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Odio razziale, 3 arresti a Modena per tentato omicidio con machete


Prima è stato preso a bastonate, poi è stato ferito al braccio con un machete, mentre gli gridavano contro frasi come "tornatene al tuo Paese, qui comandiamo noi". E’ successo a Modena, il 15 luglio. Vittima dell’aggressione, per la quale sono stati arrestati un padre e i due figli, tutti italiani, di 50, 30 e 24 anni, accusati di tentato omicidio aggravato da discriminazione e odio razziale, è un ragazzo di 22 anni del Burkina Faso.
Secondo quanto accertato nel corso delle indagini dalla squadra mobile, il giovane era stato picchiato solo per via della sua amicizia che aveva con alcuni magrebini. Il 22enne era stato picchiato con calci e pugni, preso a bastonate sulla testa e accoltellato al braccio sinistro col machete. Portato in ospedale, era stato operato, ma a oggi non ha recuperato la piena funzionalità dell’arto.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, lo scorso 11 luglio un cittadino marocchino aveva denunciato per rapina uno dei tre indagati che poi, quattro giorni dopo, aveva sporto a sua volta querela per una presunta rapina che sarebbe stata perpetrata dal fratello del denunciante.
Una volta formalizzata la denuncia alla stazione dei carabinieri di San Damaso, quindi, i tre avevano organizzato una spedizione punitiva nei confronti dei fratelli marocchini, nei pressi della loro abitazione in zona Modena Sud, dove accidentalmente si trovava il giovane burkinabè, loro conoscente, divenuta vittima inconsapevole del gesto ritorsivo.
In seguito all’aggressione, prima verbale, con espressioni discriminatorie a sfondo razziale, poi con un bastone sulla testa e con due colpi di machete in direzione del volto, dai quali il giovane si sarebbe difeso facendosi scudo con il braccio sinistro, i tre, prima di darsi alla fuga a bordo di un’utilitaria, avrebbero anche cercato di investire il 22enne, senza riuscirci. Il ragazzo, soccorso da alcuni amici, era stato quindi portato dal 118 all’ospedale di Baggiovara.

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