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Ha un volto e un nome la calciatrice del gran rifiuto: Sam Leshnak

Ha finalmente un nome la calciatrice che, essendosi sottratta da sola all'omaggio rituale a #blackslivesmatter, è diventata l'eroina anonima dei sovranisti de noantri. Centinaia di condivisioni sui social con tanto di richieste di chiarimenti respinte. Nessuno sapeva chi era. poi è arrivato un paio di ore fa il Primato Nazionale:
Nella presentazione del suo profilo Instagram si definisce, nell’ordine: cristiana, moglie, atleta professionista, patriota, sognatrice. E’ lei Samantha Leshnak, il portiere di riserva del North Carolina Courage, unica a rifiutare di inginocchiarsi – pur avendo dichiarato il suo supporto al Black lives matter e indossandone la maglietta – durante l’esecuzione dell’Inno Usa prima della partita disputata contro il Portland Thorns FC. Bianca, bionda, eterosessuale, sposata, antiabortista, sul suo Instagram posta frasi della Bibbia e slogan motivazionali sul “non cercare scuse” per non migliorarsi. Incarna praticamente ogni caratteristica invisa agli antirazzisti che vorrebbero cancellare dalla faccia della terra la “whiteness”

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