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Trent'anni fa Freda fonda il Fronte Nazionale, l'ultimo gruppo sciolto dal Viminale


Il 21 dicembre 1990 Franco Freda fonda il Fronte Nazionale, il primo sodalizio politico che pone al centro del suo programma l'emergenza razziale. La data scelta, il Solstizio d'Inverno, dava il senso di una missione "sacra" a cui le poche decine di militanti personalmente selezionati dal Reggente, erano chiamati. Ma richiamava anche la precedente esperienza del Movimento Politico Ordine Nuovo che formalizzo la sua costituzione il 21 dicembre 1969.
Una capacità di anticipazione che sarà severamente punita. Con gli arresti nell'estate 1993, con il processo per violazione delle leggi Mancino e Scelba che porterà allo scioglimento del gruppo nel novembre del 2000. Stavolta, a differenza del caso di Ordine Nuovo, quando Taviani forzò i tempi dopo la condanna in primo grado, il Viminale ci mette un anno e mezzo dalla sentenza della Cassazione per cui Franco Freda torna in cella per sette mesi. 
In "Naufraghi" ho raccontato così la sua ultima avventura politica, a cui si sentiva chiamato dagli "dei del sangue e del suolo".



Dopo 13 anni di detenzione Franco “Giorgio” Freda risponde a questa chiamata tornando sulla scena politica. Il leader più radicale del tradizionalismo rivoluzionario, negli anni tumultuosi dell’insorgenza proletaria e giovanile, aveva individuato nel «vietcong, soldato politico povero ma potente» l’emblema dei popoli in lotta contro il dominio dei due Imperi. Ora l’allarme per l’“invasione allogena” – che sale dalle viscere del Paese profondo ed erutta nelle prime insorgenze leghiste – lo dissuade dalla sua vocazione di “allevatore di anime”. LEGGI TUTTO

1 commento:

  1. se tutto è giusto, dalla tecnica mutuata dai frankisti in poi, Freda è un agente del trotzkismo internazionale.

    Tanto vi devo

    daouda

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