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Taddeini: il ferimento di Nanni e il "duello" con Verbano


Nella discussione sull'accoltellamento di Nanni De Angelis il 19 ottobre 1978 è intervenuto Massimiliano Taddeini, suo strettissimo sodale, che quel giorno lo accompagnò in ospedale. Nel descrivere con maggiore precisione i fatti ci offre una precisa ricostruzione sul ruolo di Valerio Verbano nello scontro

Non ci fu nessuna dinamica particolare nel ferimento di Nanni quel giorno. È vera la storia del pattuglione, ma i dettagli sono diversi. Non fu uno scontro. Noi venivamo dal pattuglione intorno a viale Libia alla ricerca di quello che chiamavamo Jack lo squartatore e che nei giorni precedenti aveva usato il coltello con pischelli non ricordo neanche se tippini o di qualche altra formazione. Avevamo smobilitato, non avendo trovato nessuno, e stavamo tornando alle macchine per tornare a casa. Quel giorno non c'erano stati altri scontri. Eravamo sparpagliati quando Nanni vide per primo un gruppetto di compagni. Attraversò la strada all'improvviso e come si avvicinò a loro prese una coltellata nella schiena. Era un coltello e non un rasoio, ferita di punta con lesione della pleura. Lo portammo io ed un'altra persona al policlinico quindi lo dico per certo. Non ci fu un vero scontro. Io mi incrociai correndo verso Nanni con un compagno, che solo molto dopo si scoprì essere Valerio Verbano, lui con un coltello e io con la mazzetta. Lui non riuscì a colpirmi io schivando il coltello lo colpì al petto.
Null'altro accadde quel giorno. Nessuna dinamica strana. Almeno per quell'epoca.

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