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Il sogno rivoluzionario di Avanguardia Nazionale compie 60 anni

Il 25 aprile del 1960 nella sede centrale della Federazione Nazionale Combattenti della Repubblica Sociale Italiana di via Santa Eufemia a Roma nacque Avanguardia Nazionale.
Della nascita, dei suoi concetti per orientare il suo percorso, con dovizia di particolari ci parla Stefano Delle Chiaie, leader indiscusso del movimento, andato avanti lo scorso 9 settembre,  a pagina 19 del libro L'Aquila ed il Condor, memoria di un militante politico edito da Sperling & Kupfer.

"Il nostro progetto di fondazione del movimento non subì comunque interruzione. Ormai dovevamo andare avanti. Scegliemmo alcuni concetti per orientare il nuovo percorso: La nazione come realtà culturale, la libertà come conquista, solidarietà, disuguaglianza come responsabilità e non privilegio, centralità del lavoro, partecipazione, ordine naturale in alternativa a quello liberal capitalista o marxista.
Il nostro obiettivo era un'Europa estesa fino agli Urali, unita nella differenza dei suoi popoli e terza forza rispetto ai due blocchi imperialisti.
Su questi presupposti, il 25 aprile 1960, nella sede centrale della Federazione Nazionale Combattenti della Repubblica Sociale Italiana di via Santa Eufemia a Roma, nacque Avanguardia Nazionale.
Eravamo immuni da qualsiasi sindrome nostalgica e immersi in un sogno rivoluzionario. Facemmo nostro il motto "non siamo gli ultimi di ieri ma i primi di domani".
Non fu solo un modo di presentarci ma un nostro profondo sentire. Fu questa nostra caratteristica che, nel tempo, stabilì la marcata differenza tra Avanguardia e il resto dell'area cosiddetta neofascista. Nonostante le insinuazioni e i sospetti di quanti, ormai devoti ai musei di pietra, non riuscivano a decifrare le scelte di chi, piuttosto che rimanere in piedi tra le rovine, aveva deciso di andare oltre".

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