Header Ads


E' morto Stefano Bracci. Dall'Eur a Rebibbia, "preso per caso"


A dare l'annuncio è il meno noto dei fratelli Bracci, Roberto, sulla sua pagina facebook.  
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.
Domani saluteremo Stefano nella Parrocchia San Giovanni Battista de la Salle in Via dell'orsa Minore 59 ( in fondo a V.le degli Astri). ORE 15.00

A ricordarlo ai suoi amici una foto luminosa, un bel ritratto di una buona borghesia (rigorosamente) in nero. 

Il primo memento è di Cesare Massimo Ruggeri, che con lui ha condiviso l'antica militanza giovanile all'Eur

Quando perdi un amico provi un grande dolore, ma quando perdi l'amico sai che una parte di te muore con lui, un fiume di ricordi attraversa la tua mente, un fiume di emozioni fanno vibrare il tuo cuore, ti scuotono fino a farti spoglio, rimanere in piedi è l'unica cosa che puoi fare, per lui, per lei, per i suoi figli, per tutti coloro che gli hanno voluto bene.

Ciao Stefano, se sarò degno ci rivedremo nel Valhalla a brindar con gli dei, degustando quel nettare destinato agli eroi.

Stefano Bracci ha alle spalle una lunga storia di detenzione: molto legato al fratello maggiore Claudio, stretto sodale (e cognato) di Massimo Carminati, è arrestato nel blitz di ottobre 1982 che smantella l'ultima rete dei Nar. Il superpentito Walter Sordi lo accusa di legami con la banda della Magliana per le attività di riciclaggio dei soldi delle rapine. Un rapporto nato per ragioni geografiche: i Bracci "abitano - spiega Claudio in un interrogatorio - a 50 metri dal  bar Barone di via Avicenna, nella zona di Ponte Marconi, ritrovo di boss come Franco Giuseppucci e Danilo Abbruciati"

Ma soprattutto per Sordi ha concorso all'omicidio del capitano Straullu e del suo autista. Il suo contributo: avrebbe permesso di identificare il capitano in una foto pubblicata dai giornali dopo l'omicidio del camerata Marco Pizzari, ucciso nel quadro delle "vendette dei Nar". 

L'accusa ha assetto variabile: in un primo momento si parla di un' "ambasciata" partita dal carcere. Perciò il mandato di cattura scatterà anche per Claudio, che era stato arrestato dopo le confessioni di Cristiano Fioravanti, nell'aprile 1981 ma nel processo sarà assolto e scarcerato mentre è condannato nel processo Nar1 per rapine e banda armata. 

Stefano sarà invece condannato nel processo Nar2 a 22 anni di carcere per concorso in duplice omicidio . In attesa della Cassazione ripara a Parigi, dove è arrestato nel 1993, insieme ad Antonio Spadavecchia. Ma lui è estradato, l'amico no. In carcere a Rebibbia è molto attivo nelle attività culturali. E' tra i protagonisti di "Presi per caso", una banda rock di cui è bassista e arrangiatore, mentre Claudio suona la chitarra. Partecipa anche al progetto cinematografico "Icona", un film scritto da sei detenuti, tra cui anche i leader "neri" Pierluigi Concutelli, Dario Pedretti e Lele Macchi. Intervistato dal Corriere della Sera commenta icasticamente la sua vicenda giudiziaria: "La giustizia è come la Lotteria di Capodanno: un terno al lotto, e in più c'è il biglietto truccato". Nell'estate 2011, ormai libero, partecipa al raduno unitario della destra radicale al monte Subiaco e porta la sua testimonianza di attivista negli anni di piombo e detenuto politico

 

Nessun commento:

Powered by Blogger.