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Meloni commemora la "vile e disumana deportazione" degli ebrei romani ma non basta mai

 

«Il 16 ottobre 1943 è per Roma e per l’Italia una giornata tragica, buia e insanabile. Quella mattina, pochi minuti dopo le 5.00, la vile e disumana deportazione di ebrei romani per mano della furia nazifascista: donne, uomini e bambini furono strappati dalla vita, casa per casa.  Più di mille persone furono deportate e di loro solo quindici uomini e una donna fecero ritorno. Nessuno dei bambini. Un orrore che deve essere da monito perché certe tragedie non accadano più. Una memoria che sappiano essere di tutti gli italiani, una memoria che serve a costruire gli anticorpi contro l’indifferenza e l’odio. Una memoria per continuare a combattere, in ogni sua forma, l’antisemitismo».

Così scrive oggi la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni in una nota. Ma la nettissima condanna della "furia nazifascista" non è mai abbastanza e così Dagospia riesuma l'odiosa goliardata giovanile del deputato bolognese Galeazzo Bignami, che un Carnevale si travestì da SS.

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