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E' andato oltre Eduard Limonov: un gigante sempre controcorrente, dal punk al nazbol

E'morto Eduard Limonov, lo scrittore rossobruno che ha avuto un ruolo decisivo nella diffusione del nazionalbolscevismo dopo la caduta del muro di Berlino e il crollo dell'impero sovietico. Era stato a Napoli tre mesi fa e così Giuseppe Parente ne raccontava, nelle pagine del suo blog Il sovranista la performance, per altro in un circolo e con un pubblico più di vecchi comunisti che di fascisteria varia 

Non pensate che Salvini sia un razzista. Lui vede giusto, l'immigrazione è un grande problema. Dovete risolverlo in qualche modo. Avete colonizzato l'Africa e adesso vi colonizzano loro, senza chiedervi il permesso". Eduard Limonov, poeta, filosofo, scrittore, punk, militante politico del Partito Nazional Bolscevico, combattente, ha presentato il nuovo ultimo libro Il boia, nella sala convegni dell'associazione Gor'kij, nel cuore di Napoli, a via Nardones, nel quartiere di Chiaia...
Per l'occasione era stato anche il protagonista di una puntata di "Vite che non sono le nostre", trasmissione cult di Radio Shamal condotta da Mario Colella e Marco Ciriello: 

“Storia di un poeta russo”. Ha toccato vertigini alcoliche da Erofeev e voleva essere Hemingway nella guerra in Jugoslavia; ma ha vissuto anche da maggiordomo senza livrea a New York e da borghese disilluso e annoiato a Parigi. Tutto questo è Eduard Limonov, fondatore con Alexander Dugin e leader del Partito Nazional Bolscevico. Vite che non sono le nostre dedica la puntata di questa sera allo scrittore e avversario politico di Vladimir Putin, leggendo il romanzo di Emmanuel Carrère “Limonov”(Adelphi). Naturalmente su Radio Shamal
Ascolta qui il podcast della trasmissione. E domani ci torneremo su, come merita un gigante.



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