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Letti da noi 28/ Ultras Salerno, un'altra storia di 45 anni di tifo granata

E' approdato da poco più di 10 giorni, nelle libreria della Campania,  Ultras Salerno Un'altra Storia. Il libro sui 45 anni della Curva Sud Siberiano, di cui consiglio una attenta ed approfondita lettura, di ben 172 pagine, Saggese Editore scritto dai colleghi Umberto Adinolfi, Dario Cioffi e Mario De Fazio.
Cosa è la Salernitana? Una squadra di calcio, militante ora in serie B, con una lunga storia, fatta calcando i campi di fango del Dio pallone della terza serie, con un unico campionato giocato in serie A, terminato con la retrocessione in serie B. Risposta formalmente corretta, ma la Salernitana, almeno a Salerno e provincia è ben altro. Un fenomeno che lega migliaia di persone, di diversi ceti sociali, che unisce tifosi dei quartieri popolari ed esponenti della città bene e radical chic, uniti dall'amore per una maglia quella granata e dell'ippocampo, suo storico simbolo. E' la principale aggregazione cittadina.
Un libro che ho letto con la massima attenzione, senza alcuni pregiudizi sportivi, nonostante sia tifoso del Napoli e frequentatore della Curva A dello Stadio San Paolo, ora Diego Armando nel quale i concetti di identità, radici (quelle che non gelano mai come direbbe Tolkien) appartenenza, sangue riescono a descrivere, in maniera indovinata, il concetto di ultrà del secolo precedente e la sua evoluzione nel terzo millennio.
Un racconto che inizia e mai finisce, che inizia con una pagina triste, la morte di Carmine Rinaldi conosciuto con l'appellativo di Siberiano, storico capo ultrà in onore del quale è stata ribattezzata la curva Sud, tempio del tifo granata, tra pagine esaltanti come la promozione in serie A e pagine tristi, una su tutte la tragedia del treno di ritorno da Piacenza il 24 maggio del 1999.
172 pagine in cui si narra, ascoltando la voce dei protagonisti o l'esperienza diretta degli autori, ciò che è stato il movimento ultrà a Salerno, la sua Curva Sud, chi l'ha animata, chi ne ha subito una fascinazione.
Un libro che ha un ulteriore grande merito: non ha la pretesa di essere esaustivo e non ha voglia di giudicare niente e nessuno. Ha l'ambizione, di raccontare una storia, che non leggeremo mai in alcun libro di storia, di chi ha scelto di vivere ultrà per amare Salerno.

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