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Impiccata al balcone con la sciarpa da stadio. Dubbi sul suicidio della fidanzata di un ultrà

AGGIORNAMENTO 17 GENNAIO 2024


VI RICORDATE DI ROBERTA BERTACCHI, LA 26ENNE CHE SI È SUICIDATA CON LA SCIARPA DEGLI ULTRÀ REGALATALE DAL FIDANZATO, A LECCE? LA SERA PRIMA DI ESSERE TROVATA MORTA, LA RAGAZZA AVREBBE LITIGATO CON IL COMPAGNO 35ENNE IN UN LOCALE DI CASARANO - IL PM IPOTIZZA IL REATO DI ISTIGAZIONE AL SUICIDIO, MA AL MOMENTO NON VI È ALCUN NOME ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI...




Estratto dell'articolo di Claudio Tadicini per www.corriere.it del 7 gennaio 2024

 

Roberta BertacchiROBERTA BERTACCHI

Lei trovata impiccata in casa con una sciarpa attorno al collo, il fidanzato portato in caserma per essere ascoltato. Si propende per l'ipotesi del suicidio ma la presenza di alcuni oggetti rotti obbliga i carabinieri ad approfondire le indagini, per eliminare qualsiasi dubbio sul fatto che si sia trattato di un gesto volontario e sull'eventuale coinvolgimento di altre persone.

 

È giallo in provincia di Lecce sulla morte di una ragazza ventiseienne, Roberta Bertacchi, originaria di Ugento (nel basso Salento) e operaia in un'azienda calzaturiera, ritrovata impiccata ieri mattina nell'abitazione che aveva preso in affitto alla periferia di Casarano, dove recentemente si era trasferita per essere più vicina al luogo di lavoro.

 

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Per togliersi la vita, la giovane avrebbe utilizzato una sciarpa del Casarano calcio, squadra di cui è un grande tifoso il suo compagno D.F., conosciuto negli ambienti ultrà della squadra locale che milita in serie D. Il ragazzo, noto anche alle forze dell'ordine, è stato ascoltato a lungo dagli inquirenti nella veste di persona informata sui fatti, come pure amici e parenti della vittima, per cercare di ricostruire le ultime ore della ragazza e comprendere gli eventuali turbamenti che possano averla spinta a compiere il gesto estremo. Al vaglio anche i social della giovane, su cui si presenta con la frase «Se fossi un dolore sarei il più forte», e i suoi riferimenti all'«amore tossico».

 

CARABINIERICARABINIERI

[...] A dare l'allarme, alle prime luci di ieri mattina, sono stati i vicini di casa della giovane operaia, che hanno allertato il 112 dopo avere scoperto il corpo della giovane impiccato alla pensilina della sua abitazione, dove viveva da sola, conducendo una vita abitudinaria e tranquilla.

 

In casa di Roberta, come detto, sono stati trovati diversi oggetti rotti e altri fuori posto, ma non è escluso che possa averli danneggiati e spostati la stessa ragazza durante un probabile stato confusionale precedente al suicidio. [...] non sarebbero stati rilevati segni di violenza sul corpo della giovane, che da tempo pare seguisse cure psichiatriche: sul braccio destro riportava ancora i segni di una cicatrice, che si era procurata compiendo un gesto autolesionistico risalente allo scorso mese di agosto.

FONTE: DAGOSPIA


CASARANO (Lecce), 6 gennaio 2024 – E' stata trovata morta con il corpo penzolante sul balcone della piccola casa che aveva preso in affitto in via Ruffano, alla periferia di Casarano. Strangolata da una sciarpa da stadio.

 In apparenza un suicidio ma c'è il sospetto terribile che possa trattarsi di un femminicidio. Il secondo dell'anno: la prima vittima di questo 2024 è stata Rosa D’Ascenzo, uccisa dal marito nella provincia di Roma tre giorni fa. la prima vittima di questo 2024 è stata Rosa D’Ascenzo, uccisa dal marito nella provincia di Roma tre giorni fa.

I carabinieri sono al lavoro per chiarire cause e dinamica della morte di un'operaia, di 25 anni, che stamattina 6 gennaio è stata trovata morta nella sua abitazione, nel grosso centro del basso Salento, dove viveva da sola. Le indagini sono affidate al pm Rosaria Petrolo.

In un primo momento si era pensato ad un gesto estremo, ma col passare del tempo i carabinieri avrebbero concentrato i loro sospetti su un giovane del posto, amico della vittima e frequentante gli ambienti degli ultrà casaranesi.

Il ragazzo – D.F. le sue iniziali – è stato portato in caserma per essere ascoltato dagli investigatori in qualità di persona informata dei fatti



La curva del Casarano

La curva del Casarano non è una curva particolarmente violenta. Gli ultimi scontri che hanno coinvolto i tifosi salentini risalgono a un mese fa, il 4 dicembre scorso, in occasione dell’incontro di  serie D Casarano-Barletta. A provocarli la tifoseria ospite. Composta da circa 120 tifosi, è riuscita a forzare il filtraggio riuscendo ad entrare nell’impianto sportivo, senza controlli. Inoltre, un tifoso ospite in fase di identificazione, ha lasciato cadere dalle tasche una torcia bengala, un fumogeno, due grossi petardi poi sequestrati.

All’interno, sempre la tifoseria ospite ha acceso e lanciato un grosso petardo che ha colpito e ferito ad un piede un poliziotto in servizio, con prognosi ancora da definire: il lancio di petardi è proseguito nel corso della gara sia all’interno che all’esterno del settore, con gravi disagi per lo svolgimento della gara e pena la sospensione della partita. Si è pertanto reso necessario ispezionare il pullman dei tifosi del Barletta e qui sono stati rinvenuti, nascosti tra i sedili, 6 petardi, 11 fumogeni, una mazza in legno e una catena di ferro.

Al termine del match, i tifosi organizzati del Casarano hanno cercato di avvicinarsi al settore ospiti e di entrare in contatto con gli avversari, lanciando pietre, bottiglie di vetro ed altro materiale, mentre tra di loro, un centinaio stazionava lungo la strada in attesa che i tifosi ospiti venissero fatti uscire. Il bilancio: arrestati e daspati due tifosi del Casarano,  

Sei assolti dopo mesi di detenzione

Nello scorso mese di luglio  il giudice monocratico Giovanna Piazzalunga ha assolto per non aver commesso 6 tifosi del Casarano accusati di violenza privata per “una condotta violenta e minacciosa verso dirigenti e calciatori al fine di costringerli ad annullare e rinviare la seduta di allenamento”. I fatti risalgono 27 aprile 2021. Protagonisti Ciurlia Gianpiero, Marco De Paola, Antonio Ippazio Isernia, Letizia Fernando, Scarcella Mansueto e Scorrano Giovanni di cui i primi tre (Ciurlia, De Paola e Isernia) hanno patito sei mesi di arresti domiciliari con braccialetto elettronico e di seguito obbligo di presentazione quotidiana ai Carabinieri di Casarano. Tutti gli imputati poi hanno subito un daspo con obbligo di firma per durata da 5 a 10 anni.

Numerose le aggressioni subite in trasferta: a Mesagne, il 7 febbraio scorso, di ritorno da una trasferta a Nocera Inferiore, da parte di tifosi del Taranto (una rappresaglia per la sassaiola a Casarano in occasione del derby del 2019, con 17 tifosi denunciati), a Perugia, nell'estate del 2019, in occasione di un'amichevole 

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