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CasaPound Napoli, i gemelli Acuto espulsi dalla Grecia a novembre

 


Tre esponenti napoletani di CasaPound sono finiti ai domiciliari, uno dei quali ucraino e vicino ad Azov. Al segretario cittadino è stato notificato un divieto di dimora, un quinto militante e la sede stessa del movimento sono stati sottoposti a una perquisizione per l'aggressione subita a Napoli nell'ottobre scorso da un fotografo che indossava una spilla con un logo antifascista sul giubbotto. Ai cinque indagati sono contestati dal pm Fabrizio Vanorio i reati di rapina e lesioni aggravate, porto di oggetti atti a offendere e  ricettazione.

Gli arresti domiciliari sono stati notificati dalla Digos di Napoli a Vittorio Acuto, 34 anni, Paolo Primerano, 39 anni, ex guardia giurata, dipendente del ministero dei beni culturali, e a Taras Buha, 28 anni, ritenuto legato a fazioni neofasciste ucraine e collaboratore del console ucraino a Napoli. Divieto di dimora nella provincia di Napoli invece per il fratello gemello di Vittorio Acuto, Roberto Acuto, 34 anni, segretario cittadino di CasaPound, entrambi, sempre secondo gli inquirenti, legati a gruppi ultras della Curva A della tifoseria del Napoli. Misura attenuata per un riconoscimento fotografico non ceto da parte della vittima.

I quattro italiani avrebbero preso parte alla commemorazione del 7 gennaio per la strage di Acca Larentia  mentre in due, i fratelli Acuto, sono stati espulsi dalla Grecia lo scorso novembre in occasione delle celebrazioni di Alba Dorata per il decennale dei due militanti uccisi davanti a una sede ateniese del movimento.  Durante le perquisizioni a casa di Primerano, in provincia di Caserta, la Digos ha trovato, tra l'altro, e sequestrato una cartucciera di un mitragliatore da guerra contenente 55 bossoli. Sono state cercate tracce anche di tipo informatico, per approfondire il movente dell'aggressione e della rapina


La vittima fu immobilizzata, minacciata con un coltello, colpita a calci e pugni per portargli via il giubbotto. In seguito all'aggressione, all'uomo che indossava il giubbotto fu diagnosticato in ospedale un severo trauma cranico.

L'aggressione, avvenuta la sera del 12 ottobre 2023 nel quartiere collinare del Vomero, suscitò la reazione di diverse forze politiche. Alcuni giorni dopo si tenne un sit-in di solidarietà con la vittima. Sull'accaduto i parlamentari del M5s Dario Carotenuto e Gilda Sportiello presentarono una interrogazione al ministro dell'Interno.


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