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Potenza, lesbica pestata da due bulletti. La solidarietà del sindaco leghista


Vuoi fare il maschio? Le persone come te devono morire. E ora ti facciamo vedere come le prendi”. Sono queste le parole che due ragazzini avrebbero rivolto a Giulia, 31enne di Potenza, che con un post sul suo profilo Facebook ha denunciato di essere stata pestata in città nella serata di mercoledì 15 gennaio. La notizia è riportata da alcuni quotidiani locali.
Nel post la 31enne ha pubblicato anche le foto del volto tumefatto e del referto medico e indicato la causa delle violenze nel suo orientamento sessuale. Questo il suo racconto: "Sono svenuta e mi riprendo dopo qualche minuto in una pozza di sangue, metto la sciarpa in bocca, per via del troppo sangue che perdevo e vado a casa. Per non spaventare mia madre decido di andare in garage per sciacquarmi il viso, tumefatto. Alla mia vista davanti lo specchio, svengo nuovamente. Prendo le forze in mano e torno a casa, mi infilo nel letto con forti dolori ovunque. L’indomani il naso non cessava di perder sangue e decido di andare in ospedale, la denuncia parte d’ufficio. Ora. Dopo tutto questo, ditemi, il mio orientamento sessuale è affare di politica? Sono forse una sovversiva che merita di essere ridotta cosi’ da due piccoli teppisti di probabile inclinazione fascista? Credevo di aver superato quella fase, quando già nel 2009 venivo aggredita in villa, ma mi sbagliavo. Passa il tempo, ma non passano le schifezze dovute adì un’ignorante ineducazione. Sarà colpa dei ragazzini, si, ma anche i genitori dovrebbero pensare ad andare a cogliere broccoli e non a fare figli, se questi sono i risultati. Ciò che avete fatto a me non deve più essere fatto ad essere umano".
"Provo tanta rabbia per questo vile gesto che si è consumato nella mia città ai danni di una povera ragazza: che questi imbecilli vengano subito arrestati e fatti marcire nel ghetto della loro ignoranza". Lo scrive su Facebook il sindaco di Potenza, Mario Guarente, commentando l’aggressione di una donna ad opera di due ragazzi mentre stava camminando in una via del capoluogo lucano. "Siamo dalla tua parte", conclude Guarente.

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