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E' morto Sergio Pessot, un fascista rivoluzionario e internazionalista

 


Sergio Pessot, morto oggi a 93 anni, è stato un militante nazional-rivoluzionario in tre continenti, apprezzato dirigente d'azienda, scrittore facondo e dai molteplici interessi. 

Nato a Genova il 26 marzo 1931 da una famiglia di emigrati italiani in Argentina, rimpatriati nel 1939 con la morte del padre. A 13 anni aderisce alla Repubblica sociale italiana e si impegna attivamente con le Fiamme Bianche in azioni di supporto logistico contro le forze di occupazione. Partecipa agli ultimi fuochi dei franchi tiratori contro l'ingresso degli Alleati a Genova. 

Dopo la guerra, torna in America Latina, dove matura esperienze nei diversi movimenti nazionalrivoluzionari anti-yanquis. Nel 1946 è con la madre a Buenos Aires, dove entra in contatto con i gruppi rivoluzionari ispirati al fascismo repubblicano. Nel 1949 si trasferisce a La Paz, a sostenere la candidatura di Paz Estenssoro. A giugno è costretto a fuggire dalla Bolivia a seguito di un golpe "amerikano", teso a difenderne gli interessi nelle miniere di rame e argento, seriamente minacciati dal programma politico di Paz Estensorro. Rientra in Argentina nell’ottobre 1949 e collabora con Ayuda Social di Eva Peron. Nel 1950 si trasferisce a Rio de Janeiro dove partecipa alle attività dei superstiti dell’Assao Integralista Brasileira di Plinio Salgado.

Nel 1951 torna in Italia dove aderisce alla corrente spiritualista evoliana dei Figli del sole, al fianco di Pino Rauti, Enzo Erra, Lello Graziani, Giano Accame e Fabio De Felice scomparso lo scorso gennaio. Nel 1954 durante il servizio militare, d’accordo con Giano Accame, Pessot organizza una manifestazione contro il decennale della Resistenza. Manifestazione che viene stroncata prima di iniziare dall’intervento di un reparto di Carabinieri. Dal 1956 al 1960 svolge azione politica in Liberia contro la Mineral Trading Company ma vive anche in Inghilterra e negli Usa dove nell’impossibilità di svolgere attività politica ha svolto vari lavori per mantenersi.

Nel 1960 si ritira dall’attività politica e si dedica con successo alla direzione di alcune società alimentari. Quando nel 1988 Giano Accame assume la direzione del “Secolo d’Italia” gli affida la pagina economica. Nel 1992 partecipa all’assemblea degli azionisti della Sme contestandone lo smantellamento, intervento riportato ampiamente dalla stampa economica italiana.

Negli ultimi anni intensifica l'attività saggistica e torna all'impegno politico diretto, con CasaPound.

Oltre ad avere pubblicato numerose guide e testi naturalistici, tra i suoi scritti politici, spesso scritti a quattro mani con Piero Vassallo, vanno ricordati: A destra della città proibita (Terziaria, Genova 2004), Proscritti (NovAntico, Pinerolo 2011), I Figli del sole (NovAntico, Pinerolo 2012), Odessa (NovAntico, Pinerolo 2012) Fascismi nel mondo (Solfanelli, Chieti 2017) e La destra e la strategia della tensione (Solfanelli, Chieti 2019).

FONTE: Altaforte Edizioni, Solfanelli Editore

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