibro 9, si è inceppata. Guerrini avrebbe da poco ricoperto un ruolo nel nuovo direttivo post Luca Lucci, arrestato lo scorso dicembre, in Curva Sud. Il giovane del gruppo "Ultras Giambellino" è da sempre molto vicino a Lucci, l’ex leader degli ultras rossoneri arrestato il 30 settembre.
Nell'auto di Guerrini è stato trovato uno zaino al cui interno c'erano gli unici vessilli che da quando è scattato il divieto della Questura appaiono nella curva rossonera, un bandierone che raffigura il fondatore del Milan, Herbert Kilpin, e uno striscione con la scritta "Solo per la maglia". L'attentato è solo l'ultimo capitolo delle guerre di potere in corso nelle due curve di San Siro.
FONTE: Gazzetta dello Sport
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