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Da Terracina il primo siluro giudiziario per i Fratelli d'Italia

Affari proibiti garantiti agli imprenditori romani in cambio di finanziamenti per la campagna elettorale che ha portato al Parlamento europeo Nicola Procaccini.

Clemente Pistilli per repubblica.it

Dalla maxi inchiesta della Procura di Latina sull'amministrazione comunale terracinese, che conta 59 indagati, spunta anche il sospetto che alcune pressioni per favorire chi voleva investire nella città pontina non siano state fatte solo per ottenere voti in quello che era un feudo di Fratelli d'Italia.

Un particolare che si aggiunge alle accuse di concessioni demaniali assegnate in maniera illecita, appalti facili e sanatorie impossibili in cambio di sostegno elettorale, qualche pranzo, una giornata al mare o un pieno di benzina.

La settimana scorsa, al culmine di lunga indagine su Terracina, le guardie costiere e i carabinieri hanno eseguito tredici misure cautelari, messo ai domiciliari la stessa sindaca Roberta Tintari e portato alle dimissioni in massa dei consiglieri che sostenevano la giunta di FdI. A Procaccini, esponente di Fratelli d'Italia e da anni uno degli uomini più vicini a Giorgia Meloni, ritenuto dagli inquirenti il regista di un sistema di illeciti, è stato notificato un avviso di garanzia. Ora il dubbio su possibili finanziamenti opachi, concessi o solo promessi, per la campagna elettorale delle europee.

Tra gli immobili a cui sono stati messi i sigilli c'è il camping "Romantico", secondo gli inquirenti realizzato abusivamente, occupando il demanio marittimo. Per gli investigatori quel complesso immobiliare era particolarmente a cuore proprio all'eurodeputato Procaccini. Sul camping hanno investito degli imprenditori di Roma, che si sarebbero scontrati con Marcello Masci, imprenditore terracinese, di fatto a capo di una coop di bagnini e capogruppo in consiglio comunale di Cambiamo. Intercettando alcune telefonate tra l'ormai ex presidente del consiglio comunale Gianni Percoco, messo ai domiciliari, e Procaccini, le guardie costiere hanno riscontrato il tentativo dell'esponente di Fratelli d'Italia di far trovare un'intesa ai soci del campeggio con Masci.

Il 25 ottobre 2019, grazie a uno spyware inoculato nel telefono di Percoco, è stata poi ascoltata una conversazione tra quest'ultimo e la sindaca. Percoco riferisce alla Tintari dello scontro in atto tra i nuovi proprietari del campeggio e Masci e parla di un pranzo a cui andò insieme a Procaccini, specificando che gli imprenditori romani avrebbero contribuito alla campagna elettorale dell'attuale eurodeputato: "Siamo andati a pranzo insieme, amm' chiamat' Nicola e stavano là per il finanziamento a Nicola per le europee, ci abbiamo mangiato insieme". Ancora: "Poi Nicola ha fatto la riunione con loro e ma ditt' Gianni fai da mediazione per incontrarli e cercare di trovare...".

Intanto Procaccini sembra concentrato soprattutto sulle prossime elezioni. "Facciamo la nostra parte, stringiamoci a coorte", scrive cercando di galvanizzare gli elettori.

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