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Gli idranti spengono i fuochi di guerriglia a Roma: 12 fermi


Sono 12, al momento, i fermati a Roma, per gli scontri per la manifestazione no lockdown indetta da Forza Nuova a piazza del Popolo. La manifestazione è cominciata alle 17 con circa 300 militanti leghisti che si sono ritrovati a piazza Cavour, a Roma, per contestare il Dpcm emanato per contenere l’epidemia da Covid-19. I manifestanti hanno così marciato per unirsi ai militanti di Forza Nuova già presenti a piazza del Popolo, circondati da un robusto schieramento di polizia. Anche questa volta la piazza è stata circondata lasciando come unica via di fuga il varco per il Flaminio.
Intorno alle 19,30 la polizia è intervenuta con idranti per disperdere il raggruppamento. I manifestanti hanno fatto esplodere diverse bombe-carta in direzione delle forze dell’ordine e fermato alcuni dimostranti. Dopo le cariche in piazza del Popolo i manifestanti hanno indietreggiato verso piazzale Flaminio, dando fuoco ad alcuni cassonetti dei rifiuti e distruggendo monopattini e biciclette. Di lì i dimostranti sono ripiegati in direzione di Prati, pressati dalle forze dell'ordine. Insulti da alcune finestre di piazza Risorgimento sono stati urlati agli ormai decimati manifestanti che si sono spostati, attraverso il Lungotevere, in direzione di via Ottaviano. Una vera e propria rincorsa, quella di poliziotti e carabinieri, ai manifestanti dispersi tra il quartiere Prati e Borgo Pio. Tra i veicoli danneggiati un paio di auto di servizio dei vigili impegnate per l’interdizione al traffico veicolare e la sicurezza della circolazione stradale.
La zona di piazza del Popolo è ancora presidiata dalle forze dell’ordine in tenuta antisommossa, mezzi idranti e blindati mentre un elicottero ha continuato a sorvolare l’area. 
CasaPound ha smentito la sua partecipazione alla protesta.

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