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In proud and glory di Flavio Campo: Rainaldo Graziani



Rainaldo Graziani ci consegna sulla sua pagina facebook un ringraziamento a Flavio Campo che con due semplici tratti ne disegna il ruolo fondamentale di cerniera dell'ambiente, tra diverse generazioni, tra diverse e talvolta ostili realtà organizzative. Il video youtube che ha allegato è un altro ricordo: l'inno del Tercio, la legione straniera spagnola, era il primo coro che partiva nelle nottate delle bettole romane, quando gli ultimi clienti andavano via e si chiudevano dall'interno le saracinesche per fare mattina ...

A presto Flavio ! o meglio ancora a prima o poi !
Grazie per ciò che è stato tra di noi.
Il Tuo ricordo è grano riposto nei granai... buono per l'avvenire
Era forse il 1985 .... Tua madre mi telefonò e con accento sardo mi disse : Rainaldo... stanno arrivando ! ... ed io ... chi sta arrivando Signora ?! ... e lei ... la sbirraglia !... ebbi non più di tre minuti per dire a Noni, incomprensibile e stravagante ex mercenario, vattene Noni che arrivano le guardie...
lo incontrasti a pochi metri dal "covo Leonardo" che ti avvisava che eri scortato dai carabinieri di P.zza San Lorenzo in Lucina... entraste e non conoscevo il capo di accusa... Ti sollecitavo di non impensierirti per il fatto che mi soffermavo con gli ufficiali dei carabinieri sull'esoterismo islamico fino a quando con quel tuo inimitabile sarcasmo mi dicesti che cercavano da noi Emanuela Orlandi... Ti ringrazio anche per aver ospitato Nanni de Angelis la notte della Sua "celebrazione" nascosti dalla vegetazione abruzzese dove ci hai garantito rifugio, sollievo e ed hai spiegato a Giorgio De Angelis e al sottoscritto e ai pochi altri fortunati convenuti, in una notte stellata di ottobre "... dovete avere paura dei vivi e non dei morti !!!"... " 

Grazie per le decine di taniche di vino fuori dalla abitazione di Puente Remanso, sul Rio Paraguay,... grazie per averci insegnato a conoscere la morte, a sorriderLe, ed aver brindato insieme a noi in occasione della scomparsa del Falco Blu, del nostro fraterno Michele Fichera ...
Grazie delle serate trascorse insieme, in una strana e piacevole solitudine, come ad esempio la serata surreale passata con Michele Te e Ulrico e l'innominabile all'interno di quella bettola deserta al quartiere Prati quando morì il povero Alfredino...
Grazie al Tuo sorriso "himmleriano" poco prima di valicare il confine francese.... grazie alla Tua mascella volitiva su cui si infranse, svenendo, il viso di quel finanziere che giocò a fare il rambo durante il "raid" nel cortile di una tipografia della provincia romana... Grazie alla gomma pane con cui riciclavamo i libri da rivendere nella Tua libreria ... grazie alla Tua volontà di scendere dal G11 al G9 per ricucire due mondi e due generazioni separati da sospetti e da sciacalli di ogni spessore e natura....
Grazie di aver sacrificato per noi e per l 'Idea i Tuoi affetti familiari...
Grazie di molto altro ancora che mai si potrà dire e mai si dirà... Grazie a nome mio e non solo!

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