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Roma, ordinato il sequestro di CasaPound. L'accusa è di odio razziale

Il Gip di Roma, su richiesta della Procura, ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo del palazzo occupato, che non è un ordine di sgombero ma impone agli occupanti di liberare l'edificio. Il reato contestato è quello di associazione a delinquere finalizzato all'odio razziale e all'occupazione abusiva. Indagati i dirigenti nazionali, Gianluca Iannone, Simine Di Stefano e Andrea Antonini. 
Un portavoce di CasaPound ha dichiarato che non è stato ancora notificato nessun provvedimento

LA RAGGI CANTA VITTORIA
"E’ un momento storico, una vittoria per la citta’". Lo ha detto la sindaca di Roma, Virginia Raggi, interpellata, nel corso di Coffee Break su La7, in merito alla notifica da parte della Questura del provvedimento di sequestro della sede di via Napoleone III, occupata da fine 2003 da CasaPound.

L'annuncio del sequestro ieri

CasaPound dovrà liberare lo stabile occupato in via Napoleone III, all'Esquilino. A comunicarlo ai militanti del movimento politico della tartaruga frecciata presenti in loco  sono stati i poliziotti. Ad agosto scorso, su disposizione del sindaco di Roma, Virginia Raggi, esponente di primo piano del Movimento Cinque Stelle, era stata rimossa la scritta dal palazzo.
Ad esultare per lo sgombero dello stabile di via Napoleone III occupato dai militanti del movimento politico guidato da Simone Di Stefano in nome di una ristabilita legalità  è Laura Castelli, vice ministro dell'economia e delle Finanze.




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