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Letti da noi 30/ Degrelle e la rivoluzione delle anime





 

"Occorre ribadire quelle cose essenziali che segnano un'anima ai suoi albori: una terra, un paese natale, la luce del sole, i costumi, le dimore, i defunti e la fede d'un popolo. Questa analisi ci conduce alla Patria. Diremo subito ciò, che essa rappresenta per noi, ciò che in essa ci commuove, ciò che nel suo sfacelo ci fa penare. Ritorneremo sul suo passato, né ricorderemo la nobiltà e la forza. Tali lezioni si traggono dagli eventi e dagli uomini. Alcuni visi riaffiorano dalla morte: re, santi, eroi, stelle che lacerano la notte con la loro luce...  Ci giocheremo sempre tutto: testa o croce. Vogliamo tutto, o non vogliamo nulla. Ci vanno a genio solo gli intransigenti, quegli apostoli feroci che prediligono un fallimento completo o un successo mediocre, il ruggito pernicioso del leone al belato interminabile delle pecore".

La Rivoluzione delle anime, scritto da Leon Degrelle, avvocato, politico belga, fondatore del Rexismo, movimento nazionalista di chiara ispirazione cattolica, nel lontano 1938 non era mai stato tradotto in lingua italiana. Si tratta quindi di un'opera inedita, impreziosita dalla prefazione di Maurizio Rossi, edita da Passaggi al Bosco, di cui consiglio una attenta ed approfondita lettura, la cui intensità è pari alla statura dell'autore: una testimonianza preziosa, capace di oltrepassare la barriera dello spazio e del tempo, trasmettendo il coraggio e la consapevolezza di una concezione del mondo e della vita eroica, verticale, solare. Una testimonianza ancora più importante, in questo inizio di terzo millennio, caratterizzato dalla morte delle ideologie e dal trionfo del pensiero debole del politicamente corretto, dove di eroico e solare c'è ben poco. Un testo che potrà, senza ombra di dubbio, essere un contributo valido per quella generazione che vorrà custodire e trasmettere la straordinaria eredita della lunga memoria europea.






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