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25 aprile: la fascisteria romana invoca una nuova Repubblica sociale

 


Il 25 aprile è una scadenza molto importante per la fascisteria. Il giorno della disfatta va adeguatamente commemorato con azioni di propaganda e di lotta contro la Repubblica democratica. Questo anno i camerati romani di Area, la nuova aggregazione movimentista che ha i suoi principali promotori in Forza Nuova e nella Comunità di Avanguardia, hanno provocatoriamente invocato "una nuova Repubblica sociale". Cioè proprio l'organizzazione statale alleata del Terzo Reich, la cui sconfitta è appunto celebrata il 25 aprile in Italia, come Festa della Liberazione. Questo il testo del comunicato di "rivendicazione" del blitz anti-antifascista:

"Mentre oggi la compagnia di schiavi e vecchi e nuovi traditori festeggia la 'festa della sconfitta e dell'occupazione americana', noi rilanciamo la nostra sfida al sistema e rimaniamo in "trincea" nella guerra del "sangue contro l'oro", che dura dal 1919.

L'infame data del 25 aprile, e dei giorni di sangue che seguirono, è ben rappresentata solo dalla barbarie di piazzale Loreto e fu l'inizio della tirannia antifascista, collante tra tutte le forze internazionaliste che mai hanno smesso di odiare l'Italia e gli italiani", Giuliano Castellino non le manda a dire e rivendica il blitz del Colosseo.

"Oggi gridiamo più forte: PER UNA NUOVA REPUBBLICA SOCIALE! E lo facciamo dal Colosseo, da Roma, culla e faro di Civiltà. 

Dalla Capitale, il 25 aprile, s'innalza un grido alla mobilitazione per una Nuova Repubblica Sociale in cui il potere torni al popolo e ai lavoratori, contro tecnici, banchieri ed usurai. Dove la Nazione sia edificata sulla Fede di Roma, la Civiltà del Lavoro, i diritti sociali e la socializzazione. Dove la cultura nazionale possa spazzare via il veleno antifascista e restituire libertà al popolo. 

Ecco perché i nomi dei martiri di Dongo non ci permettono resa, ecco perché nei loro nomi avanza la rivoluzione: oggi come ieri, oggi per domani, l'Italia ha bisogno di Eroi e di Combattenti, non di rubagalline o traditori. 

SABATO 8 MAGGIO - conclude -  TUTTI A ROMA, TUTTI A BOCCA DELLA VERITÀ, per vincere. Perché "Noi siamo ancora qui!", pronti ad assaltare l'avvenire!".

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